Band in concerto e cena a Canneto

Testata:  La Provincia Pavese.

CANNETO. – “Aiutiamo la paraplegia” é il tema della serata di solidarietà organizzata dal Comune e dalla Pro Loco di Canneto in collaborazione Music&Wine per sabato al Parco Comunale di Canneto. La serata prevede una cena di solidarietà alle ore 20 e alle 21 una serata musicale con “Gli uragani” con Sergio Parmeggiani e la partecipazione di gruppi musicali locali, mentre sarà posto in vendita il disco intitolato “Allarga le braccia”. Nel corso della serata sarà allestito anche un servizio di bar-ristorante con piatti tipici e vini di Canneto. Il ricavato della serata sarà devoluto all’Associazione Onlus “Aiutiamo la paraplegia” Club Clay Regazzoni. (m.p.a.)

 

Clay Regazzoni

Testata:  Il Caffè.

L’incontro

La grinta è sempre quella. Perché non si diventa uno dei grandi della Formula 1 per sbaglio. Così come non si vince a Monza al volante di una Ferrari. Anzi, nessuno guida una “Rossa” se non ha dentro qualcosa di speciale. Una passione che a 67 anni, lo spinge ancora a partecipare a competizioni automobilistiche. Quasi che non avesse una “certa” età e non fosse obbligato a spostarsi su una sedia a rotelle. Ma Gian Claudio “Clay” Regazzoni con quel suo sorriso scanzonato e la parlata sciolta, sembra aver fermato il tempo. “Sono appena tornato dall’Equador – racconta Clay -. Ho partecipato alla “Carrera sudamericana Buenos Aires-Quito”. Ho anche diverse altre gare in programma. Soprattutto storiche”. Una passione, quella per i motori, che non è mai venuta meno. “Non posso e non voglio farci nulla – confida Clay -. Mi piace guidare. Mi è sempre piaciuto. È la mia vita”. Una vita di corsa. A gran velocità sui circuiti di tutto il mondo. Partendo da lontano. Da Lugano, dove nasce il 5 settembre 1939. Clay si avvicina abbastanza tardi al mondo delle macchine da corsa (era il 1963) ma, dopo i primi approcci in Formula 3, passa subito alla Formula 2 come pilota ufficiale della Tecno. Nel 1970 fa il suo esordio in Formula 1 al volante della Ferrari ottenendo una clamorosa vittoria nel Gran Premio d’Italia a Monza. La sua collaborazione con la “Rossa” prosegue anche nelle due stagioni successive, ma con scarsi i risultati. Nel 1973 “emigra” all’inglese Brm: una stagione da dimenticare. Lìanno migliore di Regazzoni è il 1974, quando tornato alla casa di Maranello a far coppia con una giovane promessa, Niki Lauda, sfiora il titolo di campione del mondo. Il 1976 è l’ultima stagione al volante della Ferrari. Poi passa alla Ensign ottenendo risultati di secondo piano. Esattamente come nel 1978 alla Shadow. Nel 1979 è con l’emergente Williams sponsorizzata da finanziatori arabi e la conduce anche alla prima, storica, vittoria nel Gran Premio d’Inghilterra a Silverstone. All’inizio del 1980 torna all’Ensign, ma un drammatico incidente nella gara di Long Beach porrà fine alla sua carriera in Formula 1 e lo costringerà su una sedia a rotelle. Però non si sfiora il titolo mondiale casualmente. Ed anche se dopo 132 Gran premi, 5 vittorie, 13 secondi posti, 10 terzi posti e moltissimi piazzamenti, ed aver realizzato per ben 13 volte il giro più veloce in gara, deve dare lìaddio alla Formula 1, pochi anni dopo torna a gareggiare, affrontando anche prove massacranti come la Parigi-Dakar, a bordo di vetture fuoristrada o addirittura camion. In questa girandola di corse e gare, non si è fatto mancare anche le competizioni con auto storiche. Nel 2000 poi, è giunta una grande soddisfazione: è stato votato, assieme all’ex-sciatrice Michela Figini, sportivo ticinese del secolo. Clay Regazzoni è anche autore di due bei libri: “È questione di cuore” (vincitore del Premio letterario del Comitato olimpico italiano e del Premio Bancarella), e “E la corsa continua”. Appunto: la corsa continua. Senza aggirare gli ostacoli. Soprattutto oggi. “Ci sono troppe persone che non ca piscono – sbotta Regazzoni -. Quando sono in viaggio, mi succede spesso di litigare con funzionari che, con la scusa delle misure di sicurezza, limitano i miei spostamenti. Io con queste persone ci litigo, ma tutti gli altri nella mia condizione troppo spesso non osano. E questo non è giusto”. Uno sfogo che non è fine a se stesso. “Nel 1994 – ricorda Clay – è stata costituita l’associazione che oggi si chiama: “Aiutiamo la paraplegia” – Club Clay Regazzoni. Lo scopo era ed è quello di legare lo sport alla beneficenza, così da raccogliere fondi da devolvere ad enti e istituti che si occupano dei problemi legati alla paraplegia”. In particolare l’associazione sostiene l’attività del reparto di Uroparaplegia dell’Ospedale di Magenta, riuscendo a raccogliere ogni anno oltre cinquantamila euro. “Ho trovato una ragione di vita supplementare nel mio impegno a favore dei paraplegici – confida Regazzoni -. Si fa davvero troppo poco per migliorare le condizioni di vita di chi vive su una sedia a rotelle”. Quella che non c’è più, invece, è la passione per la Formula 1. “È proprio così – ammette -, non seguo in sostanza più nulla. Mi annoio”. Ed il perché è presto detto: “C’è troppa elettronica e non ci sono più personaggi degni di tale nome”. Eppure tutti stravedono per Michael Schumacher. “È bravo – replica Regazzoni -, ma la sua classe non basta a dar lustro ad un ambiente che sembra sbiadito: la Formula 1 è solo un circo. Le gare sono state trasformate in semplici show per i media”. Inutile negarlo, sembra emergere un po’ di nostalgia per quei bolidi velocissimi, ma altrettanto instabili e non sempre controllabili. “Ho avuto la fortuna – ammette Regazzoni -, di gareggiare in un’epoca nella quale i piloti contavano almeno altrettanto delle loro auto. Oggi invece non è più così. Anche piloti di secondo piano possono emergere, grazie alla macchina e all’elettronica. Lo stesso Schumacher al volante di una monoposto di secondo piano finirebbe a metà classifica”. Sembra quasi che auto capaci di superare i 300 chilometri orari, siano facili da guidare. “Oggi in Formula 1 – dice Clay – fa quasi tutto l’elettronica e alla federazione internazionale dell’automobilismo va bene così. Alla Fia interessano solo i soldi. I gran premi, tre giri dopo il via diventano di una noia mortale. Non c’è spettacolo. Basti dire che i sorpassi oggi si fanno solo durante le fermate ai box”. Insomma, sembra essere tutto sbagliato. “Certo è proprio così – commenta amaro Regazzoni -. Fino a quando la Formula 1 sarà gestita da gente come Bernie Ecclestone, non cambierà assolutamente nulla: in pista non ci sarà più posto per il talento”. Insomma, nella sue parole sembra esserci anche poco ottimismo verso i nuovi giovani piloti impegnati in gara. “Questo però non significa che siano davvero bravi – replica -. Non si dimentichi che in pista è soprattutto la macchina a contare: determina il 90 per cento del risultato. E poi non si dimentichi che per giungere in Formula 1 serve molto denaro. Non è un caso se diversi giovani piloti hanno alle spalle, più che uno sponsor, una famiglia ricca”. (Alberto Cotti)

 

“Aiutiamo i paraplegici” Clay Regazzoni testimonial dell’associazione solidale

Testata:  La Provincia Pavese.

Montescano. Incontri al Wine Point di La Versa

MONTESCANO. «Aiutare i paraplegici, non solo si può, ma si deve». Il messaggio è stato ribadito ieri nell’ultimo appuntamento di «Pinot Nero in rassegna»: una ventina di Ferrari si sono date appuntamento al Wine Point de «La Versa», a Montescano. Con loro, in qualità di testimonial dell’associazione club «Clay Regazzoni, aiutiamo la paraplegia», lo stesso campione di Formula Uno, il campione di motociclismo Carluccio Prati di Stradella, Barbara Sommovigo Casale che, con «Music and Wine» ha promosso l’evento. A fare gli onori di casa i vertici de «La Versa», col presidente Giancarlo Vitali e il direttore generale, Francesco Cervetti. C’era anche don Luigi Avanti, vice presidente regionale del club Clay Regazzoni. Nel pomeriggio si sono tenute conferenze di esperti e medici del settore per illustrare l’importanza di terapie riabilitative appropriate per le persone paraplegiche. In serata concerto di parte della corale di Rovescala che, con il cantautore Sergio Parmeggiani, insieme agli amici Ermanno Bidone e Fausto Lanfranchi, ha inciso un cd musicale inedito, per la raccolta fondi a sostegno delle attività di supporto ed aiuto alle persone paraplegiche.

 

Il cd solidale di Parmeggiani

Testata:  La Provincia Pavese.

SANTA MARIA. Connubio di alto livello, all’insegna del «Testarossa», in programma oggi, nell’ambito della seconda edizione di «Pinot Nero in rassegna». Stasera alle 21, per l’organizzazione di Music and Wine, c’è «Spumanti e solidarietà», iniziativa nata da un’idea del cantautore Sergio Parmeggiani che, insieme a due amici, Ermanno Bidone e Fausto Lanfranchi, ha inciso un cd musicale a sostegno della lotta alla paraplegia. Non a caso, oltre alle Ferrari in sfilata, a S. Maria ci saranno due testimonial d’eccezione: l’ex campione di formula uno, Clay Regazzoni e l’ex campione di motociclismo, stradellino puro sangue, Carlo Prati. Due storie sportive diverse, ma accomunate da uno stesso destino e soprattutto con una medesima impronta di coraggio e di altruismo perché, dopo il dramma, sia Clay sia Carlo, divenuti amici, hanno continuato sempre e comunque nella loro attività di autentici sportivi. (p.r.)

 

 

Montescano domani tra vini e motori

Testata:  La Provincia Pavese.

MONTESCANO. Un aperitivo speciale al Wine Point La Versa di Montescano: domani, a partire da mezzogiorno, la Cantina La Versa offrirà ai suoi ospiti un aperitivo all’insegna della solidarietà e dello sport. Il piazzale del suo punto vendita (in via Pianazza, 2) accoglierà una serie di fiammanti ed elegantissime Ferrari che sosteranno «in vetrina» all’ingresso del negozio. Sarà presente Clay Regazzoni che interverrà proprio durante l’aperitivo La Versa ed «accompagnerà» i bolidi a quattro ruote. L’evento motoristico e vinicolo al tempo stesso si inserisce in una giornata d’iniziative benefiche che avrà come teatro la Valle Versa e che sarà dedicato alla Onlus «Aiutiamo la paraplegia», Club Clay Regazzoni Milano. Durante la giornata di domani, sabato, le Ferrari sfileranno in un circuito cittadino che prevede la partecipazione di personaggi del mondo dello spettacolo, della medicina e dello sport. La sera si terrà un concerto durante il quale sarà presentato un Cd di tre cantautori oltrepadani che devolveranno l’incasso delle vendite del loro lavoro alla suddetta Onlus. Anche La Versa, dunque, sarà in prima fila per sostenere l’importante iniziativa. Tutti possono partecipare all’aperitivo con Clay Regazzoni e brindare ad una nuova vittoria della solidarietà.

 

 

Sport – Aperitivo solidale con Regazzoni

Testata:  miapavia.com.

Un aperitivo speciale al Wine Point La Versa di Montescano: nella tarda mattinata di sabato, la Cantina La Versa offrirà ai suoi ospiti un aperitivo all’insegna della solidarietà e dello sport. Il piazzale del suo punto vendita accoglierà una serie di fiammanti ed elegantissime Ferrari che sosteranno “in vetrina” all’ingresso del negozio. Sarà presente Clay Regazzoni che interverrà proprio durante l’aperitivo La Versa ed “accompagnerà” i bolidi a quattro ruote. L’evento si inserisce in una giornata d’iniziative benefiche che avrà come teatro la Valle Versa e che sarà dedicato alla Onlus “Aiutiamo la paraplegia”, Club Clay Regazzoni Milano. Durante la giornata di sabato le Ferrari sfileranno in un circuito cittadino che prevede la partecipazione di personaggi del mondo dello spettacolo, della medicina e dello sport. La sera si terrà un concerto durante il quale sarà presentato un cd di tre cantautori oltrepadani che devolveranno l’incasso delle vendite del loro lavoro alla suddetta Onlus. Anche La Versa, dunque, sarà in prima fila per sostenere l’importante iniziativa… Tutti possono partecipare all’aperitivo con Clay Regazzoni e brindare ad una nuova vittoria della solidarietà. Dove: c/o Wine Point La Versa, in via Pianazza, 2 – Montescano Quando: sabato 1 luglio 2006, a partire dalle 12.00.

 

 

Il Club Clay Regazzoni in udienza dal vescovo Merisi

Testata:  Il Giorno.

SOCIETÀ. L’associazione automobilistica si occupa fra L’altro di assistenza ai disabilì

LODI – Avevano chiesto udienza al nuovo vescovo di Lodi per poter presentare il loro modo di proporsi agli sportivi dell’automobilismo e monsignor Giuseppe Merisi li ha accolti volentieri nel suo studio alla Curia laudense ascoltando con curiosità ed interesse i progetti del Club Clay Regazzoni, il celebre sodalizio che predica la passione peri motori raccogliendo fior di contributi tra gli appassionati che riversa agli istituti specializzati nella ricerca contro la paraplegia. La delegazione era composta dallo storico presidente ed animatore principe Giacomo Tansini, dal vice presidente don Gigi Avanti, parroco di Cadilana e noto come il «prete dei piloti» per la sua innata passione per l’automobilismo, dai consiglieri Luciano Codazzi e Fabrizio Bellani. Dopo una breve premessa dì Tansini, è stato proprio don Avanti a spiegare a mons. Merisi gli scopi del club ed il vescovo si è dimostrato interessato, chiedendo al responsabile della parrocchia di Cadilana di tenerlo costantemente informato dei progetti del «Regazzoni». (L.A.)

 

 

È sempre bello vincere il “Gran premio della solidarietà”

Testata:  La Provincia di Lecco.

La storia La manifestazione offre la possibilità di vedere da vicino le auto e le moto che partecipano alle gare più importanti

Lo scorso fine settimana sono stati impegnati nella terza edizione del memorial «Giovanni Riva», iniziativa benefica che in passato è riuscita a portare a Nibionno campioni dello sport del calibro degli ex calciatori Pietro Vierchowod, Alessandro Melli e Massimo Crippa. Poi, come di consueto, sono tornati a riunirsi nel bar-museo «F 1» di Cibrone dove, in mezzo a reperti che fanno la gioia di tutti gli appassionati di automobilismo, tre anni fa è nata ufficialmente l’associazione. Sono i quindici volontari del «Formula 1 club» (la cui sede è nel bar di via Angelo Conti 23 a Nibionno, tel. 031.690114; internet: www.f1bar.it) realtà nata nel marzo del 2003 per iniziativa di Edoardo Barlusconi, gestore del bar «F 1» e personaggio vulcanico, il quale aveva voluto creare un gruppo nel quale far confluire le attività benefiche che da tempo organizzava con alcuni amici. «Volevo solo fare qualcosa per unire la passione per i motori e le attività che già organizzavamo – spiega Barlusconi, presidente dell’associazione e del club di appassionati di automobilismo, che tra i propri iscritti ha avuto anche papa Giovanni Paolo II e che attualmente annovera tra i soci l’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi – e per dare maggiore organicità agli interventi che proponiamo per aiutare le persone meno fortunate». Attività che comprendono il tradizionale «Gran premio della solidarietà», manifestazione che raccoglie volti noti del mondo dei motori e dello sport e che offre agli appassionati la possibilità di vedere da vicino le auto e le moto che partecipano alle competizioni sportive più importanti, e iniziative come il «Memorial Giovanni Riva», triangolare di calcio benefico andato in scena lo scorso fine settimana. Appuntamenti la cui organizzazione impegna il gruppo per diversi mesi ed il cui ricavato viene interamante devoluto in beneficenza, così come quello della camminata organizzata con il centro per disabili «La rosa» di Nibionno. Un’associazione con la quale il gruppo collabora da tempo, così come collaborazioni ormai diventate stabili sono quelle con il club «Clay Regazzoni» di Paullo e con alcune squadre di corsa del territorio, come il «Team 2000 corse» di rally di Como e il «Team Fox» di motociclismo di Lurago d’ Erba. Realtà grazie alla cui collaborazione l’associazione è riuscita a mettere insieme somme sempre più alte da devolvere in beneficenza e a sostegno della ricerca scientifica, e a porsi come obiettivo per il 2006 il superamento dei 17 mila euro raccolti lo scorso anno. «Una cifra alla quale ha contribuito anche la raccolta di tappi di plastica – sottolinea Barlusconi – iniziativa lanciata quasi per gioco nella seconda metà del 2005 e rivelatasi molto proficua, tanto che ci ha consentito di mettere insieme 1.500 euro in soli cinque mesi». Un risultato che assume ancora più importanza se si pensa che la raccolta dei tappi “incarna” lo spirito del gruppo, che è quello che «chiunque, anche chi porta solo una manciata di tappi – conclude il presidente dell’associazione – può contribuire in qualche modo ad aiutare il prossimo e a rendere migliore il mondo in cui viviamo». (d. bon.)

 

 

Il Club Regazzoni piange il campione Umberto Masetti.

Testata:  Il Cittadino.

Paullo. Il grande motociclista era un amico del sodalizio

Paullo Un pezzo di storia del Club Clay Regazzoni se n’è andato. L’annuncio viene dato dal presidente del popolare sodalizio paullese Giacomo Tansini e dal suo vice don Gigi Avanti, parroco di Cadilana: «È scomparso nei giorni scorsi il pilota motociclistico Umberto Masetti, aveva 80 anni e risiedeva a Torre Maina, nei pressi di Maranello, e faceva parte del nostro gruppo di lavoro per la raccolta di fondi destinati a combattere la paraplegia». In pratica, Umberto Masetti era una sorta di socio onorario del club, partecipava costantemente alle sue iniziative promozionali disseminate nell’arco dell’anno e che servivano a racimolare le offerte per determinare l’ammontare che ogni anno, a novembre, viene elargito dal “Clay Regazzoni” ai luminari impegnati nella ricerca sulla paraplegia in occasione dell’ormai famoso “Grand prix della solidarietà”, fiore all’occhiello del sodalizio.Il ricordo più fresco del pilota appena deceduto è dello stesso don Gigi Avanti: «Alla recente uscita che abbiamo organizzato a Maranello, in visita alla scuderia Ferrari, con gli studenti di Lodi, era tra i nostri accompagnatori ed ogni volta che partecipava alle nostre iniziative, ma anche alle varie manifestazioni in cui era invitato, amava esibire sulla sua tuta il logo del Club Clay Regazzoni: gli saremo eternamente riconoscenti per quello che ha fatto e rappresentato per noi». Grande amico del pilota ticinese, costretto a vivere su una carrozzella dopo il brutto incidente in gara sofferto diversi anni or sono, Umberto Masetti vanta una luminosa carriera agonistica ed era davvero un grande sportivo: fu campione del mondo nel 1952 e nel 1953 in sella ad una Gilera 500 (fu il primo italiano a vincere in quella categoria) ed ha vinto sei titoli italiani, oltre a duecento gare. Venne chiamato personalmente da Enzo Ferrari come pilota ufficiale della Ferrari per partecipare alla “Mille Miglia” quando era ancora una gara agonistica (si era ai tempi del nostro Eugenio Castellotti). A lui in Spagna, esattamente a Barcellona, è stato dedicato addirittura un monumento in cui egli è rappresentato in sella alla sua gloriosa Gilera e, sul petto, reca il simbolo del Club Clay Regazzoni.La perdita è particolarmente sentita da tutti i componenti del club paullese e se ne fa interprete il presidente Tansini: «Chiaro che lo ricorderemo sempre nel corso delle nostre iniziative: un personaggio come Umberto Masetti è di quelli che lasciano il segno in maniera indelebile».Un pezzo della storia del motociclismo se ne va, quindi, ma il suo ricordo resterà per sempre. (Gian Rubitiell)

 

 

Miss Italia a Laus Expo: “Lodigiano, cbe fascino”

Testata:  Il Giorno.

Io artigiana? Non credo: al massimo nel mondo della moda

ORIO LITTA – Autentico bagno di folla per Francesca Chillemi, Miss Italia 2003, madrina d’eccezione di “Laus Expo 2006”, vetrina del mondo dell’artigianato lodigiano allestita presso la sontuosa Villa Litta. L’ospite d’onore, accompagnata dai vertici della Confartigianato provinciale, tra cui il presidente Forlani e il segretario Boselli, e da Anna Josè, l’acconciatrice codognese che ne ha curato il look durante la finale di Salsomaggiore, ha passato in rassegna tutti gli stand, fermandosi con grande disponibilità a scambiare qualche battuta con gli espositori. La reginetta di bellezza, 21 anni da compiere in luglio, originaria di Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina, ha raccolto congratulazioni e apprezzamenti, ha posato per numerosissime foto ricordo e ha firmato autografi e dediche. Miss Italia 2003 ha anche accettato volentieri di esprimere le sue sensazioni sulla manifestazione. «Pur avendo girato tutto il Paese ai tempi in cui ho condotto su Raiuno la trasmissione “Italia che vai” al fianco di Luca Giurato – ha rivelato subito la graziosissima Francesca – questa è la prima volta che faccio tappa nel Lodigiano. Dalle prime impressioni mi sembra una zona tranquilla e gradevole. Anche la gente è simpatica. Villa Litta in particolare mi ha colpito per la sua straordinaria maestosità». «Non ho mai pensato di fare l’artigiana nella vita – ha aggiunto – perché penso che per fare questo mestiere sia necessaria una capacità manuale che non ho. È un mondo che comunque mi ha sempre affascinato e che conosco bene in quanto nella mia Sicilia ci sono tantissimi artigiani e piccoli imprenditori. Spesso, quando ero piccola, mi è capitato di fermarmi lungo le strade del mio paese a osservare la meticolosità con cui lavorano i maestri di bottega. Se proprio dovessi immaginare un mio futuro nel mondo dell’artigianato mi vedrei eventualmente impegnata nel settore della moda». Francesca Chillemi ha seguito tutto il percorso dell’ Expo, dimostrando interesse particolare per la Ferrari 275P del 1969, il bolide da Formula Uno, portato a Orio Litta dagli appassionati di automobilismo del Club intitolato a Clay Regazzoni. Nell’incantevole giardino interno della Villa, la miss ha inoltre ricevuto in omaggio una scatola di “Biscotti Codogno”, deliziosa specialità pasticcera tipica della città della Bassa. L’ex inviata di “Italia che vai”, ha anche rivelato progetti e ambizioni del suo futuro professionale. «Attualmente – ha affermato – sto valutando alcune proposte che ritengo molto interessanti. La mia aspirazione è sfondare nel mondo del cinema, ho già fatto qualche esperienza di fiction, ma desidererei diventare una brava attrice. Con questo non voglio rinnegare la televisione, a cui devo tantissimo perché mi ha lanciata alla ribalta e che rimane il mio primo amore. Per ora, pur avendo già ricevuto diverse offerte di partecipazione ai reality, ho sempre rifiutato, perché è un genere che non mi attira particolarmente». (Tiziano Troianello)