Testata: La Stampa.
MILANO. Clay Regazzoni, ex pilota di Formula 1 di Ferrari e Williams è morto in un incidente stradale. Il tragico impatto contro un camion allo svincolo della A1 con la A15 «Cisa». Come riporta il quotidiano online «Quotidiano.net», il pilota ticinese, vice campione del mondo nel 1974, era alla guida di una vettura di grossa cilindrata con targa elvetica e non sarebbe riuscito ad evitare un impatto frontale contro un camion. Regazzoni, svizzero di Mendrisio, era nato il 5 settembre del 1939 e tra il 1970 ed il 1980 disputò il Mondiale di Formula 1 con cinque diverse scuderie partecipando a 132 Gran Premi con 5 vittorie in gara, 5 pole position ed un secondo posto nella classifica iridata del 1974 alle spalle del brasiliano Emerson Fittipaldi. Regazzoni – che in seguito ad un grave incidente sul tracciato californiano di Long Beach rimase parzialmente paralizzato per lesioni agli arti inferiori ed alla spina dorsale – vinse la sua prima gara in carriera nella stagione dell’esordio trionfando al volante di una Ferrari nel Gran Premio d’Italia. Oltre alla monoposto del Cavallino, il pilota svizzero guidò anche le vetture delle scuderie Williams, BRM, Shadow ed Ensign. Terminata la carriera di pilota Regazzoni era stato impegnato come commentatore televisivo per l’automobilismo, occupandosi parallelamente di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilità. Nel suo impegno in favore dei disabili, sia nello sport che nella vita comune, Regazzoni aveva fondato il club «Clay Regazzoni Onlus – Aiutiamo la Paraplegia». L’ex pilota della Ferrari aveva inoltre scritto due libri, «E la corsa continua» ed «È questione di cuore», quest’ultimo vincitore del Premio Letterario del Coni e del Premio Bancarella. Sul suo sito internet Regazzoni teneva un diaro per aggiornare le sue attività di pilota. L’ultima pagina risale alla Due Ore di Misano dello scorso 10 settembre, a cui il pilota svizzero aveva partecipato con una Ford: «Dopo Adria e gli ennesimi problemi di surriscaldamento del motore della Mustang», aveva scritto, «mi sono rotto i cosidetti e ho ordinato un nuovo motore dall’America. Morale: una bomba… dopo il rodaggio in un solo giro lanciato 5 secondi in meno che con il motore vecchio. In gara ho avuto problemi di pressione olio in curva (Moreschi ha montato la coppa vecchia) e sono andato cauto vincendo comunque la categoria».