“Il mio amico Clay, un campione d’altruismo”

Testata: La Padania.

PARLA DON LUIGI, IL PARROCO che ieri ha celebrato i funerali di regazzoni

«Amava l’America del Sud con la sua vita tranquilla e il suo clima. Era sincero e altruista e, poi, lottava per tutti». À ricordare Clay Regazzoni è don Luigi Avanti, parroco Lodigiano di Cadilana che ieri a Lugano ha officiato i funerali del grande pilota svizzero nella basilica del Sacro Cuore. Già, perché Clay era spesso nel Lodigiano. E non per hobby. Arrivava nella terra bassianea, infatti, perché qui, insieme all’associazione “Clay Regazzoni – Aiutiamo la paraplegia” era protagonista nella raccolta di fondi per la ricerca in questo campo della medicina. E sono tanti gli ospedali lombardi che, a partire dal 1992, hanno potuto beneficiare del sostegno finanziario garantito da questa associazione senza scopo di lucro. Tra questi anche il Centro di uroparaplegia “Alberto Zanollo” presso l’ospedale Niguarda di Milano, reparto diretto dal dottor Michele Spinelli, il professore milanese Giorgio Brunelli, nell’ambito degli studi della microchirurgia nelle fratture della spina dorsale e il centro di riabilitazione di Mozzo. Per oltre mezzo milione di euro raccolti in tutti questi anni. Grazie a serate di gala nel corso delle quali Clay era sempre presente, giri solidali in rosse fiammanti, aste degli oggetti appartenuti a più piloti, lo stesso Clay compreso. «Tutto per aiutare il prossimo – ricorda ora don Avanti -. Certamente non per aiutare se stesso: Clay aveva accettato benissimo la sua situazione, andando avanti a guidare senza preclusioni, adattando le sue auto, come con il camion con il quale si lanciò, già paraplegico, nella Parigi Dakar». Ma don Luigi Avanti ricorda anche il suo impegno per le olimpiadi per paraplegici e per inserire persone con questa problematica anche nelle olimpiadi normali. Insomma: la sua lotta era diventata in pochi anni la lotta per tutti quelli come lui. Don Avanti, vicepresidente dell’associazione, lo aveva conosciuto nel ’94 ed era stata subito grande amicizia. «C’è da dire che c’è stato chi si è approfittato di lui. Per poi non ringraziarlo nemmeno. Ma lui sceglieva sempre di andare avanti. E non conosceva cosa fosse il rancore. Aveva un carattere schietto: quello che pensava lo diceva. Ma poi finiva tutto lì. L’amore che aveva per la persona che gli stava di fronte gli faceva dimenticare tutto in un attimo». Ora la sua famiglia che vive a Lugano, la moglie, un figlio e una figlia sposata, hanno spiegato che non vogliono fiori. Piuttosto, si sappia: chi desidera ricordarlo può effettuare una donazione alle associazioni alle quali lui stesso aveva aderito con entusiasmo. Quella lodigiana, appunto e una seconda ginevrina. In particolare, la famiglia ci ha tenuto a spiegare che al posto dei fiori saranno graditi contributi da inviare alla Fondazione Internazionale di Ricerca in Paraplegia (IRP) di Ginevra, sul conto corrente 12-109-4, Pierret & Cie Banquiers, Conto CH32 0875 5056 6191 0000 0. O, in alternativa, a “Aiutiamo la paraplegia” – Club Clay Regazzoni onlus – conto corrente 46263091, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, CAB 33550, ABI 06230. Il presidente del club ricorda: «Ci siamo sempre trovati perfettamente in sintonia, amavamo propagandare la passione per l’automobilismo mirando a fini di solidarietà e abbiamo sempre incontrato la massima disponibilità dappertutto, grazie alla speciale cordialità ed alla freschezza d’animo di Clay, un personaggio inimitabile, uno sportivo come pochi che sentiva particolarmente la causa per la paraplegia e combatteva a tale riguardo una sua battaglia personale». (Flavia Mazza).

 

 

 

 

L’ultima visita in luglio per aiutare i paraplegici

Testata: La Provincia Pavese.

MONTESCANO. Paraplegico lui stesso, dopo un terribile incidente in Formula 1, Clay Regazzoni aveva combattuto una dura battaglia a sostegno di chi era nelle sue stesse condizioni. Una battaglia che lo aveva condotto anche a Montescano, come testimonial dell’associazione a lui intitolata. Il grande ex pilota della Ferrari era intervenuto, insieme al campione stradellino di motociclismo Carluccio Prati, e a Barbara Sommovigo Casale che, con «Music ad Wine» aveva promosso l’evento, all’incontro promosso al Wine Bar di La Versa, nell’ambito del «Pinot nero in rassegna» 2006. Nel piazzale, una ventina di fiammanti «Rosse». Era sabato 1 luglio, l’asso svizzero della velocità era stato accolto dal presidente di La Versa, Giancarlo Vitali e dal direttore generale, Francesco Cervetti, oltre che da don Luigi Avati, vicepresidente regionale del club «Clay Regazzoni».

 

 

 

 

 

 

Un migliaio di persone ai funerali di Regazzoni, presenti Jackie Stewart, Nicky Lauda ed Emerson Fittipaldi

Testata: TicinoOnline.

LUGANO – Un folto pubblico di amici, tifosi e sportivi si è dato appuntamento oggi pomeriggio nella Basilica del Sacro Cuore per rendere  un ultimo saluto a Clay Regazzoni. Erano più di un migliaio (secondo alcuni arrivavano a 1500)  le persone presenti al funerale dell’ex pilota di Formula Uno.  Moltissimi quelli che non sono riusciti ad entrare in chiesa, ma che hanno seguito la funzione religiosa attraverso le parole e i canti che arrivano dall’interno.

Era stato descritto come un grande evento, e così è stato. Giornalisti arrivati dall’Italia e dalla Svizzera interna, e soprattutto tanti amici e qualche personaggio noto.

A salutare per l’ultima volta Regazzoni sono arrivati a Lugano John Young Stewart, meglio conosciuto col nomignolo di Jackie, ex-pilota di Formula Uno durante gli anni sessanta accompagnato dalla moglie, gli ex campioni Nicky Lauda ed Emerson Fittipaldi, poi ancora Peter Sauber, ex-patron dell’omonima scuderia di Formula 1, l’ex capo meccanico della Ferrari che ha condiviso con Regazzoni tantissimi successi. Ma soprattutto tantissimi tifosi. Non solo gente  adulta che ha seguito tappa dopo tappa le imprese di Regazzoni sia sulla pista che nella vita privata, ma anche molti ragazzi, come ad esempio i giovani piloti del Karting Club di Lugano.

Non sono mancate le autorità politiche, in primis Luigi Pedrazzini e Marco Borradori e Marina Masoni, mentre a rappresentare la Città di Lugano c’erano il vice-sindaco Erasmo Pelli e Paolo Beltraminelli.

Al termine della messa il feretro è stato trasportato all’esterno. Dietro il figlio di Clay, Gianmaria Regazzoni, con in mano il casco del papà. Una volta fuori dalla chiesa un lungo e sentito applauso ha abbracciato  l’ex campione. 
Il corpo di Clay Regazzoni riposerà al cimitero di Porza.
 
Tutto si è svolto senza particolari disagi. La polizia infatti informa  che la messa si è svolta senza problemi di sorta e anche la viabilita non ha subito particolari intralci.

 

 

 

 

 

Don Gigi Avanti celebrerà i funerali di Clay Regazzoni

Testata:  Il Cittadino.

Ci sarà anche don Gigi Avanti, parroco di Cadilana, tra i sacerdoti che giovedì a Lugano celebreranno i funerali di Clay Regazzoni, l’ex pilota di Formula 1 scomparso venerdì scorso a causa di un incidente stradale. Il sacerdote e l’ex pilota, che da parecchi anni era impegnato sul fronte della lotta alla paraplegia, erano legati da una solida amicizia.

 

 

 

 

 

 

 

Corte Palasio. Il parroco di Cadilana invitato dai familiari del pilota campione di solidarietà

Testata:  Il Cittadino.

Corte Palasio I funerali di Clay Regazzoni si svolgeranno dopodomani, giovedì, a Lugano, Basilica del Sacro Cuore. La salma dell’ex pilota di Formula uno, tragicamente perito la scorsa settimana in un incidente stradale alla periferia di Parma, giungerà in terra elvetica domani, e nella medesima basilica verrà allestita una apposita camera ardente a disposizione dei visitatori. L’intero gruppo dirigente del Club Regazzoni, con a capo il suo presidente Giacomo Tansini, è stato invitato dai familiari del defunto sia a partecipare alle estreme esequie, sia a collaborare alla loro organizzazione.Il rito funebre avrà inizio alle 14 e verrà concelebrato anche da don Gigi Avanti, parroco di Cadilana, vice presidente del ?Regazzoni? e grande amico dello scomparso.Sia la vedova Maria Pia sia i figli Gian Maria e Alessia raccomandano di non inviare fiori, in sostituzione dei quali è però possibile versare offerte in Italia al ?Club Clay Regazzoni? ed all’estero alla Firp (Federazione Internazionale ricerca sulla paraplegia), le due istituzioni fortemente volute dall’ex pilota ticinese per la raccolta di fondi da destinare alla ricerca sulla paraplegia. La stessa famiglia Regazzoni ha già esternato a Tansini e ai suoi collaboratori la necessità di continuare nel lavoro svolto in questi 13 anni di attività da parte del sodalizio paullese, in ricordo e in memoria del grande pilota che, dopo essersi battuto con grande coraggio e classe sulle piste di tutto il mondo, ha dedicato un quarto di secolo per lottare contro la paraplegia. In occasione dei 13 ?Grand Prix della Solidarietà? promossi ogni anno a fine novembre dal ?Regazzoni?, sono stati assegnati ai luminari della paraplegia complessivamente quasi 500 mila euro frutto di donazioni, anche da sportivi dell’auto.Domenica scorsa in occasione della visita del vescovo di Lodi, Giuseppe Merisi, alla parrocchia di Cadilana diretta da don Gigi Avanti, il presule ha più volte ricordato Regazzoni. (Gian Rubitielli).

 

 

 

 

 

 

 

Addio a Clay, il club di Paullo organizza il funerale

Testata:  Il Giorno.

CAMPIONE A LUGANO LA MESSA CONCELEBRATA DA DON GIGI AVANTI

La famiglia di Clay Regazzoni ha espressamente richiesto al Club Clay Regazzoni di Paullo di partecipare al funerale dello sfortunato ex pilota della Ferrari, morto in un incidente stradale la scorsa settimana: il funerale si celebrerà giovedì a Lugano, nella Basilica del Sacro Cuore. Anzi, sia la vedova Maria Pia che i due figli Gian Maria e Alessia hanno sollecitato i dirigenti del Club a essere presenti anche per la fase organizzativa dei funerali. 11 vicepresidente, don Gigi Avanti, parroco di Cadilana e «prete dei piloti», concelebrerà la messa. Offerte alla Federazione ricerca sulla paraplegia. (L.A.)

 

 

 

 

 

 

Il club Clay Regazzoni piange il grande pilota

Testata:  Il Giorno.

LA SCOMPARSA DEL CAMPIONE

Siamo stati tra i primi a sapere dell’incidente: una vera tragedia. Giacomo Tansini, leader del «Club Clay Regazzoni» e grande amico dell’ex pilota ticinese della Ferrari, è commosso, letteralmente distrutto: «Per tutti noi è una tragedia, Clay era l’anima pulsante di uno sport, l’automobilismo, che è tra i più popolari del mondo, in più da quando nel 1980 ha subito quel terribile incidente che lo ha costretto a vivere sulla sedia a rotelle non ha mal smesso di battersi per sollecitare la ricerca sulla paraplegia». E difatti il sodalizio di Paullo, che raggruppa diverse centinaia di appassionati di mezza Lombardia, si è sempre adoperato nelle sue iniziative promozionali di raccogliere fondi da assegnare una volta all’anno, a fine novembre, durante il celebre «Grand Prix della Solidarietà». E proprio nemmeno un mese fa era stata celebrata la tredicesima edizione nelle sale del «Canadi» di Spino d’Adda, per la prima volta senza a capotavola Clay Regazzoni a causa di alcuni disguidi di volo dall’Argentina, dove era stato invitato alla inaugurazione del nuovo museo dedicato a Juan Manuel Fango. In quella occasione, però, fece sentire la sua voce per telefono: non poteva mancare ad una festa dove venivano assegnati fior di contributi al ricercatori impegnati nella lotta contro la paraplegia. Per la cronaca, Tansini in quella circostanza, e di comune accordo con Regazzoni, consegnò a dei luminari qualcosa come 50 mila euro. In tredici anni, ed era questo il grande vanto dello stesso Regazzoni, il sodalizio che porta il suo nome ha devoluto quasi 500 mila euro nella ricerca: davvero un bel contributo, frutto della passione degli sportivi delle quattro ruote. Giacomo Tansini ci fa una confidenza: «venerdì, il giorno dell’incidente mortale, lo avevo sentito per telefono appena un paio di ore prima, ma la linea del cellulare era particolarmente disturbata e quindi avevamo inserito entrambi la segreteria telefonica». Lo stesso presidente effettivo del club avrebbe voglia di elencare una miriade di aneddoti che lo coinvolgono con Regazzoni: «Ci siamo sempre trovati perfettamente in sintonia, amavamo propagandare la passione per l’automobilismo mirando a fini di solidarietà ed abbiamo sempre incontrato la massima disponibilità dappertutto, grazie alla speciale cordialità ed alla freschezza d’animo di Clay: un personaggio, inimitabile, uno sportivo come pochi che sentiva particolarmente la causa per la paraplegia e combatteva a tale riguardo una sua battaglia personale». Naturalmente, il sodalizio osserverà rigorosamente il lutto e parteciperà alle esequie dove e quando i familiari del pilota scomparso lo vorranno stabilire.

 

 

 

 

 

 

 

Incidente sulla A1, muore Clay Regazzoni. Grande dentro e fuori dai circuiti

Testata:  La Repubblica.

Di lui Enzo Ferrari diceva: “Rispettato dagli avversari perché audace”

Clay Regazzoni, l’indimenticato pilota di F1, è morto in un incidente d’auto sull’autostrada A1 allo svincolo con la A15 Parma La Spezia. La sua macchina – una Chrysler Voyager con targa svizzera con l’insegna ‘Clay Regazzoni Swatch’ e con lo stemma della manifestazione Coppa Città d’oro di Bergamo – si è scontrata frontalmente con un camion finendoci praticamente sotto. Ore 16 passate da qualche minuto, da solo, a bordo del suo Voyager Clay stava viaggiando sull’A1 diretto a sud, verso Bologna, quando è arrivato al Ponte sul fiume Taro, in comune di Fontevivo, nel parmense, nei pressi dello svincolo per la A15 Parma-La Spezia. Tempo buono, visibilità ottima, asfalto asciutto. E, soprattutto, velocità del tutto normale, non certo follie stile Formula 1. Non si sa cosa possa essere successo, ma secondo una prima ricostruzione della polizia stradale il monovolume a comandi di guida al volante sarebbe andato a tamponare un mezzo pesante industriale, un Tir insomma, e poi avrebbe proseguito la sua corsa andando a sbattere più volte contro il guardrail. E’ l’unica vittima di questo incidente per ora inspiegabile: del tutto in via di accertamento, si dice in gergo. L’autotrasportatore coinvolto è infatti rimasto illeso, pur sconvolto. Sono intervenuti gli uomini della Polstrada di Parma e del Pronto soccorso, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Clay Regazzoni era nato a Lugano, Svizzera, il 5 settembre del 1939 e – come spiegava lui stesso “su 60 anni di vita, gli ultimi 40, più o meno, li ho trascorsi a bordo di vetture di ogni tipo, su circuiti e strade di tutto il mondo. La gente si ricorda soprattutto della Formula 1, in particolare degli anni passati alla Ferrari, ma quegli anni, forse i più entusiasmanti, sono solo una parte della mia lunga carriera”. Regazzoni infatti disputò 250 corse dal 1963 al 1980 (concludendone 177), conquistando 25 primi posti assoluti, 25 secondi posti e 21 terzi posti. In Formula 1 ha corso 132 Gran Premi (sei volte primo, tredici volte secondo, dieci volte terzo), con 5 pole position, 15 giri più veloci, 212 punti mondiali e 361 giri in testa, pari a 1.856 chilometri. In seguito a un grave incidente in F1, sul circuito di Long Beach, nel 1980, Clay rimase bloccato su una sedia a rotelle, ma continuò a correre in auto in competizioni come la Parigi-Dakar e ha anche fondato una scuola di guida veloce per disabili e il Club “Clay Regazzoni Onlus” – Aiutiamo La Paraplegia. Di lui Enzo Ferrari scrisse: “E’ uno dei piloti più rispettati e temuti dagli avversari perché il suo temperamento in gara era fra i più audaci”. Per questo piaceva tanto al Commendatore. Ma Clay riusciva puntalmente a farlo uscire di senno per colpa del suo stile di vita mondano: era perennemente circondato da belle donne e dedito alla vita notturna. “Un personaggio straordinario”, questo il commento di Petrucci, presidente del Coni. Montezemolo: “Un uomo coraggioso”.

 

Clay Regazzoni muore in un incidente stradale

Testata:  LeggoOnline.

L’EX PILOTA DELLA FERRARI AVEVA 67 ANNI. PARALIZZATO DAL 1980

Clay Regazzoni è morto questo pomeriggio in un tragico incidente d’auto sull’A1 Milano-Bologna nei pressi dello svincolo per la A15 Parma-La Spezia. La vettura sulla quale viaggiava l’ex pilota di Formula Uno è rimasta coinvolta in tamponamento con un’altra auto e un Tir. L’incidente si è verificato all’altezza del km 101 poco prima delle ore 17:00. Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia Stradale, gli addetti Autostrade per l’Italia della Direzione II Tronco di Milano e gli operatori del soccorso meccanico. L’incidente ha causato una lunga coda, ma successivamente i mezzi di soccorso hanno provveduto a rimuovere i mezzi coinvolti nello schianto. L’ex ferrarista scompare così tragicamente all’età di 67 anni. La notizia,rivelata dal quotidiano.net diretto da Xavier Iacobelli, ha rattristato tutto il mondo dei motori e dello sport in generale. Regazzoni, infatti, aveva saputo reagire a un altro spaventosi incidente, quello che nel 1980 sul circuito di Long Beach lo costrinse per sempre su una sedia a rotelle in seguito alle lesioni riportate a gambe e spina dorsale. L’ex pilota era rimasto nel mondo dei motori come commentatore sportivo, ma soprattutto era diventato negli anni un autentico promotore dell’inserimento dei disabili nella vita e nello sport. È stato fondatore del Club ‘Clay Regazzoni Onlus – Aiutiamo La Paraplegià il cui scopo è raccogliere fondi da devolvere a Enti e Istituti che operano nella ricerca sui problemi della paraplegia.Allo stesso tempo era riuscito a mantenere la sua grande passione per le quattro ruote partecipando, fra l’altro, ad alcuni raid in Africa e a competizioni con le auto storiche. Quella di Gian Claudio Giuseppe Regazzoni, detto ‘Clay’, nato il 5 settembre 1939 a Lugano nel Canton Ticino è stata una vita al massimo. In particolare, la sua ‘primà vita, quella da pilota, è legata indissolubilmente alla Ferrari, la scuderia che lo lanciò in Formula Uno e che venne ripagata, dopo solo quattro gare, con il successo nel Gran Premio di casa per il ‘cavallino, il GP d’Italia. Dopo una breve parentesi con la BRM, dove conobbe Niki Lauda, fece ritorno nel 1974 alla ‘Rossà e fu artefice proprio in coppia con l’allora giovane promessa Lauda del rilancio della casa di Maranello che in quegli anni vide emergere la figura di Luca di Montezemolo (all’epoca direttore tecnico). Regazzoni lasciò di nuovo la Ferrari e dopo due stagioni incolori fu Frank Williams a riportarlo in alto nel 1979: anche in questo caso Regazzoni non deluse le aspettative consegnando alla casa britannica la prima vittoria a Silverstone. L’incidente che interruppe bruscamente la sua carriera avvenne un anno dopo, quando era al volante dell’Ensign. Regazzoni diede l’addio al ‘Circus’ dopo aver disputato 250 corse dal 1963 al 1980, collezionando 25 primi posti assoluti, 25 secondi posti e 21 terzi posti. Solamente in Formula Uno disputò 132 Gran Premi chiudendo sei volte primo e conquistando 5 pole position. Inevitabile la grande commozione in casa Ferrari e alla Williams, i due team storici di Regazzoni. «Con Clay Ragazzoni scompare un pilota e un uomo coraggioso e generoso che ha sempre interpretato la vita in questo modo -ha detto il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo- Lo ricordo non solo come un mio pilota in anni indimenticabili, ma anche come un vero appassionato della Ferrari. Per lui le corse erano ardimento e sfida da affrontare al limite, dal primo all’ultimo giro». «Insieme a lui e Niki (Lauda, ndr) -ha aggiunto- ho festeggiato il mio primo Mondiale alla Ferrari, nel 1975, e non posso dimenticare i suoi grandi successi, sulle nostre macchine sia di Formula 1 che sport. È un momento per me di grande tristezza anche perchè il suo carattere da »svizzero- napoletano« lo rendeva unico anche al di fuori delle corse e sono tantissimi i ricordi che mi tornano alla mente». «Clay vinse il primo Gran Premio per la Williams nel 1979 a Silverstone -ha ricordato Sir Frank Williams, che con Regazzoni ha condiviso il primo trionfo per la sua scuderia e il destino infausto di un incidente che li ha costretti su una sedia a rotelle- Quell’evento è stato probabilmente il più importante per la nostra scuderia in Formula Uno». «È sempre stato un gentiluomo -ha aggiunto Williams-. ed è sempre stato un piacere averlo nel nostro team. Patrick Head (dt del team) ed io e tutti i membri della scuderia lo ricorderemo sempre». «Con Clay Ragazzoni scompare un pilota e un uomo coraggioso e generoso che ha sempre interpretato la vita in questo modo. Lo ricordo non solo come un mio pilota in anni indimenticabili, ma anche come un vero appassionato della Ferrari. Per lui le corse erano ardimento e sfida da affrontare al limite, dal primo all’ultimo giro». Il Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo ricorda così Clay Regazzoni, pilota della Ferrari per sei stagioni, dal 1970 al 1972 e dal 1974 al 1976, morto oggi in un tragico incidente «Insieme a lui e Niki (Lauda, ndr) ho festeggiato il mio primo Mondiale alla Ferrari, nel 1975, e non posso dimenticare i suoi grandi successi, sulle nostre macchine sia di Formula 1 che sport. È un momento per me di grande tristezza anche perché il suo carattere da “svizzero-napoletano” lo rendeva unico anche al di fuori delle corse e sono tantissimi i ricordi che mi tornano alla mente».