Lions Castelleone dà 2.500 euro al Club Regazzoni per la paraplegia

Testata: La Provincia.

CASTELLEONE – L’impegno era stato preso nelle scorse settimane, e giovedì sera è stato portato a termine. Il Lions Club Castelleone ha consegnato al club “Clay Regazzoni – Aiutiamo la paraplegia” un contributo di 2.500 euro: soldi raccolti con la vendita di gadget Ferrari e l’acquisto dei biglietti della lotteria benefica, la cui estrazione è avvenuta nel meeting dell’altro ieri. Sei i ticket estratti: il primo premio (un modellino della Ferrari donato da Luca Cordero di Montezemolo) se l’aggiudicato il numero 401, il secondo (un altro modellino radiocomandato) il 1966, e gli altri quattro (gadget griffati Maranello) sono stati assegnati ai numeri 936, 1606, 1984 e 312. A ricevere l’assegno era stato invitato l’ex direttore sportivo della “rossa”, Mauro Forghieri, che all’ultimo momento per problemi personali ha dovuto dare forfait. Poco male: la donazione è stata effettuata comunque, e l’incontro con l’ingegnere è rimandato a settembre.

 

 

 

I Lions per il Club Clay Regazzoni

Testata: La Provincia.

CASTELLEONE ? Tra Oriolo e Madignano per raccogliere fondi a favore del club ?Clay Regazzoni?. Domenica mattina il Lions di Castelleone ha utilizzato un luogo insolito per le proprie iniziative: il piazzale del ristorante Parco Oriolo e del Mercatone Uno, gentilmente messo a disposizione dal direttore del centro commerciale. Per quattro ore, dalle 9 alle 13, i volontari castelleonesi hanno proposto la vendita di pane fresco, e la distribuzione dei biglietti della lotteria benefica. All?esordio, la manifestazione ha fatto segnare un buon successo: il pane, le pizzette e i grissini prenotati dagli organizzatori sono andati esauriti, ed è stato venduto un buon numero dei ticket della lotteria. In palio c?erano premi interessanti: un modellino esclusivo in scala della Ferrari F 2004, messo a disposizione da un socio Lions ferrarista, un modellino F 2004 radiocomandato, ed altri gadget ?targati? Maranello. Il sorteggio dei numeri vincenti verrà effettuato il 7 giugno in occasione del prossimo meeting, mentre i soldi ricavati con le iniziative di domenica saranno consegnati personalmente all?ingegner Mauro Forghieri, ex direttore sportivo della Ferrari e grande amico del compianto Regazzoni, che li utilizzerà come avrebbe voluto il vecchio Clay: aiutando i paraplegici. (mab)

 

 

 

Club Clay Regazzoni Gradella, siglato il “Patto di lunga vita”

Testata: La Provincia.

PANDINO – A Gradella ha siglato il “patto di lunga vita” ed adesso si appresta a riprendere le attività in favore della lotta alla paraplegia. Il club Clay Ragazzoni, dopo la scomparsa dell’asso svizzero dell’automobilismo, è tornato in pista. Questa volta senza Clay, ma con il supporto della famiglia. E il punto di riferimento per le attività è proprio il Cremasco, nello specifico l’Osteria degli Amici di Gradella, dove i soci s’incontrano per programmare le attività. La prima nel territorio si è svolta nei giorni scorsi. Una cinquantina di vetture sportive hanno sfilato per le arterie cremasche e lodigiane, fermando i motori a Cadilana. Molti i modelli della Ferrari, insieme alle vetture del Romeo Racing, dell’Alfa Blu Team. E c’era pure il figlio di Clay, Gian Maria Regazzoni, a bordo della sua Ferrari Daytona.

 

 

 

Le Ferrari del “Regazzoni” colorano di rosso Cadilana

Testata: Il Cittadino.

Corte Palasio Pieno successo della nuova edizione del Raduno di auto sportive a Cadilana di Corte Palasio, la manifestazione che da undici anni tiene banco nella primavera e che viene proposta con fini educativi e solidartistici dal locale Oratorio San Luigi e dal Club Clay Regazzoni “Aiutiamo la paraplegia”. Anzi, l’appuntamento fa parte ormai come tappa fissa del lungo itinerario annuale del “Regazzoni” per la raccolta di fondi da destinare, come è ben noto, alla ricerca sulla paraplegia. Un risvolto che si deve alla sensibilità del parroco don Gigi Avanti, nella sua qualità di vice presidente del club regazzoniano. Una cinquantina le vetture sportive presenti al raduno di fine aprile, perfettamente allineate nel parco dell’oratorio di Cadilana. Molti i modelli della Ferrari. ma presenti anche vetture del Romeo Racing, dell’Alfa Blu Team. Tra gli ospiti, anche Gian Maria Regazzoni, figlio del grande Clay, che ha voluto partecipare con la sua Ferrari Daytona. Perfettamente rispettato il programma della intensa giornata motoristica. Alle 10.30 il parroco don Avanti ha celebrato, come da consuetudine. nella bella chiesa di Cadilana il solenne rito religioso in suffragio questa volta di Guido Daccò, pilota scomparso lo scorso anno (era presente una delegazione della sua famiglia), di Eugenio Castelletti nel 50° della tragica morte, di Michele Alboreto (nel sesto anniversario della sua perdita), del dirigente automobilista Gabriele Rumi. Nel primo pomeriggio, l’allineamento delle vetture sportive e quindi il via alle “passeggiate” emozionanti di tanti avventori a bordo di esse . Un modo come tanti per raccogliere fondi da destinare appunto alla ricerca sulla paraplegia: a fine giornata i contributi raccolti ammontavano a circa 2.500 euro, subito versati nella cassaforte del “Regazzoni” per formare il monte premi del famoso Grand Prix della Solidarietà di fine novembre del club nel corso del quale vengono assegnati i contributi per la ricerca. Tra i piloti che si sono prestati per i giri-emozione, non poteva certo mancare lo stesso don Gigi Avanti (Antonio Leccardi).

 

 

 

Due nuove strutture per l’Unità spinale

Testata: La Padania.

Due nuovi ampi monolocali per chi dovrà ritornare alla vita domestica dopo un incidente che lo costringerà tutta la vita su una carrozzina. Un rientro che dopo mesi di permanenza in ospedale può essere vissuto con angoscia e senso di impotenza. Il reparto di Unità spinale del Niguarda a Milano si arricchisce di queste due nuove strutture dove prima delle dimissioni i pazienti disabili potranno sperimentare la vita in un appartamento nelle nuove condizioni di disagio. Un modulo Midi è stato studiato per le persone paraplegiche in modo che abbiano la massima autonomia possibile nello svolgere le attività domestiche più comuni, un modulo Maxi invece è stato pensato per le persone tetraplegiche per ottimizzare l’attività di assistenza da parte dei familiari. Spazi e arredi sono stati realizzati per consentire la circolazione in carrozzina e si è fatto ricorso a soluzione domotiche avanzate per il controllo di molti servizi come le porte e le tapparelle, le luci, gli elettrodomestici, il computer. In alcuni casi è sufficiente un comando vocale per accendere o spegnere la luce, aprire o chiudere una porta. Per il direttore generale del Niguarda Pasquale Cannatelli «gli appartamenti pre-dimissioni sono un altro risultato di una realtà unica a livello nazionale». L’Unità spinale è operativa dal 2002 e rappresenta una delle prime esperienze in Italia di approccio globale al problema delle lesioni midollari attraverso la cura, la riabilitazione e il reinserimento sociale, familiare e professionale. Oltre alla degenza e al day-hospital ci sono aree per fisioterapia, palestre, piscina, pista di atletica, campo da basket, un mini green per il golf. Secondo l’assessore regionale lombardo alla Sanità Luciano Bresciani «questa azione è importante nell’ambito della cosiddetta “filiera” delle cure per garantire al paziente la continuità anche nelle cure domiciliari». Alla presentazione dei due appartamenti ha voluto essere presente Gianmaria Regazzoni, figlio del grande Clay che è stato uno strenuo sostenitore dell’Unità spinale. Nel 2006 i pazienti gestiti sono stati 136, 71 paraplegici e 65 tetraplegici, di questi ultimi 15 hanno lesioni cervicali che necessitano di assistenza ventilatoria. (M.V.)

 

 

 

Pandino, il Club Clay Regazzoni prosegue l’attività

Testata: La Provincia.

PANDINO – Si sono ritrovati all’Osteria degli Amici di Gradella i soci del Club Clay Regazzoni. Il sodalizio continuerà a vivere nonostante la scomparsa dell’asso svizzero. Al ristorante del socio Renzo Rizzon, c’erano i famigliari di Regazzoni: la moglie Maria Pia, i figli Alessia e Gian Maria, e l’amico e costruttore Giancarlo Minardi.

 

 

 

A Cadilana sport motore della solidarietà

Testata: Il Cittadino.

Vita da parroco-56 Come le comunità del nostro territorio affrontano i mille problemi di un mondo che cambia

A Cadilana è di casa la solidarietà. Lo abbiamo intuito dopo l’intervista che abbiamo fatto a don Luigi Avanti, 61 anni, parroco di Cadilana dal 1994, in prima linea per sostenere la ricerca e la prevenzione in campo scientifico al fine di curare la papaplegia. Quanti sono gli abitanti della comunità parrocchiale? “La comunità, dal punto di vista civico frazione del comune di Corte Palasio, ha oltre 800 abitanti a cui si devono aggiungere circa 300 abitanti del quartiere di Fontana. Quest’ultimo dal punto di vista ecclesiale è parte della parrocchia di Cadilana. Due le chiese: la parrocchiale di Cadilana e a Fontana”. C’è stato in questi anni un incremento della popolazione? “L’incremento c’è stato per via delle nuove abitazioni. Di fatto le famiglie nuove non sempre si sono integrate con quelle già residenti da anni”. Che cosa si può fare per aiutare una maggiore integrazione? “Una delle possibilità è quella di incentivare l’aggregarsi all’interno dell’oratorio. Per questo volentieri stiamo cercando di migliorare la struttura oratoriana. Siamo in attesa delle reti per le attività sportive ed altri interventi di completamento sono previsti a breve. Probabilmente sarà l’estate il momento più opportuno per intensificare le iniziative”. L’oratorio è già oggi un punto di riferimento per l’intera comunità? “L’oratorio è senz’altro un punto di riferimento per gli abitanti della nostra comunità di Cadilana. L’attività oratoriana è già da diversi anni abbastanza strutturata. Perché abbiamo attività di animazione e le feste anche laiche (per esempio in occasione della festa del carnevale) sono preparate ed organizzate dalla parrocchia”. Quindi l’oratorio svolge una sua azione sociale? “Nella frazione purtroppo non ci sono negozi di alcun tipo. In sostanza l’oratorio è l’unico luogo di aggregazione ed è per questo che cerchiamo di stimolare occasioni di incontro, di amicizia e di condivisione”. I ragazzi e i giovani partecipano alla vita della parrocchia? “I bambini e i ragazzi delle medie sono presenti ogni domenica per la catechesi e per la celebrazione eucaristica. Per gli adolescenti c’è un’interessante esperienza di collaborazione con la parrocchia vicina di Corte Palasio; giovani e adolescenti mi aiutano moltissimo nel grest estivo che organizzo a luglio”. Lei è un esperto di “relazione” con i giovani, dal momento che li incontra a scuola nell’Istituto Einaudi di Lodi, dove insegna religione. Come riuscire a stabilire dei contatti positivi con loro? “È importante l’ascolto, il dialogo, l’impegno per la trasmissione dei grandi valori umani e spirituali. Noi dobbiamo tenere sempre aperta la porta a tutti ed essere dei testimoni”. Don Luigi, lei viene ricordato spesso come “il prete delle Ferrari”: perché questo collegamento con il celebre cavallino rampante? “Sono un appassionato ma soprattutto attraverso la mostra di macchine sportive allestita proprio a Cadilana io realizzo un sogno”. Quale è questo sogno? “A Cadilana, come ricordavo, c’è un evento che si celebra ogni anno con l’adesione di centinaia di appassionati. Si tratta di un’iniziativa promozionale per il sostegno alla ricerca ed alla prevenzione della terribile malattia della paraplegia”. Don Luigi quando è iniziato il suo impegno a favore della paraplegia? “Dalla costituzione del club dedicato al celebre e compianto pilota Clay Regazzoni, i principi e gli scopi di tale Club erano molto chiari, il principale era quello di legare lo sport alla beneficenza e di conseguenza l’organizzare varie manifestazioni per soddisfare tali scopi”. Che cosa ha fatto il club in questi anni? “Dal primo anno 1994, si sono organizzate varie occasioni, con l’unico scopo di raccogliere fondi da destinare alla ricerca e allo sviluppo di nuove soluzioni per i paraplegici. Il nostro Club conta 10 membri attivi nel Consiglio direttivo e 900 iscritti sostenitori”. I fondi a chi sono destinati? “Ad un Centro di uroparaplegia “Alberto Zanollo”, presso l’ospedale Niguarda di Milano, reparto diretto dal dottor Michele Spinelli; al Centro di riabilitazione di Mozzo e ad altre piccole collaborazioni di necessità immediata”. Dopo la morte del pilota Regazzoni quale sviluppo avrà la vostra attività? “Il responsabile del club Giacomo Tansini insieme alla vedova di Clay Regazzoni, signora Maria Pia, i figli Alessia e Gian Maria, hanno deciso d continuare a i sostenere con convinzione l’intensa attività che si è sviluppata in questi anni. In un recente incontro che abbiamo avuto come direttivo è stato proposto una rivisitazione dello statuto del Club”. Che cosa succederà? “L’impegno sarà ancora più evidenziato nel ricordo dell’indimenticabile Clay. L’obiettivo è già quest’anno superare la quota 50mila euro raccolti l’anno. Anzi, da parte della famiglia Regazzoni c’è stata la disponibilità ad allargare l’attività anche in territorio svizzero: moglie e figli di Clay sono entrati di diritto nel consiglio del club, insieme allo stesso ex patron di scuderia Giacomo Minardi”. Ci sono appuntamenti imminenti in parrocchia? “Come ogni anno ci sarà il momento annuale (29 aprile) che coinvolge l’intero paese con la mostra delle macchine sportive. Poi in parrocchia stiamo già preparando il programma delle serate estive con la partecipazioni di importanti complessi musicali. Sarà ancora una volta un bel momento comunitario”. (Giacinto Bosoni)

 

 

 

Cadilana, il Club Regazzoni va avanti: moglie e figli del pilota diventano soci

Testata: Il Cittadino.

Corte Palasio Pausa di riflessione in casa del Club Clay Regazzoni dopo la tragica e prematura scomparsa dell’ex pilota ticinese. Il popolare sodalizio diretto da Giacomo Tansini ha chiamato a raccolta il consiglio invitando per l’eccezionale occasione la famiglia Regazzoni al gran completo (la consorte Maria Pia e i figli Alessia e Gian Maria), oltre al grande amico e sostenitore Giancarlo Minardi, il coraggioso costruttore romagnolo di Formula Uno che fu tra i più ferventi sostenitori di Clay Regazzoni e che ha sempre dato una mano al sodalizio che porta il suo nome e che da anni è impegnato nella raccolta di fondi per combattere la paraplegia.Il “summit” si è svolto nella abitazione di don Gigi Avanti, parroco di Cadilana e vice presidente del “Regazzoni”, oltre che grande appassionato di automobilismo solidale. Una riunione decisamente positiva: Tansini ha proposto una attenta rivisitazione dello statuto del Club, dalla quale è poi emersa la assoluta volontà di continuare nell’ attività che ha contraddistinto l’impegno della associazione in tutti questi anni, uno sforzo che ha portato ad elargire a scienziati e ricercatori quasi 490mila euro di contributi per la ricerca sulla paraplegia in tutti questi anni di impegno e di cene di solidarietà. La famiglia Regazzoni, in ricordo del caro congiunto, ha garantito il massimo supporto, così come lo stesso Giancarlo Minardi. Anzi, da parte della famiglia Regazzoni c’è stata la disponibilità ad allargare l’attività anche in territorio svizzero: moglie e figli di Clay entrano di diritto nel consiglio del “Regazzoni” insieme allo stesso ex pilota e patron di scuderia Minardi.Pienamente soddisfatti della riunione sia il presidente Tansini sia il suo vice don Gigi Avanti: “Siamo rimasti molto contenti della piena e totale disponibilità dei familiari di Clay Regazzoni: si continua con rinnovato spirito di dedizione e sempre in favore della battaglia per combattere la paraplegia attraverso la ricerca e la prevenzione”. (Gian Rubitielli)

 

 

 

 

“Regazzoni, un burbero con un gran cuore”

Testata: Il Corriere di Como.

I tanti appassionati che hanno partecipato ai funerali di Clay Regazzoni hanno testimoniato il loro dolore per la scomparsa di un grande personaggio, amato dalla gente, non soltanto dagli appassionati. E tra le persone che l’hanno conosciuto da vicino c’è Giancarlo Cattaneo, pilota di Rovellasca, che spesso, in pista e fuori, ha incrociato il ticinese. «Sicuramente ho un bel ricordo di Regazzoni – afferma – una persona che aveva un grande cuore e che amava stare con gli amici e con la gente. All’apparenza poteva sembrare burbero, ma poi se prendeva una persona in simpatia diventava disponibilissimo». «Di lui apprezzavo soprattutto la schiettezza – prosegue Cattaneo – Regazzoni ti diceva quello che doveva dire, senza nascondersi o senza essere ipocrita. Sicuramente non era uno che ti sorrideva davanti e poi magari ti parlava male alle spalle. Lo caratterizzava una grande sincerità e questo era un grande pregio». Cattaneo, prima di conoscere di persona Regazzoni, lo ha seguito come tifoso. «Ero all’autodromo di Monza quando Clay ha vinto il Gran Premio del 1970 con la Ferrari. È stato un pilota grintoso, in tutte le categorie in cui ha corso». Più recentemente, il corridore di Rovellasca ha avuto occasione di confrontarsi con il ticinese. «Entrambi abbiamo preso parte alle gare riservate alle vetture storiche – aggiunge – su circuiti di tutta Europa. Ci siamo confrontati anche nelle sfide in kart, al Motorshow, in Francia e in Germania, quando venivano organizzate competizioni alle quali partecipavano, tra gli altri, anche gli ex della Formula 1». «Proprio in quelle occasioni – prosegue Cattaneo – ci siamo conosciuti meglio. Personalmente ho seguito anche le iniziative dell’associazione ‘Aiutiamo la paraplegia’, che lui seguiva con passione». E tra l’altro la famiglia di Regazzoni ha chiesto, per ricordare Clay, di fare offerte a sodalizi che sono impegnati nell’aiuto alle persone alle prese con lo stesso problema che aveva il pilota ticinese, che dopo l’incidente nel Gran Premio degli Stati Uniti del 1980 non ha più camminato. La famiglia, sul sito Internet www.clayregazzoni.com, ha indicato la Fondazione Internazionale di Ricerca in paraplegia Irp di Ginevra (c.c.p. 12-109-4, Pictet & Cie Banquires, conto Ch 32 0875 5056 6191 0000 0), o il Club Clay Regazzoni ‘Aiutiamo la paraplegia’ onlus c/c 46263091, Cassa di Risparmio Parma e Piacenza, Cab 33550-Abi 06230.

 

 

 

 

Paullo continua la sua battaglia per ricordare Clay Regazzoni

Testata: Il Cittadino.

PAULLO Tantissime persone, molte di Lugano e dintorni, ma anche parecchia gente proveniente da ogni angolo d’Europa. I funerali di Clay Regazzoni hanno confermato la straordinaria popolarità dell’ex pilota ticinese,sempre alla ribalta anche dopo il pauroso incidente in pista che lo aveva costretto a vivere su una sedia a rotelle. Proprio questa sua condizione di disabile aveva fatto maturare in lui una seconda grande vocazione: quella di lottare per combattere la paraplegia. E in Italia si è avvalso del sodalizio di Paullo che porta il suo nome e del quale era presidente onorario: il “Club Clay Regazzoni”. Anzi, l’associazione, che da tredici anni raccoglie fondi che assegna a ogni stagione con il “Grand Prix della solidarietà” al quale Regazzoni non è mai mancato (salvo nell’ultima edizione, lo scorso novembre, perché trattenuto in Argentina per l’inaugurazione del museo dedicato al grande Juan Manuel Fangio), era presente alle esequie con una folta delegazione diretta dal presidente tuttofare Giacomo Tansini e dal vice presidente don Gigi Avanti, parroco di Cadilana e pure lui grande amico dell’ex pilota scomparso. I dirigenti del club paullese erano stati invitati dai famigliari a collaborare all’organizzazione della cerimonia funebre e don Avanti è stato uno dei dieci religiosi che ha officiato la funzione nella cattedrale di Lugano. Con lui c’era anche don Sergio Mantovani, parroco modenese, chiamato familiarmente dalla famiglia Ferrari “don Ruspa”, da sempre molto vicino alla scuderia di Maranello. Dopo il rito religioso, la commemorazione nel sacro tempio da parte del popolare giornalista Pino Allievi e del figlio di Regazzoni, Gian Maria. Parole commoventi sulla figura dell’uomo sportivo impegnato nella solidarietà. Il corteo si è poi diretto al cimitero di Ponza, sobborgo di Brogeda, per la tumulazione nella cappella che ospita i genitori di Clay. Nel breve incontro con i famigliari del defunto, il sodalizio paullese ha ricevuto in via ufficiale l’invito a continuare nell’attività di promozione della battaglia contro la paraplegia nel nome del campione scomparso.