Club Clay Regazzoni contro la paraplegia: presentata la tessera 2014

Testata: Il Cittadino.

Presentata ufficialmente la tessera 2014del celebre clubClayRegazzoni diPaullo, il sodalizio presieduto da donGigiAvanti, parroco diCadilana e “movimentato” da Giacomo Tansini. Il club, dedicato al grande pilota ticinese scomparso, raduna diverse centinaia di appassionati del grande motorismo e che si propone ogni anno, da venti stagioni (quella appena iniziata è la ventunesima, tante quante le edizioni della tessera del sodalizio), di raccogliere fondi nel corso dell’anno da destinare, a fine stagione, agli istituti di ricerca che si occupano di lotta alla paraplegia nel corso di uno specialissimo (e ormai popolarissimo) “Grand prix della solidarietà”. La cerimonia di presentazione è avvenuta nella sala dell’Osteria degli Amici a Gradella, locale molto noto e che ha “firmato” l’edizionemoderna dellaMilleMiglia (sempre di grande motorismo si tratta). Attrazione principale dell’evento è stata la storica foto dello specialista ErcoleColombo (purtroppo costretto a disertare per via di una fastidiosa influenza che lo ha tenuto lontano dalla serata conviviale), il quale ha concesso a titolo gratuito la sua immagine scattata nel 1970 a Clay Regazzoni portato a spalla dopo il primo trionfo con la Ferrari sul circuito di Monza. Il significato della tessera è stato illustrato daGiacomo Tansini: «Vogliamo ribadire la volontà di rimanere legati alla filosofia predicata dal grande pilota ticinese impegnandoci per la raccolta dimezzi finanziari da destinare alla lolla contro la paraplegia». Medesimi concetti sono stati espressi anche da conGigi Avanti, grande cultore della “carità cristiana” mediante la passione per il motorismo che conta, anch’egli, come Tansini, legato aClayRegazzoni e alla sua figura inmaniera indelebile, specie ora che il conduttore è scomparso. Alla serata erano presenti anche i dirigenti del club Luciano Codazzi,AlbertoMaletti, Francesca Secchi,Giovanni Secchi, Guido Bertoli, Fabrizio Bellani e, ospite d’onore,MaurizioSenna, presidente del Ferrari club di Sant’Angelo Lodigiano e convinto sostenitore del club Regazzoni, al quale è stato consegnato il Casco d’oro allamemoria del pilota che tanto lustro diede alla Ferrari durante la sua attività agonistica. Primo appuntamento per la raccolta di fondi anti-paraplegia: il 28 aprile a Cadilana con lo storico raduno di vetture, con possibilità di effettuare un viaggio emozionante su un bolide (naturalmente alla guida di un pilota esperto, non sarà possibile condurre “in proprio“ la vettura). (Luigi Albertini)

Motori e solidarietà nel nome di Clay: il sogno vincente del Club Regazzoni

Testata: Il Cittadino.

LUIGI ALBERTINI Difficile trovare un personaggio del suo spessore, sintesi perfetta tra passione travolgente per l’automobilismo agonistico, quello per intenderci della Formula Uno, ed una smisurata voglia di solidarietà nei confronti di quanti sono affetti da paraplegia, costretti cioè a vivere su una carrozzella. Sintesi che si è realizzata in Giacomo Tansini, paullese fondatore del Club Clay Regazzoni, il mitico pilota della Ferrari divenuto paraplegico dopo un brutto incidente automobilistico. Tansini è l’emblema vivente della lotta alla disabilità e in venti anni di travolgente entusiasmo ha distribuito agli istituti di ricerca centinaia di migliaia di euro nella disperata rincorsa ai rimedi clinici ad una malattia altamente invalidante. Un credo che gli era stato trasmesso personalmente dal suo grande amico Clay Regazzoni. I due si intendevano a meraviglia, benché amassero “litigare”di sovente, come di regola accade tra persone che si stimano e che perseguono i medesimi obiettivi. Il sodalizio vanta un grosso numero di iscritti sparpagliati letteralmente in mezza Italia, forse anche di più, ed ogni anno, l’ultimo sabato del mese di novembre, chiama a raccolta gli appassionati nel grande ed accogliente salone del “Canadì”, a mezza strada tra Bisnate di Zelo Buon Persico e Spino d’Adda, per il tradizionale “Grand Prix della Solidarietà”. Tansini, siamo stati esaustivi? «Direi proprio di sì ed in effetti il nostro è un club un po’ speciale. Intanto, il mio biglietto da visita: sono nato il 22 agosto1955 e mamma Teresa mi diede alla luce all’ospedale di Lodi. Papà Pietro era originario di Turano Lodigiano, una famiglia povera di contadini costretti a migrazioni: nel novembre del ‘54 avvenne il trasloco alla cascina Cossago di Paullo, dove sono cresciuto, frequentando malvolentieri (mi scuso per la franchezza,ma scoprirò poi che anche Clay Regazzoni era della mia medesima pasta) la scuola. All’età di 14 anni ecco il passaggio a Paullo, dove trovo lavoro in una fabbrichetta e con i primi guadagni papà Pietro mi concede l’acquisto di un ciclomotore,che con maestria viene subito manomesso per aumentarne la potenza. Ogni tanto era di prammatica una scappatella al circuito di Monza per… lucidarmi la vista. Mi ricordo che la prima volta che ho visto da vicino Clay Regazzoni è stato nel settembre del 1970 quando vinse la sua prima gara in Formula Uno alla guida di una Ferrari: in quella occasione ci fu l’invasione della pista, io sono riuscito a prendere al volo il cappellino lanciato da Clay. Da allora il mio smisurato tifo per Regazzoni e naturalmente per la Ferrari è diventato smisurato. Tre mesi dopo mi sono di chiarato ad Anita: ci siamo sposati il 18 settembre1977 e il nostro matrimonio ci ha regalato due figli, Roberto e Fabrizio». I motori sono sempre stati la sua passione… «Vero. Frequentando con alcuni amici l’autodromo di Monza ho avuto modo di conoscere dei meccanici del grande automobilismo, compreso il capomacchina di Clay Regazzoni, valeadire Giulio Borsari. È stato lui ad invitarmi per la prima volta a Maranello in occasione delle prove su pista. Ora ci vado ogni quindici giorni, ho più amici là che a Paullo. Agli inizi del 1974, ecco la mia seconda macchina, una Fiat 127: subito marmitta doppia, ruote più larghe, il tutto per la solita passionaccia. Con un amico andiamo a Maranello ed eccola prima foto con Clay, i primi autografi. Conosco in quel tempo un prete, don Gigi Avanti, che opera a Mulazzano e che guida una Mini Cooper:diventiamo amici e scopro che il religioso vanta la mia medesima grande passione per le auto. Confesso che avrei voluto diventare pilota, ma dove trovavo i soldi per farlo? E poi bisogna saper andare davvero forte, e a me manca quel coraggio. Molto più modestamente sono diventato istruttore di scuola guida». Poi i rapporti con Regazzoni… «L’ho incontrato spesso in questi miei pellegrinaggi a Maranello. In pubblico gli davo dei lei, ma a tu per tu c’era ormai piena confidenza. Ricordo che la stessa cosa la faceva Enzo Ferrari. Clay risiedeva alla periferia di Maranello e quindi ci era facile incontrarlo per gli autografiai miei amici: lui sapeva imitare molto bene la firma di Lauda e mi diceva sempre che si sentiva autorizzato a farla dal suo amico pilota austriaco. Dal 1977 Clay lasciala Ferrari,ma la nostra grande amicizia è continuata anche dopo il suo incidente, anzi si è fortificata: ci si incontrava al suo Esposauto di Lugano sempre nel mese di novembre per la esposizione di auto da competizione e di serie. Era facile incontrare piloti importanti. Ricordo Gilles Villeneuve. Lui, Regazzoni, era già paraplegico, impegnato nella campagna per la raccolta di fondi al fine di favorire la ricerca. Io ho insistito per fondare un sodalizio a suo nome, ma lui, caparbiamente, per anni ha sempre rifiutato, anche se apprezzava il mio intento. Impegnatissimo, dormiva quattro ore al giorno, non di più, e viaggiava parecchio. Nel settembre del 1988 ci siamo trovati al Ristorante Cavallino di Maranello in occasione di una cena con il campione del Mondo di motociclismo Umberto Masetti, un mese esatto dopo la scomparsa di Enzo Ferrari. Fu l’occasione per decidere insieme la raccolta di fondi a favore di un paraplegico di Mantova: raccogliemmo un milione e 750 mila lire. Nel marzo del 1989 ci ritrovammo al ristorante Gatto Verde di Maranello alla cena organizzata dal locale Ferrari Club per la dedica di un premio al campio ne del mondo Phill Hill: ricordo che in quella occasione ho portato con me almeno cento appassionati consegnando più di due milioni di lire per la ricerca sulla distrofia muscolare. Tra gli ospiti erano Nino Frassica ed il grande Regazzoni, ovviamente». Poi le iniziative di solidarietà presero forza anche sul territorio lodigiano… «Sì, il 2luglio1 994 venne celebrato il 1° Grand Prix della Solidarietà ai Platani di Comazzo, 120 presenti, con Clay, il suo fidato ex capomacchina Giulio Borsari, il grande Gigi Villoresi, il suo compagno di corsa Pasquale Cassani: raccogliemmo 8 milioni e mezzo che Clay volle donare al prof. Alberto Zanollo del Centro Uroparaplegico di Magenta. Tutto iniziò da quella serata: il giorno dopo ecco nascere il Club Clay Regazzoni con l’aggiunta di “Aiutiamo la paraplegia”». Tansini, lei è un fiume in piena… «Un bel romanzo, non privo però di difficoltà: tutti pronti quando si trattava di andare ai box di Monza ad assistere alle prove della Formula Uno, tutti defilati, o quasi,quando bisognava raccogliere fondi. Però non mi sono mai demoralizzato. Nel 1995 ecco incontrare il “prete dei piloti ”don Gigi Avanti: si è presentato al 2° Grand Prix della Solidarietà, evento sempre con Regazzoni presente, insieme all’ingegner Mauro Forghieri, vincitore di tanti titoli iridati con la Ferrari, Ivan Capelli, Max Papis, la figlia di Jacky Ickx e tanti altri personaggi delle varie scuderie. Don Gigi è entrato a far parte del sodalizio, con lui Luciano Codazzi, lodigiano, attuale vicepresidente, poi altri preziosi collaboratori. Al 3° Grand Prix della Solidarietà i nostri testimonial furono Michele Alboreto e Bruno Giacomelli che ufficializzò la presidenza onoraria a Regazzoni davanti a 370 ospiti». Tansini, un racconto ricco di nomi prestigiosi per una nobile causa.,, «Le dirò che dal 1997 al 2006 ogni iniziativa che riuscivamo a promuovere era successo garantito: Clay non mancava mai di stimolarci ed inventammo progetti quale quello annuale di Cadilana, la parrocchia di don Gigi, con la esposizione di autosportive storiche, trovando pure la sede per un museo con i nostri reperti della Formula Uno.Ricordo che quandoRegazzoni venne alla inaugurazione si arrabbiò moltissimo perché era ubicataalpiano superiore e quindi i disabili avevano difficoltà di accesso. Al 4° Grand Prix della Solidarietà abbiamo registrato 670 presentied una trentina dio spiti d’onore: Jarno Trulli, Arturo Merzario, Teo Fabi, Fulvio Maria Ballabio, Guido Daccò. Quella volta abbiamo superato la soglia dei 100 milioni di aiuti alla paraplegia.Nel2006ilnostrotestimonial è stato il Premio NobelRita Levi Montalcini: ho faticato a trovare le parole per ringraziarla della sua nobile presenza». Ma ecco la repentina tragica scomparsa di Regazzoni… Già, quel triste 15 dicembre 2006, venerdì,ore 16,50: Clay morì in un incidente. Ma non ho mai mollato: siamo andati avanti, con l’ingresso in consiglio di Giancarlo Minardi, fondatore del Minardi Team di Formula Uno, e della famiglia di Clay Regazzoni, con il figlio GianMaria e la figlia Alessia,ma anche la vedova signora MariaPia. Dopo venti anni il Grand Prix della Solidarietà continua il suo cammino. Abbiamo anche stampato, in occasione del ventesimo compleanno, uno speciale calendario tiratura limitata che racconta la nostra storia». Tansini, davvero un bel romanzo… «Se ad oggi abbiamo donato quasi 700mila euro alla ricerca sulla paraplegia lo dobbiamo alla grande amicizia con il grande Clay Regazzoni. Senza i collaboratori, però, sarebbe impossibile lavorare. Un applauso immenso lo dobbiamo fare tutti a don Gigi Avanti, presidente effettivo del “Regazzoni”, un personaggio di straordinario spessore umano. Ma anche agli altri collaboratori, come Alberto Maletti, Luciano Codazzi, Fabrizio Bellani, Giorgio Identici, Guido Bertoli, Giancarlo Minardi, Francesco Codazzi, Giovanni Secchi, Costanza Brocchieri ». Gran bell’esempio il vostro e quindi la ricerca vi ringrazia di cuore… «Voglio precisare che dal 1994 al 2000 i contributi li davamo solo al prof. Zanollo, dal 2000 al 2004 al prof. Giorgio Brunelli. Dal 2003 abbiamo inserito il Centro Bergamasco Disabili di Mozzo ed il centro di Montecatone Casa Anna Guglielmi». Per chiudere. Cosa ci dobbiamo aspettare per il 2014? «Intanto le anticipo che il 2 luglio 2014 presenteremo il libro che raccoglierà la nostra esperienza: il titolo sarà Tutto iniziò da qui. Già il 18 gennaio però faremo la presentazione della tessera del socio, edizione 2014. L’appuntamento poi è per il 28 aprile a Cadilana da don Gigi per il 18° Gran Premio Auto Sportive. Insomma, non ci fermiamo mai».

Gp della Solidarietà, un successo

Testata: La Provincia.

SPINO D’ADDA — C’erano anche Claudio Marcello Costa, ideatore nel 1977 delle cliniche mobili sui circuiti, e il pilota automobilistico bolognese Thomas Biagi tra gli ospiti del 20° Gran Premio della Solidarietà. L’evento è stato organizzato dal Club Clay Regazzoni ed ha rappresentato l’atto finale della stagione associativa volta a raccogliere fondi per la ricerca sulla paraplegia attraverso l’organizzazione di eventi di cultura motoristica. La serata, tenutasi al ristorante Canady, ha visto anche la presenza del fotografo dei gran premi, Ercole Colombo, che ha messo all’asta due fotoritratti di Clay Regazzoni, che sono stati aggiudicati dalla vedova del campione Maria Pia, presente alla conviviale insieme alla figlia Alessia. L’atleta paralimpico Giampaolo Cancelli, vicecampione del mondo 2013 della specialità arco compound a squadre ha offerto la sua medaglia d’oro, mentre la ditta Senna Inox ha proposto uno speciale casco in acciaio artigianale, un vero pezzo da collezione. Alla fine della serata è stato annunciato l’importo dei fondi raccolti, 29mila euro, che sono stati interamente devoluti al reparto di uroparaplegia dell’Ospedale Niguarda di Milano, per il quale era presente Michele Spinelli; alla casa famiglia Angela Guglielmi di Montecatone, in rappresentanza della quale c’era Claudia Gasperini; e al Centro Disabili Bergamaschi di Mozzo, rappresentato dal presidente Claudio Tombolini. (d.d.)

Il Club Regazzoni dona 29.000 euro a favore della ricerca contro la paraplegia

Testata: in Primapagina.

Nella serata di sabato 30 novembre il Club Clay Regazzoni ha organizzato a Spino d’Adda il 200 Gran Premio della Solidarietà, atto finale della stagione associativa volta a raccogliere fondi per la ricerca sulla paraplegia attraverso l’organizzazione di eventi di cultura motoristica. La serata ha visto la presenza di ospiti di eccellenza: il dott. Claudio Marceilo Costa, ideatore nel 1977 delle cliniche mobili sui circuiti, il pilota Thomas Biagi, il direttore editoriale Andrea Cittadini. Durante la serata non sono mancati momenti di particolare risalto: il fotografo dei Gran Premi Ercole Colombo ha messo all’asta due fotoritratti di Clay Regazzoni a 500 euro cadauno: sono stati aggiudicati dalla signora Maria Pia, vedova dell’indimenticato campione, presente alla cena assieme alla figlia Alessia. L’atleta paralimpico Giampaolo Cancelli, vicecampione del mondo 2013 della specialità arco compound a squadre ha offerto la sua medaglia: un gesto altruista che ha commosso tutti i presenti. Una nota azienda ha proposto uno speciale casco in acciaio artigianale, una vera e propria opera d’arte, un pezzo unico che ha permesso di raccogliere 5.000 euro. Alla fine della serata è stato annunciato l’importo dei fondi raccolti: 29.000 euro che saranno devoluti: al reparto di uroparaplegia dell’Ospedale Niguarda di Milano.

Spino d’Adda, motori e solidarietà

Testata: La Provincia.

SPINO D’ADDA — Il Club Clay Regazzoni ha organizzato il 20° Gran premio della solidarietà, atto finale della stagione associativa rivolta a raccogliere fondi per la ricerca sulla paraplegia, attraverso eventi di cultura motoristica. La serata, tenuta al ristorante Canady, ha visto la presenza di Claudio Marcello Costa, ideatore nel 1977 delle cliniche mobili sui circuiti e del pilota Thomas Biagi. È stato consegnato l’importo di29mila euro all’ospedale Niguarda di Milano, alla casa famiglia Guglielmi di Montecatone e al Centro disabili di Mozzo.

Club Regazzoni

Testata: La Gazzetta dello Sport – Ed. Milano.

(d.d.) L’associazione “Aiutiamo la paraplegia – Club Clay Regazzoni” ha festeggiato il 20° Gran Premio della Solidarietà con una serata a scopo benefico. In occasione del sesto anniversario dalla scomparsa del pilota svizzero è stata consegnata al reparto di uro-paraplegia dell’Ospedale Niguarda, al Centro di riabilitazione Anna Guglielmi di Montecatone e al Centro Disabili Bergamaschi di Mozzo la somma di 29mila euro raccolta nel corso di varie iniziative benefiche.

Gran Prix Solidarietà: donati 30mila euro

Testata: Il Cittadino.

Un ricco Grand Prix della Solidarietà quello celebrato dal club Clay Regazzoni sabato sera nel salone del “Canadi” a mezza strada tra Bisnate di Zelo Buon Persico e Spino d’Adda. Una marea di appassionati, a dispetto della giornata ricca di neve, ed un “parterre” nobilissimo, il sesto senza la presenza dello scomparso fondatore Regazzoni, grande pilota della storia della Formula Uno, che ha trovato terreno fertile nel Lodigiano per la sua battaglia contro la paraplegia. C’erano la vedova del grande campione, signora Maria Pia, per la prima volta presente all’evento dalla fondazione, e la figlia Alessia, mentre non ha potuto intervenire il figlio Gian Maria. Con loro, ricevuti dal co-fondatore del club Giacomo Tansini e dal presidente in carica don Gigi Avanti, il celebre Claudio Costa, il fondatore della clinica mobile che segue le gare di motociclismo, il costruttore Giancarlo Minardi, il pilota Thomas Biagi, iridato della formula Fiat GT, il fotografo Ercole Colombo, famoso per aver immortalato con la sua macchina fotografica qualcosa come 660 Gran Premi di motociclismo. Una rimpatriata esemplare, che ha certamente fatto sorridere, tra le nuvole, il burbero Clay Regazzoni. Assegnati circa 29mila euro raccolti dal sodalizio nel corso dell’anno e destinati alla ricerca sulla paraplegia, destinatari il reparto uroparaplegia dell’ospedale Maggiore di Milano, nella persona del dottor Michele Spinelli, ospite d’onore, il centro “Anna Guglielmi” di Montecatone, il Centro Bergamasco Disabili di Miozzo. Tra l’altro, un atleta di quest’ultimo ente, Gian Paolo Cancelli, reduce dalle olimpiadi per disabili, dove ha ottenuto un bronzo ed un argento a squadre, ha messo all’asta quest’ultima medaglia nel corso della serata per incrementare il monte del Grand Prix. Successo anche per l’asta di un casco in acciaio lucido lavorato tutto a mano, prodotto dalla Senna Inox di Graffignana. Gian Rubitielli

Club Regazzoni, 29mila euro per la ricerca contro la paraplegia

Testata: Il Giorno.

ZELO BUON PERSICO —VENTESIMA edizione del “Grand Prix della Solidarietà”, evento organizzato dal Club Clay Regazzoni per donare i contributi a enti di ricerca sulla paraplegia, come aveva voluto il suo fondatore Clay Regazzoni, pilota tra i più amati dal popoìo della Formula 1. Merito del co-fondatore e attuale presidente del club, Giacomo Tansini. L’assegno di circa 29 mila euro è stato assegnato nel corso della serata al “Canadi”, locale fra Bisnate di Zelo Buon Persico e Spino d’Adda, al reparto Uro paraplegia dell’ospedale Niguarda, presente con il dottor Michele Spinelli, il “Centro Anna Gugliemni” di Montecatone (Imola), il Centro bergamasco disabili di Miozzo. Commosso per il bel gesto un atleta disabile di quest’ultimo centro, Gianpaolo Cancelli, vincitore di argento e bronzo alle Olimpiadi per disabili di Bangkok, in Tailandia. Per incrementare la donazione, Cancelli ha messo all’asta la sua medaglia d’argento, scatenando una gara benefica. Stessa scena per un casco in acciaio lavorato a mano della Senna Inox di Graffignana. Al ventesimo “Grand Prix della Solidarietà” (il sesto senza Clay), ospiti la vedova Maria Pia, la figlia Messia, il dottor Claudio Costa, inventore dellaclinica mobile in MotoGp, Giancarlo Minardi, fondatore della scuderia di Formula 1, il pilota Thomas Biagi, il fotografo Ercole Colombo. Non poteva mancare don Gigi Avanti, il “parroco dei piloti”. L.A.

20 anni di solidarietà. Il Club Clay si festeggia

Testata: Il Nuovo Torrazzo.

V ent’anni di sport e solida­rietà. Questo il traguardo, volante, che il ‘Club Clay Re­gazzoni Onlus — Aiutiamo la paraplegia’ taglierà questa sera nelle sale del ristorante Canadì di Spino d’Adda. In program­ma la cena di gaia, tradizionale chiusura d’anno, che consentirà al presidente e fondatore Gia­como Tansini di consegnare il ricavato delle attività svolte nel 2013 al reparto di uropara­plegia dell’ospedale Niguarda (nell’occasione sarà presente il dott. Michele Spinelli), al cen­tro di riabilitazione ‘Anna Gu­glielmi’ di Montecatone, pres­so Imola, e per concludere al Centro Disabili Bergamaschi di Mozzo. 29mila euro frutto del lavoro dei volontari del ‘Club Clay’, nato a PauJIo e svilup­patosi sull’asse Paullo-Castel­leone, e della generosità degli appassionati di motori. Alla serata saranno presenti anche i familiari dell’indimenticato Regazzoni ma anche Ercole Colombo, il fotografo dei Gran Premi (ne ha seguiti 660) e il dott. Claudio Marcello Costa, il medico dal quale è sca­turita l’idea della clinica mobile per la cura immediata dei piloti in caso di incidente. Saranno loro a ricevere il ‘Casco d’oro’. E poi altri nomi che saranno svelati solo durante la serata… Vere e proprie sorprese che gli amanti dei bolidi a due e quat­tro ruote non mancheranno d’apprezzare. L’appuntamento è alle ore 19 odierne con l’apertura delle sale e un ricco aperitivo; quindi via alla serata alla quale è anco­ra possibile partecipare contat­tando i referenti organizzativi attraverso il sito www.clubclay­ regazzoni.it. (Tib)

Paraplegia. Consegna soldi all’associazione

Testata: La Provincia.

L’associazione Aiutiamo la Paraplegia – Club Clay Regazzoni festeggia questa sera il 20° Gran Premio della solidarietà nelle sale del ristorante Canadi. Sarà consegnata al reparto di Uro-paraplegia d el l’ospedale Niguarda, al centro di riabilitazione Anna Guglielmi di Montecatone e al Centro Disabili Bergamaschi di Mozzo la somma di 29mila euro che sono stati raccolti nel corso di varie iniziative benefiche.