Il Club Clay Regazzoni festeggia il suo 26° Gran Premio della Solidarietà

Testata: Ok Mugello.

Evento benefico insieme per la paraplegia

di Marco Tortoli

Sabato 23 novembre 2019 presso il ristorante “Il Bocchi” di Comazzo, nella splendida provincia Lodigiana, si chiuderà la raccolta fondi della stagione 2019 con il 26º Grand Prix della Solidarietà a supporto della lotta alla Paraplegia, missione di umanità voluta dal Campione, oltre che pilota di F1, quale è stato Clay Regazzoni.

Per tradizione, dal 1994, si è sempre svolta alla fine di novembre una grande manifestazione di fine anno – come il campionato mondiale di Formula 1 – e per il Club Clay Regazzoni la vittoria sta nel donare i contributi raccolti durante l’anno trascorso.

 

Club Regazzoni, assi dello sport per il Gran Prix

Testata: Il Cittadino.

Il 26esimo Grand Prix della solidarietà del Club Clay Regazzoni di Paullo si svolgerà sabato sera in terra lodigiana. Appuntamento ai Bocchi di Comazzo, dove si chiuderà la raccolta fondi per la lotta alla paraplegia. Dal 1994 a oggi, la manifestazione si è sempre svolta alla fine di novembre, quasi contemporaneamente alla chiusura del campionato mondiale di Formula 1 in onore del pilota nei cuori dei ferraristi che dà il nome al club. «Per il Club Clay Regazzoni la vittoria di questo nostro personale campionato sta nel donare i frutti raccolti durante l’anno – spiega il fondatore Giacomo Tansini -: contributi che andranno al dottor Michele Spinelli, direttore dei reparto di uroparaplegia della Niguarda- Cà Granda di Milano; al dottor Guido Molinero, primario dell’unità di struttura complessa di Mozzo dell’ospedale di Bergamo; alla dottoressa Claudia Gasperini, presidente della Casa dell’accoglienza “Anna Gugliemi” di Monte Catone a Imola».

II 2019 è stato un anno ricco di eventi partendo dal primo impegno stagionale, in aprile, per la 23esima edizione del raduno a Cadilana fino all’ultimo evento che è stata la sfilata di Moda e Motori a Paullo lo scorso mese. In tutte queste iniziative non è mai mancato il sostegno della famiglia dell’asso svizzero Regazzoni. La signora Maria Pia, la figlia Alessia ed il figlio Gian Maria Regazzoni saranno presenti anche alla cena della solidarietà. Durante la cena saranno invitati personaggi del mondo sportivo e giornalistico i cui nomi, per tradizione, non vengono mai anticipati per mantenere alta l’aspettativa.

E. C.

 

Il club Regazzoni porta “in pista” la beneficenza

Testata: Il Giorno.

Ricerca sulla paraplegia. Raccolta fondi al Gp della Solidarietà

Con la passione per l’automobilismo, si raccolgono fondi a sostegno della ricerca per quanto riguarda la paraplegia. Anche quest’anno il club Clay Regazzoni, con sede a Paullo e Cadilana, organizza il Gran Premio della Solidarietà, tradizionale evento di fine novembre.

Appuntamento sabato alle 20 al ristorante Il Bocchi di Comazzo, nel Lodigiano, per il 26esimo raduno annuale del sodalizio, intitolato al compianto pilota di Formula Uno costretto sulla sedia a rotelle in seguito a un grave incidente. Nel corso della serata verrà completata la raccolta di fondi promossa durante l’anno dall’associazione, impegnata in prima linea nel supporto ai paraplegici. L’intero ricavato sarà consegnato agli enti che da sempre beneficiano dell’aiuto del club: l’ospedale Niguarda, il centro riabilitativo di Mozzo (Bergamo) e la casa dell’accoglienza Anna Guglielmi di Montecatone (Imola). La cena sarà arricchita dalla presenza dei familiari di Regazzoni e da alcuni ospiti, la cui identità, come da copione, resterà top secret fino all’ultimo. Dal 1994 a oggi il club ha raccolto circa 900mila euro attraverso svariate iniziative.

«Dopo la scomparsa di Clay – dice il cofondatore del sodalizio Giacomo Tansini – siamo riusciti a mantenere gli stimoli per perseguire i principi dell’associazione. La priorità è sostenere la ricerca, affinché si possa vedere camminare un paraplegico, una promessa che ci siamo fatti io e Clay quando abbiamo fondato il club. Il secondo incentivo a proseguire è il supporto in arrivo dalla famiglia Regazzoni, che ci indirizza e ci aiuta con tante idee».

Alessandra Zanardi

 

Fa il botto la mostra sui motori

Testata: Il  Cittadino.

Cimeli d’altri tempi e pezzi unici del modellismo, per raccontare in una mostra tutta la passione per l’automobilismo e la Formula Uno. Ha fatto tappa nel fine settimana, nella sala Girona di viale Partigiani (foto sopra di Giacomo Terno), nel contesto delle Mura spagnole, la mostra allestita dalla Scuderia Ferrari Club di Sant’Angelo Lodigiano per celebrare la passione per i motori in un grande evento aperto alla città. Sabato pomeriggio, alle 16, l’inaugurazione con i soci e le autorità – presenti il vicesindaco Antonio Lucini e l’assessore Lorenzo Barbaini – , aperto dal presidente del sodalizio dei motori Maurizio Senna, a nome dei tanti soci che hanno messo a disposizione i loro cimeli per far vivere a tanti una due giorni unica, nel segno del rosso Ferrari sì, ma anche di una passione tout-court per il modellismo declinato sulla Formula Uno. In mostra anche una ventina di caschi – compresi alcuni originali di pregio, come quelli di Niki Lauda e Clay Regazzoni, messi a disposizione del Club Clay Regazzoni che si impegna da sempre per la raccolta fondi contro la paraplegia – , alcune tute da gara e una mini-rassegna di modelli di treni, in arrivo dal Gruppo Fermodellistico Sanmartinese. «Abbiamo avuto soci in visita per tutte le due giornate e considerato il clima che non favoriva le passeggiate siamo davvero molto soddisfatti dell’esito di quest’evento – rimarca il presidente Senna – : la mostra ha generato interesse e curiosità, contribuendo a coinvolgere i soci dell’attività del club». Che vanta una storia di oltre 40 anni e che oggi, grazie al Comune di Sant’Angelo, che ha messo a disposizione gli spazi, poi riqualificati dagli stessi volontari, può contare anche su una sede, al terzo e quarto piano della torretta Girona.

Ross. Mung.

 

 

Il Ferrari Club barasino porta alla sala Girona i cimeli della Formula 1

Testata: Il  Cittadino.

L’inaugurazione oggi alle 16 con il presidente Senna: è il primo evento dopo i lavori per l’allestimento della sede dell’associazione

Caschi di veri e propri miti, come Niki Lauda e Clay Regazzoni. E poi il modellismo dedicato ai bolidi che sfrecciano nei Gran Premi di tutto il mondo. La magia della Formula Uno fa tappa alla sala Girona e accende di rosso Ferrari la Torretta della Mura Spagnola. Apre le porte oggi pomeriggio, con un’inaugurazione in programma alle 16 alla presenza di soci, ospiti e autorità, la mostra dedicata alla Formula Uno e allestita dalla Scuderia Ferrari Club di Sant’Angelo Lodigiano, sodalizio dei motori che, grazie al Comune di Sant’Angelo, dallo scorso marzo ha una nuova sede, al terzo e quarto piano della Torretta Girona.

Dopo i lavori di restyling realizzati dai volontari alla sede concessa in comodato d’uso gratuito per nove anni, per la Scuderia Ferrari Club questo è il primo evento pensato per far vivere la Torretta in pieno centro storico, che già a venerdì alternati si popola con le riunioni dei soci.

«Due anni fa i soci erano circa 80, oggi abbiamo sforato la quota dei 230, un risultato sorprendente per noi, che ci riempie di soddisfazione – sottolinea il presidente Maurizio Senna, che ha fondato il club oltre 40 anni fa e lo guida da allora – : non possiamo che ringraziare il Comune di Sant’Angelo per averci messo a disposizione uno spazio, che ci consente di ritrovarci e di riunirci e che ci permette anche di coinvolgere più persone nelle attività, come questa mostra aperta a tutta la città. I soci hanno messo a disposizione tesori del modellismo dedicato alla Formula Uno, ma grazie al Club Clay Regazzoni avremo a disposizione anche una ventina di caschi in mostra, alcuni originali di piloti come Niki Lauda e lo stesso Regazzoni, che li hanno donati al club per la raccolta fondi a sostegno della paraplegia, e anche alcune tute da gara».

Cimeli raccolti in unico spazio grazie all’allestimento curato da Peppino Subinaghi e visibili in mostra oggi dalle 16 alle 19 e domenica dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.

Intanto la Scuderia Ferrari Club lavora all’allestimento anche di un centro di documentazione, consultabile anche per il pubblico in sede, e per aumentare le occasioni di divertimento e socializzazione per i soci come il toto “gran prix”, in cui i soci sono chiamati a indovinare classifiche e piazzamenti dei piloti. Appuntamento a febbraio, invece, per la cena sociale in cui saranno consegnati i premi del club a due piloti santangiolini come Raffaele Giannoni e Alessandro Gallotta.

R. M.

 

 

 

Cori in abbazia per don Luigi Avanti

Testata: Il  Cittadino.

ABBADIA CERRETO Venerdi 28 giugno alle ore 21 nell’affascinante scenario by night dell’Abbazia del Cerreto, concerto straordinario per festeggiare i 50 anni di Sacerdozio di Don Luigi Avanti parroco di Abbadia Cerreto, presidente della nostra Associazione e del Club Clay Regazzoni. Saranno presenti il coro polifonico Claudio Monteverdi di Crema, Il Coro a voci pari maschili Eco del Mera di Villa di Chiavenna (SO), la soprano professionista Veronika Kralova e il maestro organista Maurizio Mancino. Il repertorio, prevede l’ alternarsi di musica sacra e di musica popolare eseguita dai due cori e l’esecuzione di due stupendi brani di musica sacra da parte della soprano Veronika Kralova, accompagnata all’organo dal Maestro Maurizio Mancino.

 

 

 

 

Motori in villa, con il prete della Formula 1

Testata: La Prealpina.

Gazzada. Formula Uno, Ferrari, Porsche e altre decine di bolidi hanno celebrato, a suon di rombi e carrozzerie fiammanti, una serie di anniversari concentrati a Villa Cagnola, per “Motori in villa”. L’evento, organizzato ieri da “Aiutiamo la paraplegia – Club Clay Regazzoni onlus” e “Amici della Formula 1”, ha infatti festeggiato i 50 anni di sacerdozio di don Luigi Avanti, il “prete” della Formula 1 e presidente del Club legato a Regazzoni. In più, per gli appassionati di motori, si sono regalate delle autentiche chicche, come l’esposizione della Minardi di Formula 1, su cui, nel 2001 debuttò il due volte campione del mondo Fernando Alonso. E poi Ferrari, Porsche, Maserati: ovvero il meglio dell’automobilismo mondiale d’epoca, in bella mostra nella cornice artistico-naturale della dimora di Gazzada Schianno. Il tutto, come ha ricordato Gianni Brusa, presidente degli Amici della Formula 1, per un fine benefico: raccogliere altri fondi in grado di rimpinguare gli 800.000 euro raccolti dalle associazioni protagoniste della domenica varesina e versati ai centri di ricerca e riabilitazione della Lombardia nei venticinque anni di attività. «Quest’associazione – ha spiegato Brusa – ha lo scopo di legare lo sport alla solidarietà, organizzando varie manifestazioni come quella, di successo, che abbiamo programmato qui». Vale a dire dove si sono idealmente spente anche le cinquanta candeline del sacerdozio di don Luigi Avanti: il prete che ama partecipare alle corse automobilistiche, soprattutto ai rally e che, nel corso della sua vita, ha conosciuto alcuni dei più grandi piloti al mondo, come Michele Alboreto, Michael Schumacher e, appunto, Clay Regazzoni.

 

 

 

 

Motori solidali a Villa Cagnola

Testata: La Prealpina.

GAZZADA SCHIANNO – Solidarietà “accesa” con Motori in Villa. “Aiutiamo la paraplegia – Club Clay Regazzoni Onlus” e “Amici della Formula 1” organizzano l’evento domani a Villa Cagnola. Don Luigi Avanti celebrerà la messa alle 10 nella cappella, alle 11 il taglio dei nastro: la rassegna si chiuderà alle 17. L’evento ha il patrocinio di Comune e Pro loco, oltre a essere sopportato dalla Scuderia Ferrai Club. Sarò una domenica dedicata ai motori, con le auto di Formula Uno, sportive e storiche, e le moto in mostra. L’occasione cade in concomitanza con il 50esimo di sacerdozio di don Luigi Avanti, presidente dell’associazione “Aiutiamo la paraplegia”, ribattezzato come “Il prete della Formula Uno” per la sua passione coltivata sin da giovane, tanto da partecipare alle gare automobilistiche, soprattutto ai rally, Questo amore lo ha portato a conoscere i piloti che hanno scritto la storia, Michele Alboreto, Michael Schumacher e Clay Regazzoni. Ed è proprio a quest‘ ultimo che è stata intitolata l’associazione fondata nel 1994.

 

 

 

 

Motori in villa…Cagnola

Testata: VareseNews.

Domenica 23 giugno esposizione di auto Formula 1, sportive e storiche, anche moto. La organizza Club Clay Regazzoni Onlus

Interessante appuntamento organizzato da “Aiutiamo la paraplegia – Club Clay Regazzoni Onlus”: domenica 23 giugno, con la collaborazione di “Amici della Formula 1” sarà organizzato l’evento “Motori in villa” a Gazzada Schianno.

Si tratta di un’esposizione di auto Formula 1, sportive e storiche, anche moto, nello scenografico contesto di Villa Cagnola. Nell’occasione si festeggerà il 50 anniversario di sacerdozio del presidente dell’associazione “Aiutiamo la paraplegia”, don Luigi Avanti.

Nell’ambito del motorismo don Luigi Avanti è conosciuto come “Il prete della Formula Uno” per la sua passione coltivata sin da giovane per i motori. Amava partecipare alle gare automobilistiche, soprattutto ai rally e ha conosciuto nel corso della sua vita alcuni tra i più grandi piloti di Formula Uno, come Michele Alboreto, Michael Schumacher e Clay Regazzoni. A quest’ultimo, scomparso nel 2006, è intitolata l’associazione fondata nel 1994 “aiutiamo la Paraplegia – Fans Club Caly Regazzoni. Questa associazione ha lo scopo di legare lo sport alla beneficenza organizzando varie manifestazioni per soddisfare questa finalità. Dalla sua fondazione ad oggi sono stati raccolti più di 800 mila euro per la ricerca. 

Questo il programma della manifestazione:

ore 10 santa messa celebrata da don Luigi Avanti nella cappella di Villa Cagnola; ore 11 apertura della manifestazione nella villa; buffet per gli espositori delle automobili; ore 17 chiusura della manifestazione.

L’evento gode del patrocinio del Comune e della Pro Loco di Gazzada Schianno, con il sostegno della Scuderia Ferrari Club e di Rete 55.

 

 

 

 

 

Il cordoglio del Lodigiano per il “mito” Niki Lauda: «Campione coraggioso»

Testata: Il Cittadino.

Il “Club Clay Regazzoni” conserva il casco utilizzato nel 1974 dal pilota austriaco che però non fu mai ospite del nostro territorio

di Fabio Ravera

Un personaggio schivo, quasi irraggiungibile, proprio come si conviene ai “miti”. Niki Lauda, scomparso lunedì all’età di 70 anni (la notizia è stata diffusa solo ieri mattina), è stato uno degli “eroi” della Formula 1, un pilota unico per stile di guida e soprattutto per carattere. Il terribile incidente in Germania del 1976, da cui uscì con il volto sfigurato, il ritorno in pista due mesi dopo e la decisione di non correre causa condizioni meteo impossibili l’ultima gara di quell’annata, il Gp del Giappone, nonostante fosse a un passo dal titolo, rappresentano i momenti più emblematici di una carriera straordinaria.

La notizia della morte del campione austriaco ha lasciato un grande vuoto anche tra gli appassionati di motori lodigiani. Complice la leggendaria ritrosia, Lauda non partecipò mai a eventi organizzati nel territorio, ma una “traccia” della sua avventura a quattro ruote è conservata nel museo del “Club Clay Regazzoni onlus – Aiutiamo la paraplegia” di Cadilana: il casco utilizzato dal pilota nel 1974, recuperato dal presidente onorario e fondatore dell’associazione Giacomo Tansini una ventina d’anni dopo grazie a un meccanico della Ferrari. «Personalmente ho anche avuto l’onore di conoscerlo, durante una serata di beneficenza organizzata a Maranello nel 1996 – racconta Tansini -. Abbiamo chiacchierato del più e del meno, ma era una persona piuttosto schiva. Un’altra volta lo incontrai ai box quando era dirigente della Jaguar e un’altra volta ancora, per puro caso, a Modena, insieme a Regazzoni. Clay mi ha raccontato come andarono davvero le cocase tra lui e Lauda durante il periodo in Ferrari: entrambi si stimavano e si rispettavano, ma la scuderia in qualche modo preferì l’austriaco dandogli maggiore supporto».

Dello stesso parere è anche don Luigi Avanti, grande esperto di motori, presidente del Club Clay Regazzoni e vicepresidente del Club auto moto storiche Castellotti di Lodi: «Regazzoni, come battuta, diceva che forse non avrebbe dovuto portare Lauda alla Ferrari visto che poi gli soffiò il posto di primo pilota… In ogni caso credo che l’austriaco sia stato un grandissimo, tra i migliori dell’epoca, anche se a mio parere Clay non aveva nulla da invidiargli. Di Lauda ricordo soprattutto il grande gesto durante il Gran premio in Giappone del 1976, quando decise di fermarsi a causa delle condizioni meteo per non mettere a rischio la propria vita: fu un atto di grande coraggio».

Lauda fu “inseguito” a lungo anche dalla Scuderia Ferrrari Club di Sant’Angelo Lodigiano, ma non ci fu verso di portarlo in città: «Evitava di fare le serate, più volte, attraverso intermediari, abbiamo cercato di invitarlo, ma ci è sempre stato sconsigliato – racconta il presidente Maurizio Senna -. Come pilota è stato uno dei più grandi, un pilota “calcolatore”. L’episodio del Giappone rappresenta l’emblema della sua carriera, ha preferito fermarsi pur essendo a un passo dal titolo mondiale. La sua vita, purtroppo, è stata enormemente condizionata dall’incidente in Germania: oltre ai segni sulla pelle, penso che nell’occasione abbia respirato anche dei gas che gli hanno procurato seri problemi ai polmoni che si è trascinato fino all’ultimo. Il suo nome rimarrà indelebile nel cuore dei ferraristi: come Scuderia Ferrari, venerdì, faremo un minuto di raccoglimento in suo onore».

HA VINTO TRE MONDIALI

L’incidente del Nürburgring nel 1976 non bastò a fermarlo

LODI «Preferisco avere il mio piede destro che un bel viso». In questa frase è probabilmente concentrata l’essenza di Niki Lauda, una vita dedicata alla velocità e segnata dal terribile incidente dell’1 agosto 1976 sul circuito del Nürburgring, in Germania. La sua Ferrari prese fuoco e solo il tempestivo intervento dei colleghi, tra i quali Arturo Merzario, riuscì a salvarlo: 42 giorni dopo il dramma l’austriaco tornò in pista a Monza per battagliare con il rivale James Hunt, poi campione del mondo a causa della scelta di Lauda di non correre l’ultimo Gp in Giappone. In Formula 1 Niki ha prestato il suo talento a March, Brm, Ferrari, Brabham e McLaren, vincendo 3 Mondiali, 2 con la “rossa” (1974 e 1977) e 1 con la McLaren (1984), disputando in totale 177 Gp conditi da 25 vittorie. «Vinse a Monza il Mondiale dopo 12 anni che la Ferrari non trionfava davanti al pubblico italiano. Chiamai Enzo Ferrari e lo sentii per la prima volta, commosso, che piangeva», il ricordo dell’allora ds Luca Cordero di Montezemolo. Dopo il ritiro dalle competizioni ha fondato una propria compagnia aerea ed è stato consulente di diversi team di Formula 1, tra cui Ferrari e Jaguar, prima di diventare presidente onorario della Mercedes con un ruolo al fianco di Toto Wolff. «Resterai per sempre nei nostri cuori e in quelli dei tifosi», ha scritto il club di Maranello aggiungendosi al cordoglio degli sportivi di tutto il mondo.