Un aiuto da un milione di euro. Il traguardo del club Regazzoni

Testata: Il Giorno.

la cifra donata a ospedali e centri di accoglienza in 28 anni di attività, iniziative e serate speciali

Alessandra Zanardi

Ventotto anni di attività e oltre un milione di euro donati a ospedali e centri di accoglienza per l’aiuto ai paraplegici. È un obiettivo importante quello raggiunto dal club Clay Regazzoni, associazione di appassionati di motori che opera nel Sud Milano e nel Lodigiano attraverso le sedi di Paullo e Cadilana. Il sodalizio nato nel 1993 su iniziativa di Giacomo Tansini e dello stesso Regazzoni non ha mai smesso di raccogliere fondi a scopo benefico. L’attività è proseguita anche dopo la morte del celebre pilota di Formula Uno, scomparso nel 2006, e quest’anno il club è arrivato a tagliare il traguardo del milione di euro come somma complessiva, recuperata in quasi sei lustri di attività.

A contribuire al raggiungimento di questa cifra, «che non era affatto scontato – chiosa il fondatore Tansini – soprattutto in questi tempi di emergenza sanitaria», è stata anche l’ultima edizione del Gran premio della solidarietà, la tradizionale cena di fine novembre che ogni anno chiama a raccolta soci e sostenitori del club, insieme a personaggi legati a vario titolo al mondo dell’automobilismo. L’edizione 2021 è andata in archivio con 200 partecipanti e un ampio parterre di ospiti, da Gian Carlo Minardi, fondatore dell’omonimo team di Formula Uno, agli ex piloti Jarno Trulli e Siegfried Stohr fino al giovane pilota di kart Thomas Baldassarri. Presenti alla serata, oltre ai familiari di Regazzoni, anche i rappresentanti delle strutture da sempre destinatarie dei fondi raccolti dal sodalizio: l’unità spinale dell’ospedale Niguarda di Milano, l’associazione dei disabili bergamaschi e la casa di accoglienza «Anna Guglielmi » di Montecatone.

Nel corso della serata, i rappresentanti di queste strutture hanno spiegato come vengono utilizzate le donazioni, mentre gli ex piloti Trulli e Stohr hanno ricevuto il «casco d’oro» in memoria di Regazzoni. In questo modo il sodalizio paullese continua a onorare il ricordo del compianto pilota e campione del mondo, costretto sulla sedia a rotelle in seguito a un grave incidente a Long Beach, durante il Gran Premio degli Stati Uniti, il 30 marzo 1980. La tenacia e l’energia di Regazzoni, che anche dopo l’incidente non abbandonò il mondo dei motori partecipando ad alcune gare di rally su vetture con comandi modificati e rivelandosi anche un apprezzato commentatore sportivo, rivivono nello spirito dell’associazione, che da sempre fonde sport e solidarietà con l’obiettivo, per quanto possibile, di regalare una speranza alle persone con paralisi delle gambe.

 

 

 

Riccardo Benvenuti ricordato anche nella serata del Club Clay Regazzoni a Lodi

Testata: Ok Mugello.

Una serata di beneficienza per la ricerca scientifica

Nel massimo rispetto delle attuali normative Covid -19, si è svolta la 28^ edizione del Gran Premio della Solidarietà, serata di beneficienza per la raccolta fondi da destinare alla ricerca scientifica, evento organizzato dal Club Clay Regazzoni presso i locali del Ristorante “Il Bocchi” a Comazzo, in Provincia di Lodi.

La serata ha avuto inizio con un ricordo per gli amici prematuramente scomparsi, Ferdinando Minardi, il nostro Riccardo Benvenuti e Mauro Schedoni, seguito da un lungo e toccante applauso.

Ospiti d’onore i piloti di Formula 1 Jarno Trulli e Siegried Stohr che si sono resi estremamente disponibili con il vasto numero di partecipanti firmando loro autografi, oltre a raccontare vari ricordi ed aneddoti in risposta alle domande formulate da Giacomo Tansini, fondatore e Presidente  Onorario del Club Clay Regazzoni.

Alla presenza della Famiglia Regazzoni è stato raggiunto e superato dopo molti anni di impegno, con le donazioni di quest’anno, l’importante traguardo di 1.000.000,00 di Euro, cifra raggiunta in questa 28^ edizione.

 

 

 

 

Il Club Regazzoni ha tagliato il traguardo del milione di euro

Testata: Il Cittadino.

La campagna “Aiutiamo la paraplegia” della onlus presieduta da don Gigi Avanti arriva al 28esimo Gran premio della solidarietà

Sul conto della solidarietà, che servirà a migliorare la vita a chi siede su una sedia a rotelle, sono stati versati quarantamila euro. È lo straordinario risultato raggiunto quest’anno da Club Clay Regazzoni di Paullo, che ha tagliato il traguardo della ventottesima edizione dell’ormai consolidato appuntamento di fine stagione, devolvendo complessivamente in tre decenni di attività un milione e 10mila euro a ospedali, enti e associazioni per la paraplegia.

Sabato sera, al ristorante Il Bocchi di Comazzo, si è tenuta la serata di gala a tavola con i figli dell’asso svizzero, Gianmaria e Alessia Ragazzoni, ma anche con i grandi campioni di formula Uno Jarno Trulli, assegnatario del “casco d’oro” durante l’evento, e Siegfried Stohr, amico e “psicologo” di Regazzoni. Insieme a loro tanti altri personaggi del mondo dell’automobilismo come Giancarlo Minardi, dell’omonima e gloriosa scuderia, e del mondo paralimpico come la medaglia di bronzo a Tokyo nel tiro a segno Andrea Liverani.

Tanti gli aneddoti raccontati dagli ospiti che hanno strappato sorrisi e applausi a un centinaio di invitati che hanno riempito il salone. Gli onori di casa li ha fatti don Luigi Avanti, presidente del mitico club che porta il nome del campione elvetico, mentre il fondatore e presidente onorario Giacomo Tansini ha condotto la serata e intervistato gli ospiti che hanno impreziosito il parterre de roi. Anche se i veri protagonisti sono stati i “primari” delle strutture ospedaliere e di riabilitazione ai quali sono stati consegnati gli assegni del “Clay Regazzoni”: due assegni da 10mila che sono stati staccati per le strutture di Mozzo in provincia di Bergamo e Montecatone in Emilia Romagna e uno da 20mila per l’unità spinale dell’ospedale Niguarda. Nel corso della serata sono stati raccolti ulteriori 1.150 euro, frutto di un’asta benefica con due “pezzi unici” da collezione aggiudicati a 150 e 1.000 euro, soldi che andranno a rimpolpare la “cassa” per le prossime iniziative del club.

Emiliano Cuti

 

 

 

 

 

Club Regazzoni, la raccolta fondi ha sfondato quota 1 milione

Testata: Il Cittadino.

Sabato a Comazzo è di scena il Club Clay Regazzoni di Paullo. Si svolgerà il 28esimo Gp della Solidarietà e la 15esima Cena con i piloti in memoria dell’asso svizzero della formula Uno. All’evento parteciperanno, come tradizione, un famoso personaggio del mondo dell’automobilismo e tanti altri legati al mondo dello sport. Un’anteprima dell’evento andrà in onda su Lombardia Tv, canale 99, a partire dalle 20 di venerdì a “Voci di Moda”, presentato da Sergio Manzoni. La cena, invece, avrà luogo la sera dopo al ristorante Il Bocchi di Comazzo, dove saranno raccolti ulteriori fondi che saranno devoluti agli operatori sanitari a sostegno della lotta alla paraplegia. In questi quasi tre decenni di attività il team è arrivato a raccogliere e donare oltre 900mila euro, superando quest’anno il traguardo del milione di euro. In occasione della cena al Bocchi sarà assegnato il “Casco d’oro” (15esima edizione). Il vincitore sarà annunciato durante la serata.

 

 

 

 

 

 

Corsa finale per il gran premio della solidarietà

Testata: Il Cittadino.

La corsa conclusiva del 2021 del Club Clay Regazzoni di Paullo coinciderà con il Gran Premio della Solidarietà. Si tratta di una cena, giunta alla 28esima edizione, in compagnia di grandi ospiti del mondo dei motori nel corso della quale vengono donati i fondi raccolti nel corso dell’anno dal sodalizio. «L’iniziativa è nata nel 1994 e da allora si è svolta quasi ogni anno – spiega Giacomo Tansini, presidente onorario e fondatore insieme al mitico pilota svizzero del club –. Purtroppo l’emergenza sanitaria scoppiata nel 2020 ci ha impedito di raggiungere la cifra importante e simbolica di un milione di euro, ma contiamo di avvicinarci il più possibile già con questo GP». La cena solidale, in programma sabato 27 novembre si svolgerà al ristorante Bocchi di Comazzo.

 

 

 

 

 

 

GP Solidarietà: il ‘Club Clay’ verso il milione di euro

Testata: Il Nuovo Torrazzo.

La corsa conclusiva del 2021 del Club Clay Regazzoni di Paullo coinciderà con il Gran Premio della Solidarietà. Si tratta di una cena, giunta alla 28esima edizione, in compagnia di grandi ospiti del mondo dei motori nel corso della quale vengono donati i fondi raccolti nel corso dell’anno dal sodalizio. «L’iniziativa è nata nel 1994 e da allora si è svolta quasi ogni anno – spiega Giacomo Tansini, presidente onorario e fondatore insieme al mitico pilota svizzero del club –. Purtroppo l’emergenza sanitaria scoppiata nel 2020 ci ha impedito di raggiungere la cifra importante e simbolica di un milione di euro, ma contiamo di avvicinarci il più possibile già con questo GP». La cena solidale, in programma sabato 27 novembre si svolgerà al ristorante Bocchi di Comazzo.

 

 

 

 

 

 

Cremasco: Club Clay, dono svizzero in vista del GP

Testata: Il Nuovo Torrazzo.

Arriva direttamente dalla Svizzera l’ultima grande donazione, in ordine cronologico, a favore del Club Clay Regazzoni Aiutiamo la Paraplegia, nato e cresciuto sull’asse Paullo-Castelleone, con tantissimi sostenitori in terra cremasca. 25mila franchi elvetici messi a disposizione dell’associazione che porta il nome del mitico pilota svizzero e che dalla sua famiglia è sostenuta, da parte di Fredy Lienhard. “Sabato 16 ottobre, mite giornata d’autunno – spiega il fondatore del Club Clay, Giacomo Tansini – siamo stati accolti in località di Romanshorn, nella Svizzera tedesca sul lago di Costanza, presso l’Autobau, un importante museo di auto sportive; da una settimana, infatti, alle oltre cento vetture che questa esposizione già contava, si è aggiunta la nuova ala dedicata al pilota svizzero Clay Regazzoni con auto da corsa leggendarie, un ex veicolo da rally e varie auto sportive dall’Alfa Romeo alla Ferrati alla Mercedes provenienti dal garage privato”. Un nuovo allestimento che, come spiega il presidente onorario del Club, “non vuole onorare solo la carriera sportiva del pilota, ma far conoscere anche l’impegno sociale di Clay Regazzoni”. Ricordiamo che la famiglia del pilota svizzero (la signora Mariapia, i figli Alessia e Gianmaria) continuano a sostenere la mission dell’associazione voluta da Clay Regazzoni e fondata assieme a Giacomo Tansini (unica da lui autorizzata a suo nome) e protratta anche dopo la scomparsa del campione ticinese. Nel corso della mattinata e della visita al salone, il proprietario Fredy Lienhard, dopo l’inaugurazione della sezione celebrativa affidata ad Alessia Regazzoni, ha annunciato la donazione di 25mila franchi svizzeri da dedicare alle cause di soli-darietà di Aiutiamo la paraplegia – Club Clay Regazzoni. Ingente somma che si aggiunge a quella che, nel corso dell’anno, attraverso eventi e manifestazioni, il Club Clay ha raccolto. Gruzzolo che sarà distribuito ad enti e associazioni di ricerca nel corso della serata conclusiva della stagione. A questo proposito la data da segnarsi in calendario è quella del 27 novembre. Quel sabato, alle 19, si accenderanno i motori del 28° Gran Premio della Solidarietà – 15′ cena in memoria di Clay Regazzoni, iniziativa promossa dal Club Clay Regazzoni Aiutiamo la Paraplegia in collaborazione con il Minardi Club Castelleone-Paullo. L’appuntamento a tavola avrà quale ospite d’onore un pilota e altri personaggi del mondo dello sport. Parterre che al momento viene tenuto sotto stretto riserbo da Giacomo Tansi-ni, fondatore e presidente onorario del Club Clay, anima della manifestazione. A ospitare l’evento sarò il ristorante Socchi’ di Comazzo. Partecipare è possibile, basta riservarsi un posto contattando i numeri telefonici 338.2705227 oppu-re 338.3421012. Il Gran Premio della Solidarietà chiude abitualmente l’annata di iniziative che l’associazione propone per raccogliere fondi da donare alla ricerca sulla paraple-gia e all’assistenza. Eventi che come filo conduttore hanno i motori che rombano a fin di bene.

Bruno Tiberi

 

 

 

 

 

Fare la patente non sarà più un ostacolo: per gli invalidi c’è il pulmino del Club Regazzoni

Testata: Il Cittadino.

Una speranza per guardare al futuro, oltre la disabilità grazie al progetto messo in campo dal Club Clay Regazzoni: un doblò della Citroen finanziato dal club di Cadilana a favore di persone paraplegiche e tetraplegiche, rimaste invalide in seguito a gravi incidenti automobilistici.

che dal 1994 lotta a fianco di persone svantaggiate, consentirà l’iscrizione alla patente di scuola guida con un pulmino equipaggiato di tutti i “confort” per la guida assistita: comandi vocali e sensori, infatti, saranno in grado di concedere la patente B a misura di tutti, anche a chi non possiede più il controllo dei comandi tradizionali.

aprirà la strada verso la patente senza dover sostenere il costo di un auto da dover comprare, ancora prima dell’esito finale – dichiara il fondatore e presidente onorario del Club Regazzoni Giacomo Tansini -. È un progetto che abbiamo intrapreso a braccetto con l’Associazione disabili bergamaschi presieduta da Claudio Tombolini con cui contiamo una collaborazione lunga diciotto anni».

Inaugurato lo scorso 27 settembre presso il Comune di Bergamo, il pulmino ha fatto tappa anche a Cadilana in occasione dell’autoraduno che aveva riunito appassionati di motori da tutto il Lodigiano, legati dalla passione per le auto da corsa ma soprattutto dal filo della solidarietà.

Finanziato dal buon cuore dell’associazione lodigiana, il mezzo riporta sulle fiancate anche i loghi del Clay Regazzoni memorial room, del Club Minardi di Paullo e Castelleone e dell’oratorio San Luigi di Cadilana per una missione sostenuta da anni anche da don Luigi Avanti: «Purtroppo spesso chi rimane invalido in seguito a incidenti stradali viene visto come un “disabile di serie B”». Ma la battaglia verso l’inclusione proseguirà anche in occasione della cena benefica del prossimo 27 novembre con un grande obbiettivo per il club: raggiungere il traguardo di un milione di euro a favore della paraplegia. «Sono ancora tanti i progetti che intendiamo intraprendere a favore di persone invalide – conclude Tansini – e la determinazione verso i prossimi traguardi non ci manca».

Lucia Macchioni

 

 

 

 

 

 

Disabilità: un’auto a misura di (quasi tutti i) disabili grazie ad una tecnologia adattativa

Testata: L’Eco di Bergamo.

L’iniziativa è dell’Associazione disabili bergamaschi in collaborazione con il Club Clay Regazzoni: un’auto per aiutare le persone con difficoltà motorie che vogliono imparare a guidare o ricominciare a farlo. Ne abbiamo parlato con il presidente Claudio Tombolini

Ma i disabili possono guidare? La risposta è sì. Aggirato questo primo ostacolo (che è quasi un pregiudizio) la domanda che viene spontaneo porsi è: come fanno concretamente? A dissipare questi dubbi ci pensa in modo molto schietto Claudio Tombolini, presidente dell’Associazione disabili bergamaschi, romano d’origine e bergamasco d’adozione che convive con una disabilità da quando aveva sei anni e si muove con l’ausilio di una sedia a ruote.

La nostra è un’associazione che fornisce servizi alle persone e negli anni ci siamo accorti che quello che andavamo ad offrire era un sostegno mancante di qualcosa, sia a Bergamo che in provincia: la possibilità per i disabili di avere un’auto che è possibile guidare. Questo progetto si basa molto semplicemente su un principio di utilità. Abbiamo acquistato una vettura e l’abbiamo multi-adattata. Le persone con disabilità motorie ed handicap possono guidare, installando dei dispositivi”.

Da qui nasce l’idea di un’automobile per disabili: “La sua peculiarità risiede proprio nel fatto che l’autovettura permette di montare e smontare molto velocemente i vari dispositivi che si adattano alle varie disabilità. Ovviamente questa affermazione non deve essere presa alla lettera o in senso assoluto, perché quando ci sono disabilità importanti come una tetraplegia grave che prevedono l’utilizzo di un joystick montato sul veicolo, in quel caso sono necessari dei mezzi di locomozione specifici, perché ovviamente il joystick non si monta sulle autovetture”.

Insomma, com’è ovvio che sia, un veicolo per disabili ma non per tutti: “Diciamo che si tratta di una macchina che è compatibile con il 90% dei dispositivi adattativi. Questo perché ogni disabilità è diversa e la stessa patologia può avere conseguenze che variano da persona a persona”. Il veicolo è messo a disposizione ad uso gratuito a quanti ne fanno richiesta e si rivolge alle persone con disabilità che intendono prendere la patente di guida.

Ma come si stabilisce l’idoneità alla guida? In altre parole chi può usare la macchina e chi no?L’idoneità alla guida, in questi casi specifici, viene stabilità da una commissione medica che opera a livello locale. Solitamente è composta da un fisiatra, da altri medici specialistici e poi da un ingegnere della motorizzazione. In base alla loro valutazione viene rilasciato un certificato che specifica il tipo di dispositivo da montare sulla macchina”.

A quel punto il problema principale è che le scuole guide non dispongono di macchine multi-adattate, perché il numero di persone che necessitano di un veicolo del genere in proporzione sono pochissime. Quindi di solito una volta ottenuto il certificato che sancisce l’idoneità alla guida, la persona interessata deve prima acquistare l’autovettura, montare il dispositivo e fare poi le guide col veicolo di sua proprietà.

È proprio in questa fase che interviene l’associazione che con questa automobile vuole colmare quello che è a tutti gli effetti un vuoto assistenziale: “Il nostro obiettivo è di consentire a queste persone di disporre di una vettura che permetta loro di fare tranquillamente le lezioni di guida e solo successivamente, una volta ottenuta la patente, acquistare la macchina che più preferiscono o di cui hanno bisogno in base al dispositivo da montare stabilito dalla valutazione medica”. Il veicolo può anche essere richiesto in prestito anche nel caso i soggetti che dispongono già di un’automobile “speciale” e abbiano la necessità di ripararla o revisionarla: “Naturalmente anche le macchine su cui si montano le tecnologie adattative possono subire dei guasti, ma se l’auto rimane ferma per due o tre giorni in officina, questo si trasforma in un vero e proprio disagio per una persona disabile che rischia di rimanere bloccata o di dover dipendere dagli altri”.

L’Associazione è inoltre di supporto all’Unità Spinale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo al centro di riabilitazione di Mozzo in cui arrivano persone che subiscono lesioni midollari o altri incidenti gravi: “Uno dei motivi principali che ci ha spinto ad avviare un progetto del genere è anche quello di intervenire in queste situazioni nelle quali ci sono per la maggior parte pazienti che hanno la patente e guidano, ma hanno la necessità di tramutare l’auto in una versione, diciamo così, speciale. Dunque, prima di avviare tutto l’iter, noi diamo a queste persone la macchina durante la degenza ospedaliera, così anche mentre sono ricoverate, possono prendere dei permessi di un’ora o due e imparare ‘a guidare di nuovo’. In questo modo quando vengono dimessi dal centro sono già in grado di mettersi al volante”.

Claudio Tombolini mi trasmette l’impressione di una persona estremamente pragmatica e diretta che incarna molto bene quello che dovrebbe essere il modo più giusto per affrontare le difficoltà e le problematiche legate al mondo della disabilità. L’obiettivo dell’associazione non è infatti quello di aggirare gli ostacoli ma di partire dal loro riconoscimento per cercare di trovare una soluzione che si traduca in un utile concreto, tangibile, per le persone disabili, come nel caso di quest’auto che, lo ricordiamo, è stata acquistata tramite il contributo di diverse organizzazioni no-profit che operano nel campo della disabilità.

Sono diventato presidente dell’Associazione disabili bergamaschi una decina di anni fa e insieme a Mauro Foppa, che è un altro ragazzo disabile, e ad altre due persone, ho fondato la Bergamo Special Sport. Noi provenivamo dalla polisportiva handicappati che si era sciolta, quindi il nostro obiettivo era quello di ricostituire la squadra di basket di cui ho fatto parte sia come allenatore che come giocatore. Poi col tempo la SBS è diventata una realtà più grande che include diverse discipline sportive e che ancora oggi riesce a ottenere degli ottimi risultati in termini sportivi. L’ADB come la SBS pratica sport-terapia (ve ne abbiamo già parlato qui) e la maggior parte degli operatori che fanno attività sportiva terapeutica a Mozzo sono persone che militano o hanno militato nella SBS. Diciamo che c’è un filo diretto che ci unisce”.

La mission dell’associazione è quella di sostenere l’autonomia delle persone con disabilità, garantendo sia ai disabili che alle loro famiglie un ausilio in termini materiali e un supporto a livello psicologico. In linea con questi principi, l’automobile è stata pensata per essere utilizzata in modo totalmente autonomo: “Il presupposto è che una persona con disabilità che guida ha un margine di autonomia per salire e scendere dalla macchina, per tirare su la carrozzina e riporla in auto. Una situazione che riguarda anche chi cammina utilizzando un deambulatore o un bastone”.

Claudio Tombolini ha 59 anni (di cui 53 da paraplegico), uno spiccato accento romano e non ha esitazioni nella voce quando mi racconta che la sua disabilità è stata causata da uno scontro con un’auto che lo ha investito mentre attraversava sulle strisce pedonali, quando era solo un bambino di sei. “Nella vita non mi sono mai dato per vinto, ho sempre fatto sport, ho partecipato a due paralimpiadi, ho conquistato due scudetti e un campionato del mondo e sono fermamente convinto del fatto che lo sport si sia una terapia sia fisica che mentale”.

L’atteggiamento è quello di chi non accetta favoritismi e non chiede sconti, nemmeno di fronte alla disabilità: “se una persona disabile riesce ad usufruire di un servizio in modo ottimale, senza incontrare ostacoli, è giusto che anche questa dia il suo contributo. Ma perché ciò possa accadere è chiaro che bisogna creare le condizioni, spianare la strada. È solo facendo così che si restituisce dignità alle persone ed è proprio questo che vogliamo fare noi con la nostra attività da oltre trent’anni ”.

L’auto è stata presentata in Piazza Matteotti a Bergamo il 25 settembre. “Questi eventi sono fondamentali per noi, anche per consentire alle persone di prendere coscienza di quello che fa l’Associazione e di quanto nel mondo dell’associazionismo solidale anche un singolo contributo possa fare la differenza”.

 

 

 

 

 

 

 

Disabili no-limits. Auto tutta per loro

Testata: L’Eco di Bergamo.

Un’autovettura multi adattata per consentire alle persone con disabilità di poter reimparare a guidare e prendere la patente speciale, ma anche a disposizione dei disabili che per qualche giorno non hanno la disponibilità della loro auto.

Il nuovo mezzo è stato acquistato dall’Associazione disabili bergamaschi, grazie a un importante contributo dell’associazione Club Clay Regazzoni ed è stato presentato ieri in piazza Matteotti. «Questa nuova vettura – spiega il presidente dell’associazione Claudio Tombolini– grazie ai dispositivi acquistati dall’azienda Guidosimplex, permette di far guidare persone affette dal 90% delle patologie, anche i tetraplegici. L’obiettivo è aiutare i disabili a riprendere la vita quotidiana, a essere autonomi nella guida». La vettura è una Citroën Berlingo passo lungo che, allestita con tutti i dispositivi, ha un costo di circa 30 mila euro e sarà disponibile gratuitamente per tutti i disabili. «Collaboriamo con l’associazione da molti anni – sottolinea Giacomo Tansini, fondatore e presidente onorario del Club Clay Regazzoni – destinando fondi alle loro iniziative. È un mezzo che dà la possibilità ai disabili di muoversi quando e come vogliono». Alla presentazione anche l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina e la deputata Elena Carnevali. «È un progetto – ha evidenziato Messina – che pone questa città come accessibile e inclusiva, impegnata nell’eliminazione delle barriere architettoniche. Quando ci sarà bisogno si potranno stabilire delle convenzioni con l’assessorato». «È un progetto importante – aggiunge Carnevali – favorisce l’inserimento di persone con disabilità e le aiuta a sperimentare che una vita nuova è possibile».

Alessio Malvone