Il Club Clay Regazzoni celebra i trent’anni di attività e super il milione di euro raccolti

Testata: Swisse Motor Sport

Thierry Boutsen, Andrea Montermini, Christian Pescatori, Thomas Biagi, per citare solo i piloti, ma aggiungiamo anche Giancarlo Minardi, la famiglia Regazzoni e Didier Debae, manager di esperienza nel mondo delle corse. E’ al loro cospetto e alla presenza di numerosi soci e altri ospiti, che si è celebrata la consueta serata del Club Clay Regazzoni per consegnare i fondi raccolti agli istituti ospedalieri che operano nell’ambito della paraplegia, per cercare di dare cura e supporto a coloro che si trovano a vivere questa condizione. Fu proprio Clay Regazzoni dopo il drammatico incidente di Long Beach nel 1980, con l’intento di fare qualcosa di concreto per aiutare chi si trovava nella sua situazione, a dare vita al club assieme all’amico Giacomo Tansini, poi supportato da Don Lugi Avanti; sempre sostenuti dalla famiglia Regazzoni alla scomparsa di Clay. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, le iniziative fatte per raccogliere fondi sono sempre più numerose e trovano grande accoglienza da parte dei sostenitori, pronti a fare una piccola donazione che porta poi ad un grande risultato. Infatti in 30 anni è stato raccolto e devoluto oltre un milione di Euro. Ogni anno a questo evento partecipano piloti e personaggi noti del mondo dei motori e in questa occasione “l’offerta” è stata particolarmente ricca.

Thierry Boutsen, che parla un italiano impeccabile, ha corso in F.1 con Arrows, Benetton, Williams, Ligier, Jordan, vincendo tre G.P.. Ha fatto proprie anche una 1000 Km di Monza nel 1983 con Bob Wollek, la 24 Ore di Daytona nel 1985 e la 1000 Km di Spa nell’86, sempre con varie Porsche 956 e 962. Tanti podi, tra cui due secondi posti nella 24 Ore di Le Mans, altre vittorie sempre in GT/Prototipi negli anni ’90 con auto diverse, anche se Porsche è stato il marchio preferito. Infine l’avventura con la Toyota, e l’episodio che ha posto fine alla sua carriera in pochi ricordano: l’incidente occorso durante la 24 Ore di Le Mans nel 1999, che ha rischiato di lasciarlo paraplegico. Solo dopo vari interventi e lunghi mesi di riabilitazione con il Professor Saillant si è rimesso in piedi. Ben volentieri ha accettato l’invito di essere testimone della serata “G.P. della Solidarietà”, alla memoria di Clay Regazzoni, di cui Boutsen era amico nonché vicino di casa nel Principato di Monaco. Oltre a lui, presente anche Andrea Montermini, a lungo in F.1 con Simtek, Pacific, Forti, ma anche collaudatore per Scuderia Italia, Benetton e soprattutto Ferrari, vice-campione F.3000 nel 1992, e secondo a Monaco F.3 alla sua prima corsa su quel tracciato, tre vittorie con la Ferrari 333SP nell’IMSA con il team Momo di Giampiero Moretti, diverse gare in F.Indy alla soglia del podio, e i titoli assoluti GT Open.

Christian Pescatori un test in F.1 lo ha fatto con Minardi, dopo aver vinto l’Italiano F.3 nel ’93, ma dopo il passaggio in F.3000 per arrivare in F.1 servivano troppi sponsor. Così è passato ai Prototipi e alle GT, dove ha ottenuto ben sette vittorie con la Ferrari 333SP e tanti podi, poi quella importantissima nelle 12 Ore di Sebring con l’Audi ufficiale, con la quale è giunto due volte 2° nella 24 Ore di Le Mans e altri successi con la Ferrari che gli hanno fatto conquistare il titolo Sports Racing World Cup nel 2000 e quello FIA GT nel 2001, correndo con team prestigiosi, su tutti BMS Scuderia Italia e JMB.

Thomas Biagi, dopo la trafila in F.3 e F.3000, ha raggiunto anche lui l’apice nella categoria GT, fregiandosi di due titoli nel 2003 con la Ferrari 550 della BMS Scuderia Italia e nel 2007 con il Team Vitaphone e la Maserati MC12, vivendo l’epopea racing di questa straordinaria vettura. Tanti altre corse e soddisfazioni in Superstars e GT, poi qualche sfizio di provare una F.1 se lo è tolto comunque: con la Midland a Jerez, ma prim’ancora con Minardi, Jordan e le rosse di Maranello nei Ferrari Days. Presente come sempre, anche Giancarlo Minardi, protagonista della storia della Formula Uno e promotore dei piloti italiani e di giovani talenti come Alonso, nella massima categoria.

Il prossimo appuntamento con il Club Clay Regazzoni è fissato per il 15 marzo, per l’apertura del nuovo Museo del Club a Lodi presso la sede dell’Oratorio San Bernardo, con tanti cimeli donati da piloti amici del Club. A seguire, ai primi di maggio, l’appuntamento con la Mostra di Auto Sportive e il G.P. Oratorio San Bernardo.

Per chi volesse associarsi, bastano solo 20 Euro per aderire a Club e fare del bene. Per info: www.clubclayregazzoni.it.

Pubblicato in Rassegna stampa.