Sempre attivo il Club di Clay

Testata: Autosprint.

La dimostrazione che il club Clay Regazzoni ha tantissimi sostenitori si è avuta sabato 26 novembre: quasi 300 persone hanno partecipato al 29° Gran Premio della solidarietà, l’appuntamento di fine anno durante il quale vengono devoluti fondi raccolti. Una piccola curiosità va accennata: un plauso a quel gruppo particolarmente nutrito pervenuto da Castelleone, in provincia di Cremona. Una grande festa alla quale sono stati invitati due ospiti più che speciali Bruno Giacomelli e Alex Caffi. Al primo è stato assegnato il modellino da F1 d’oro, al secondo un casco d’oro memoria di Clay Regazzoni. Presenti tutti i familiari nella famiglia Regazzoni: la moglie Maria Pia, i figli Alessia Gianmaria, la nipote Sofia (peraltro appassionatissima di motori, è reduce da un corso in F4) .

Ai congiunti del grande pilota svizzero il merito il ringraziamento di sopportare la le iniziative e gli scopi a perseguire, per offrire un aiuto alla ricerca e sostegno al reinserimento sociale di chi è affetto da paraplegia; quest’anno sono stati raccolti 50 mila euro che saranno divisi e offerti all’Unità spinale midollare dell’Ospedale Niguarda di Milano, al Centro Disabili Bergamaschi, al Centro di accoglienza “Casa Anna Guglielmi” di Montecatone a Imola e, novità di questa stagione, all’Institute du Cerveau di Parigi.

Ben 2 mila euro sono stati raccolti proprio durante la serata con l’avvento di oggetti messi a disposizione dalla Ferrari, Momo Design, Chromovenice, Beta utensili e dalle Cantine Ferrari “magnum spumante della F1”. La riuscita della serata emerito del consiglio direttivo, a partire dal cofondatore Giacomo Tansini, quindi Francesca Codazzi, Giovanni Secchi, Alberto Maletti, i nuovi consiglieri Melissa Lanzi e Simona Mussi, Marco De Santis; ma altri tre consiglieri hanno avuto il merito di essere premiati: si tratta di Giancarlo Minardi, il vicepresidente Luciano Codazzi e il presidente don Luigi Avanti: a questi ultimi due nomi è stato riconosciuto il tempo “speso” (non “perso”,  una sottigliezza non da poco come ha sottolineato Ttansini) in 25 anni di attività – volontaria gratuita – all’interno dell’associazione. Si è chiusa una pagina, l’ennesima da quel lontano 1994, quando Clay Regazzoni accettò di farsi portavoce di un’idea che è durata nel tempo e ormai si avvicina ai trent’anni; non sempre è stato facile, soprattutto gli inizi, o come quando è scomparso Clay – improvvisamente, tragicamente – senza contare le crisi economiche la pandemia; ma la famiglia Regazzoni ha ereditato con convinzione l’eredità del pilota il gruppo di volontari lodigiani potrà continuare anche nel 2023 a portare avanti un’idea, una causa, uno scopo: quello di aiutare chi è affetto dalle lesioni midollari e in questo ventinovesimo GP della solidarietà si è tornati ad essere campioni dell’impegno cattivo avendo raggiunto e superato i 50 mila euro raccolti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Rassegna stampa.