Don Luigi Avanti, 76 anni, prete da corsa per i piloti di F1: «Io, Clay Regazzoni e l’aiuto ai bimbi malati»

Testata: Corriere della Sera – Ed. Milano.

di Carlo d’Elia

Nato a Lodi Vecchio, ordinato sacerdote nel 1969, Luigi Avanti è collaboratore pastorale all’oratorio di Lodi. Appassionato di motori (con tuta e casco), ha girato in pista e aperto un museo dedicato a Regazzoni. In tanti anni di impegno con il club ha incontrato Ivan Capelli, Alex Zanardi, Michele Alboreto e Jarno Trulli.

Alla guida della sua Alfa 147 ha girato all’autodromo di Monza. È sempre stato un prete eclettico Luigi Avanti, 76 anni, con la passione per il rombo dei motori e la Formula 1. Chi lo conosce è abituato a vederlo ogni tanto con indosso il casco integrale e la tuta da pilota. Una passione che i suoi parrocchiani hanno imparato ad apprezzare in oltre 50 anni di sacerdozio tra i paesini della campagna lodigiana. Don Luigi Avanti ha scelto la vita sacerdotale, che svolge con totale dedizione, ma nel tempo libero ha sempre coltivato l’amore per le auto da corsa. Nato a Lodi Vecchio, don Luigi, ordinato sacerdote nel 1969, è stato per quasi 30 anni alla parrocchia di Cadilana, frazione di Corte Palasio. Oggi è collaboratore pastorale all’oratorio di San Bernardo a Lodi.

La passione per i motori

«Per me i motori sono un hobby, fermo restando che la mia prima missione rimane quella di sacerdote — spiega don Avanti —. Anzi, grazie alla passione per la Formula 1 e il rally, negli anni, sono riuscito ad avvicinare tanti fedeli». All’amore per i motori il parroco lodigiano ha aggiunto una missione sociale, con la nascita del club fondato insieme a Clay Regazzoni, il pilota svizzero (che ha guidato la Ferrari negli anni 70), che dal 1994 raccoglie fondi da destinare agli ospedali per aiutare i malati paraplegici. Regazzoni, finito su una sedia a rotelle dopo un incidente in pista nel 1980, ha dedicato il resto della sua vita (fino alla morte nel 2006) alla raccolta fondi per chi come lui era costretto a vivere in carrozzina. Un’attività preziosa, che in 28 anni ha permesso di raccogliere oltre un milione di euro. «Clay Regazzoni era un grande — ricorda il prete —, un personaggio di enorme umanità e io volentieri mi sono messo a servizio della causa, quella della lotta contro la paraplegia. Tra i piloti moderni non ci sono più figure così carismatiche. E anche la Formula 1 non è più la stessa».

Dei segreti del paddock don Luigi conosce tutto, tanto da essere soprannominato il «prete dei piloti». In tanti anni di impegno con il club ha incontrato Ivan Capelli, Alex Zanardi, Michele Alboreto, Jarno Trulli, Gian Carlo Minardi. Una serie di conoscenze che il don ha raccolto in un museo che porta il nome di Regazzoni a Cadilana. Nel salone al primo piano della chiesa di cui don Avanti è stato parroco fino a ottobre 2021, al suo interno accoglie la riproduzione di una Formula 1, la Minardi del 1993. Poi, modellini di vetture agonistiche, trofei, tute originali da pilota offerte da campioni, ma anche una serie di caschi di gara, tra cui quelli di Regazzoni, Niki Lauda e Ivan Capelli. «Anche il museo è un’occasione per raccogliere donazioni — spiega don Luigi —. È un museo dedicato alla storia della Formula 1 e alle corse. Presto lo sposterò nell’oratorio di San Bernardo a Lodi, dove oggi sono in servizio». Il prossimo appuntamento per il club Regazzoni è domenica 24 aprile a Lodi, nell’oratorio di San Bernardo, dove si terrà la 26esima edizione della mostra di auto sportive. «Riprendiamo con il nostro impegno per raccogliere fondi da destinare in beneficenza per la ricerca scientifica a favore dei paraplegici. Per noi è una missione».

Scarica articolo

Allegati

Pubblicato in Rassegna stampa.