Club Regazzoni, obiettivo 1milione

Testata: Il Cittadino.

PAULLO. IL SODALIZIO BENEFICO HA MESSO INSIEME IN 23 ANNI BEN 900MILA EURO

Solidarietà su quattro ruote con il Club Clay Regazzoni di Paullo: sono stati raccolti in tutto 900mila euro in23 anninelnome dell’asso Ferrari. Fondi investiti per la ricerca medica e la dotazione dinuove strumentazioni a beneficio della disabilità e della lotta alla paraplegia. L’obiettivo è fare di più: superare il giro di boa del milione di euro.Nel nome di Clay, scomparso nel 2006, negli anni Ottanta vittima di unterribile incidente che locostrinse sulla sedia a rotelle

L’Unità spinale del Niguarda, il Centro disabili di Cumo (Bergamo) e il Centro riabilitativo di Montecatone (Imola), lavorano a stretto contatto col Club (unico riconosciuto dal pilota), fondato a Paullo da Giacomo Tansini nel 1994.Oggi l’associazione annovera tra le proprie fila oltre 700 tesserati, da tutta Italia e anche dall’estero. Ed erano stati anche molti di più, ma dopo la morte del loro idolo l’associazione ha subito una flessione.

Clay era sempre rimasto vicino al Club: con lui in vita c’erano stati 677 contatti telefonici con il presidente, legati alle iniziative da promuovere. Lo scoramento ha avuto sicuramente conseguenze sulla campagna adesioni e forse anche la crisi economica ha pesato sull’attività del gruppo che comunque, in 23 anni, ha sicuramente portato avantiunbilancio sempre positivo.

La famiglia Regazzoni continua ad esserci e a sostenere il sodalizio.E con tanti personaggi illustri che hanno partecipato a varie iniziative. Qualche nome? Ci sono stati il campionissimo paralimpico Alex Zanardi e il premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Esposizioni di auto (a Cadilana di Corte Palasioc’è il museo storico), mini gran premi, cene solidali e vendite di gadget sono le leve per raccogliere fondi. Il prossimo appuntamento è fissato per il primo ottobre a Dresano.

E. C.

 

 

 

Quando la solidarietà va in pole position. Raccolti 900mila euro in memoria di Clay

Testata: Il Giorno.

PAULLO. IL CLUB DEDICATO A REGAZZONI IMPEGNATO NELLA LOTTA ALLA PARAPLEGIA

di ALESSANDRA ZANARDI

PAULLO – MOTORI e solidarietà. È un connubio vincente quello del club Clay Regazzoni, un sodalizio che accomuna la passione per la For-mula 1 alle attività di beneficenza a favore della paraplegia. Proprio questo binomio ha consentito di raccogliere, ad oggi, quasi 900mila euro per la ricerca medica e la dotazione di nuove attrezzature, a beneficio dei disabili. Il prossimo obiettivo è raggiungere il milione di euro e continuare a tenere viva la memoria del pilota che, scomparso nel 2006, nel 1980 restò vitti-ma di un grave incidente automobilistico, che lo costrinse sulla sedia a rotelle. Proprio oggi, se fosse ancora in vita, Regazzoni compirebbe 78 anni. L’Unità spinale di Niguarda, il Centro disabili di Curno (Bergamo) e il Centro riabilitativo di Montecatone (Imola): sono queste le strutture che beneficiano dell’attività della onlus, fondata nel 1994, a Paullo, da Giacomo Tansini, che tuttora la presiede. «Avevo quindici anni quando ho conosciuto Clay – racconta il leader del sodalizio -. Era il 6 settembre 1970, a Monza, dove lui aveva vinto la sua prima gara con la Ferrari. Non avevo i soldi per pagare l’ingresso all’autodromo ma, come molti, ero riuscito a scavalcare il muretto e a seguire la corsa. Quando la folla invase la pista, a gara finita, riuscii ad avvicinarmi a Clay, gli rubai il cappellino e me lo feci autografare». Da quell’incontro è scaturita, anni dopo, la nascita del club, l’unico riconosciuto dal pilota. Oggi l’associazione conta oltre 700 tesserati. «Nei tempi d’oro eravamo molti di più; dopo la morte di Clay c’è stata una flessione, forse dovuta anche alla subentrata crisi economica – spiega il presidente -. In ogni caso, non ci lamentiamo. Il bilancio di 23 anni di attività è positivo».

«QUANDO Clay era in vita, io e lui abbiamo avuto ben 677 contatti telefonici per le attività legate all’associazione – ricorda Tansini -. Oggi siamo sostenuti dalla famiglia di Regazzoni. Tra i personaggi che hanno presenziato ad alcuni dei nostri eventi ci sono Alex Zanardi e penino la premio Nobel Rita Levi Montalcmi». Esposizioni di auto, mini gran premi e vendita di gadget. è così che viene promossa la raccolta di fondi, anche nelle sagre di paese. Il club possiede un Museo storico a Cadilana di Corte Palasio, nel Lodigiano. Il prossimo evento è in programma il 1 ottobre, a Dresano.

 

 

 

Per il Club Clay Regazzoni un fine settimana con doppio appuntamento, il 16 e 18 giugno

Due importanti ravvicinati appuntamenti per il Club Clay Regazzoni: venerdì 16 giugno si terrà il 1° Gran Premio di Niguarda, evenjto solidaristico sul piazzale dell’Ospedale, a partire dalle ore 14.30.

Domenica 18 giugno torneremo a Gazzada Schianno (Varese) in occasione della decima edizione di “Morori e sapori“; la nostra esposizione, sempre allestita con lo scopo di sostenere la ricerca medica, sarà dedicata a Michele Alboreto.

“Motori e Sapori” nel nome di Alboreto. Auto, moto e gusto nel vecchio borgo

Testata: La Provincia di Varese.

Decima edizione della manifestazione “Motori e Sa-pori” che si svolgerà oggi nel vecchio borgo di Gazzada Schianno.

L’evento organizzato dal-l’associazione “Amici della Formula Uno” e da “Aiutiamo la paraplegia Club Clay Re-gazzoni”, con il patrocinio del Comune, quest’anno è dedicato alla memoria dell’ex pilota della Ferrari Michele Al-boreto; nel borgo di Gazzada verranno esposte auto di Formula Uno, F3, sport prototipi, auto d’epoca, rally e moto,. Il tutto per sostenere la riceca medica. «Gli albori di questa manifestazione – raccontano gli organizzatori – risalgono al 1982 quando, im un cortile di Gazzada, fu presentata la Ferrari 126C con cui Villeneuve vinse il Gran Premio di Montecarlo nel 1981».

A apartire dal 1999 ben nove edizioni di “Motori e Sapori” si sono svolte nei borghi di Gazzada e Schianno e anche nella città di Varese.

Quest’anno, per la decima l’evento si terrà nei cortili di Gazzada, dove per l’intera giornata di oggi, verranno esposte numerose auto e moto appartenenti a varie categorie, a partire della Formula Uno; al Circolo Risorgimento avrà luogo il pranzo sociale con menù calabrese.Come avvenuto negli anni 2015 e 2016 anche l’edizione 2017 di “Motori e Sapori” ha l’obiettivo di raccogliere fondi a favore del “Club Clay Regazzoni onlus”, associazione benefica del lodigiano che si occupa di aiutare la ricerca medica per la cura della paraplegia. Sport e solidarietà, anche in questa circostanza, si rivelano un connubio vincente; oggi a Gazzada, saranno presenti anche le mogli di Alboreto e

Regazzoni, che incontreranno i partecipanti e ricorderanno i due grandi piloti. Il programma della manifestazione prevede alle 11 la presentazione e l’apertura dell’esposizione in piazza Galvaligi, dove a mezzogiorno la Pro Loco offrirà l’aperitivo. Alle 12.30 il pranzo al Circolo Risorgimento; alle 15, a Villa Cagnola, avrà luogo il concerto per la ventiduesima rassegna Bandistica, mentre la chiusura della manifestazione è prevista alle 17.30. Tutti gli antichi cortili di Gazzada saranno coinvolti e ospiteranno i vari bolidi in esposizione. (M. Fon.)

 

 

 

“Motori e sapori”

Testata: La Prealpina.

GAZZADA SCHIANNO – Torna domani la rassegna “Motori e sapori”, il memorial dedicato a Michele Alboreto. È la decima edizione dell’evento organizzato dal “Club Clay Regazzoni”. Nel vecchio borgo di Gazzada sono in esposizione auto di F1, F3 Sport, prototipi, veicoli d’epoca con tante Ferrari, Lamborghini, Osella, Porche, Lotus. I fondi raccolti saranno destinati alla ricerca medica.

 

 

 

 

Il 1° Gran Premio di Niguarda

Testata: superando.it.

Auto d?epoca Ferrari e Maserati, da ammirare e ?provare? assieme ai piloti, un progetto di scuola piloti rivolto a persone para e tetraplegiche e il docufilm ?A dieci anni dalla scomparsa di Clay?: sarà questo e anche altro il ?1° Gran Premio di Niguarda?, bella manifestazione in programma per il 16 giugno presso la struttura ospedaliera Niguarda di Milano, che ricorderà innanzitutto il grande pilota di Formula Uno Clay Regazzoni a dieci anni dalla sua scomparsa

Una bella manifestazione è in programma per il pomeriggio di venerdì 16 giugno (ore 14.30), presso la struttura ospedaliera Niguarda di Milano. Si tratta del 1°Gran Premio di Niguarda, che intende innanzitutto ricordare il grande pilota di Formula Uno Clay Regazzoni a dieci anni dalla sua scomparsa

«Dopo l?incidente che lo rese paraplegico nel 1980 ? spiegano dalla Cooperativa Spazio Vita Niguarda ? Regazzoni si dedicò con passione alla solidarietà, fondando l?Associazione Aiutiamo la Paraplegia ? Fans Club Clay Regazzoni, che negli anni ha fornito un prezioso e costante sostegno a numerose strutture, tra cui l?Unità Spinale Unipolare di Niguarda, centro medico di eccellenza per la cura e la riabilitazione delle persone con lesione al midollo spinale. Dopo la scomparsa del campione svizzero, avvenuta nel 2006, la famiglia Regazzoni continua a sostenere le attività di raccolta fondi del Club Clay Regazzoni, ma non solo: essa, infatti, sensibilizza anche molti ragazzi delle scuole con le attività organizzate presso il Clay Regazzoni Memorial Room a Lugano».

La giornata del 16 giugno, dunque, si aprirà con l?arrivo di alcune splendide auto d?epoca Ferrari e Maserati al Niguarda, dove si potranno ammirare da vicino e anche ?provare? a fianco dei piloti, in una sfilata per i viali dell?Ospedale.

Successivamente, presso il Centro Spazio Vita Niguarda, un giovane pilota di kart con disabilità Mattia Cattapan, ex paziente dell?Unità Spinale, illustrerà il suo progetto Scuola Piloti, per la realizzazione di una scuola dedicata a persone para-tetraplegiche, prima della proiezione del docufilm A dieci anni dalla scomparsa di Clay, alla presenza della famiglia Regazzoni e dei responsabili del Club.

Da ultimo,ma non certo ultimo, «l?occasione sarà utile ? come viene ricordato ? per siglare un gemellaggio tra il Club Clay Regazzoni, l?Unità Spinale di Niguarda e Spazio Vita Niguarda, con l?intento di collaborare ancora più strettamente nei prossimi anni, per garantire ai numerosi e importanti progetti di cura, riabilitazione e reinserimento sociale delle persone para-tetraplegiche il sostegno economico necessario. In tal senso non va mai dimenticato che dalla raccolta fondi dell?AUS (Associazione Unità Spinale) Niguarda è nato nel 2015 il Centro Spazio Vita Niguarda, nuova struttura in cui opera l?omonima Cooperativa, che offre una rete integrata di servizi di supporto, in particolare nel complesso percorso di rientro al domicilio dopo il periodo di degenza: azioni di raccordo con il territorio, sostegno psicologico, segretariato sociale, mutuo aiuto e consulenza alla pari, orientamento scolastico e lavorativo, formazione professionale, laboratori artistici e iniziative di aggregazione». (S.B.)

 

 

 

 

Il prete che ama il rombo dei motori. «La mia passione aiuta il prossimo»

Testata: Il Cittadino.

L’INTERVISTA. DON GIGI AVANTI

LUIGI ALBERTINI

Un prete, una passione per i motori, un museo della Formula Uno. Il prete è don LuigiAvanti (per gli amici, don Gigi e basta): lui ha scelto la vita sacerdotale, che svolge con totale dedizione, ma nel “tempo libero” coltiva una forte simpatia per il rombante motorismo, quello per intenderci da pista agonistica. Il museo è quello aperto nel salone al primo piano della chiesa di Cadilana, frazione di Corte Palasio, di cui don Gigi è parroco. Classe 1945 (è nato il 10 dicembre a Lodi Vecchio), don Gigi venne ordinato sacerdote il 28 giugno 1969 dal vescovo del tempo monsignor Tarcisio Vincenzo Benedetti. Collaboratore parrocchiale a Salerano sul Lambro dall’ottobre1969, quindi a Mulazzano dal luglio1975 (dove ha conosciuto Giacomo Tansini, suo grande amico, fondatore e presidente onorario del Club Clay Regazzoni al quale il museo è dedicato), a Graffignana dal 1983,quindi il salto alle piene responsabilità come parroco a Gradella dall’agosto1988, infine parroco a Cadilana dal 1994, ora anche titolare della parrocchia di Abbadia Cerreto.

Don Gigi, come spiega questa sua passione per il grande motorismo?

«Nulla di particolare: è un hobby come tanti altri ed il fatto di essere prete non hamai proibito di avere qualche passione. fermo restando che la mia prima missione rimane quella di sacerdote. Potrei aggiungere che i motori mi sono sempre piaciuti, sin da ragazzo, specie nei risvolti sportivi ed agonistici Una passione che in anni giovanili non ho mai potuto abbinare ad una vettura capace di regalarmi emozioni per la semplice ragione che non avevo i soldi per acquistarla: la mia prima automobile è stata una semplicissima Fiat 500. Nel 1970, le svelo un mio segreto, mi venne offerta la possibilità di accedere ad una Mini 850, che al tempo era una forza della natura in fatto di motore: è stata la mia grande conquista personale. Una passione che comunque mi ha portato a presiedere una associazione “onlus” che predica la solidarietà, un valore primario nella dottrina della fede, nella fattispecie per coloro che sono costretti a vivere sulla carrozzella,vale a dire i paraplegici».

Lei si riferisce ovviamente al ClubClay Regazzoni…

«Appunto. Presiedo l’associazione dal 2009 ed opero al fianco del fondatore GiacomoTansini, che è presidente onorario ed autentica anima buona della solidarietà».

Ma l’attività per assecondare la voglia di grande motorismo come si è sviluppata?

«Quando ero parroco a Gradella ho incontrato Ivo Misani, purtroppo poi defunto prematuramente: lui faceva l’orafo a Milano,ma abitava a Rivoltad’Adda ed aveva uno studiolo anche a Gradella. Ci siamo confidati la reciproca passione per i motori ed abbiamo cominciato a pensare in grande. Ricordo che facevamo scorte di magliette sportive, di adesivi delle grandi case motoristiche, spille celebrative e quant’altro faceva pensare all’automobilismo sportivo. Siamo persino riusciti a venire in possesso di un bolide di Formula Uno della Scuderia Italia, già pilotata, pensi, da Alboreto e Badoer. Lei mi dirà:ma cosa ne facevate di un bolide? Semplice, lo si esponeva nelle rassegne per la raccolta di fondi da destinare alla solidarietà»

Tanto è vero che, una volta assunta la carica di parroco di Cadilana, la frazione ha cominciato a diventare una “capitale” del motorismo…

«Non è il caso di farla così grossa: diciamo che abbiamo iniziato con la famosa rassegna di vetturesportive a fine aprile, con l’aggiunta della partecipazione di piloti esperti che si sono sempre resi disponibili per “scorrazzare” in brevi tragitti i visitatori a seguito di una loro piccola offerta. Questo spiega come siamo riusciti a raccogliere mezzi per la solidarietà. Dal 1996, se non ricordo male, abbiamo abbinato anche le auto storiche facendo nascere un vero e proprio raduno di vetture importanti abbinandoci al Club Clay Regazzoni e dalle sue finalità. Lui, il grande Clay, è stato naturalmentenostro ospite: Cadilana era diventata casa sua. Ricordo che ad una edizione vi partecitò dopo che aveva finito un rally con la Ferrari Daytona: fu un anno memorabile».

Con Clay Regazzoni lei aveva instaurato lei aveva instaurato un rapporto di grande amicizia…

«Grande ed indimenticabile: era un personaggio di enorme umanità ed io volentieri mi sono messo a servizio della causa, quella della lotta contro la paraplegia, che lui ha voluto avviare tramite il club fondato con GiacomoTansini. Un uomo vero, del quale potrei raccontare mille aneddoti. Ricordo che nel 2003 lo portai a Graffignana, dove ero stato come collaboratore parrocchiale prima di diventare parroco a Gradella. Venne con noi in quella circostanza anche Granellini, il famoso ciclista che, dopo un terribile incidente in gara, vive pure lui in condizioni di paraplegico: l’incontro,memorabile, l’abbiamo tenuto nella palestra del plesso scolastico. Cley lo conobbi per la prima volta di persona ad una cena a Comazzo organizzata da Tansini: in quella occasionemi confessò di avere fatto da bambino il chierichetto, confessandomi che amava bere il vino che il suo parroco usava per la messa. Sì, posso dire che tra me e Clay c’è sempre stata grande stima reciproca e devo dire che fondamentalmente lui era un credente».

La sua perdita è stata avvertita in maniera profonda da quanti amano il grande automobilismo.

«Può dirlo forte: in suo ricordo abbiamo intitolato ufficialmente il museo qui a Cadilana. La cerimonia è avvenuta il 26 novembre 2016, presenti Minardi, nome prestigioso del grande motorismo, il tecnico della Ferrari ingegner Tredozzi ed una fila di personaggi. Regazzoni era un mito: accanto alla sua straordinaria umanità, amava davvero lo sport ed in particolare si batteva come un leone per combattere la paraplegia. Davvero una coraggiosa battaglia la sua, che noi ci sentiamo di portare avanti con fede e dedizione. Anche la sua famiglia ci è sempre molto vicina, nonostante risieda in Svizzera, la patria di Clay».

Lei, don Gigi, viene chiamato il “prete dei piloti”…

«Non nego di conoscere molte delle piste in cui avvengono le gare di automobilismo e di motociclismo. Così come non nego di conoscere moltissimi piloti e personaggi del variegato mondo dei motori. Posso farle qualche nome: Ivan Capelli, già pilota di Formula Uno ed ora commentatore televisivo. E poi i vari Montermini, Zanardi (altro paraplegico), Papise Bobbi (che è stato mondiale di Gran Turismo). Le cito anche il defunto Umberto Masetti: pensi che,alla sua scomparsa, lo vestirono con una tuta da pilota di motociclismo con stampato anche lo stemma del Club Regazzoni. Tra i piloti defunti ricordo pure il povero Alboreto. Ho conosciuto Giacomelli e il grande Giancarlo Minardi, personaggio principe del “ranking” automobilistico mondiale, con il quale persiste una cordialissima amicizia. Le cito anche il codognese Michele Bartyan e potrei continuare fino a domani, ma basta così. Molti di costoro sono stati coinvolt iconpiacere e disponibilità nella causa del Club Clay Regazzoni e questo,mi creda,è davvero appagante»

Veniamo almuseo di Cadilana…

«Fresco di restauro per interessamento esplicito della famiglia del pilota, è dedicato a ClayRegazzoni per la causa della paraplegia,mediante l’associazione onlus omonima.  C’è un bel sottotitolo, raffigurato con il viso di Clay: dice “E la corsa continua…”, lui, Regazzoni, con la tuta da corridore, il berretto e quei suoi inconfondibili baffi, sorridente e lieto, come a dire “dateci una mano per farci considerare cittadini normali”. Il museo è diretto da un consiglio da me presieduto, con Giacomo Tansini fondatore presidente onorario, Luciano Codazzi vice presidente, Giovanni Secchi tesoriere e poi i consiglieri Fabrizio Bellani, Guido Bertoli, Giorgio Identici, Gian Carlo Minardi (si,proprio lui), Costanza Brocheri, segreteria con Francesca Codazzi e Alberto Maletti».

Vogliamo dire cosa contiene, tra l’altro, ilmuseo?

«Intanto, al centro il famoso bolide di Formula Uno straordinariamente affascinante ed accattivante. Poi ci sono parecchi modellini di vetture agonistiche,diversi trofei, una serie corposa di tute originali da pilota offerte da campioni, ma anche una bella serie di caschi di gara, tra cui quelli di Regazzoni, Niky Lauda, Ivan Capelli e altri. Insomma, il museo merita il tempo di una bella visita per via della sua assoluta originalità e curiosità. Per accedervi consiglio di contattarmi personalmente al cellulare numero 338.3421021: sono eternamente disponibile, salvo ovviamente quando assolvo gli impegni parrocchiali o sto dicendo messa. Le visite sono possibili per gruppi di appassionati e per scolaresche».

Ripetiamo le finalità del museo e della associazione?.

«Raccogliere fondi da destinare in beneficenza per la ricerca scientifica a favore dei paraplegici, far conoscere i problemi legati alla paraplegia, rendere possibilel’utilizzo di terapie, protesi ed ogni altro ritrovato scientifico utile al miglioramento delle condizioni di vita e di salute dei pazienti paraplegici. La raccoltadi fondi, lo ricordo, avviene tramite le nostra campagna tesseramento (quindi a tutti è possibile diventare nostri soci), manifestazioni ufficiali, partecipazione ad eventi sociali, donazioni, ma anche contributo del 5×1000.

Don Gigi, la passione è sempre grande…

«Assolutamente sì. Mi sento ancora carico di entusiasmo, giusto come la mia fede religiosa: contento e felice di fare il prete, ma anche di dedicarmi, mediante una passione assolutamente normale, a chi ha bisogno di aiuto»

 

A Cadilama il raduno delle “due ruote” storiche

Testata: Il Cittadino.

Almeno una trentina di mezzi, esclusivamente due ruote,motorini emoto, hanno percorso ieri pomeriggio la strada provinciale, nel tratto compreso tra Cadilana e Abbadia Cerreto. Un’iniziativa organizzata dal Club Castellotti Lodi, in collaborazione con il Vespa Club Lodi, grazie all’ospitalità offerta da don Luigi Avanti nel cortile dell’oratorio di Cadilana di cui è parroco, insieme ad Abbadia. «Siamo un club di auto storichema tra i nostri iscritti ci sonomoltimotociclisti, quindi abbiamo organizzato questamanifestazione appositamente per loro – ha spiegato Vittorio Acervi del Castellotti Club Lodi e centauro da 26 anni -. Tra imotori più pregiati iscritti alla corsa, una Guzzi del 1931 e una Vespa 125 omologata per la essere utilizzata su strade francesi».All’arrivo ad Abbadia il parroco don Avanti, che ha preceduto le due ruote in automobile, ha impartito la benedizione ai mezzi, poi il ritorno in oratorio per una merenda con tutti gli iscritti e le premiazioni volute daAcerbi: «Ho messo a disposizione alcune delle coppe che ho collezionato nella vita per premiare, ad esempio, il guidatore più giovane, quello più anziano o la migliore guidatrice. Abbiamo inventato alcune categorie per consegnare nove trofei». Un modo simpatico per fare festa insieme. I motociclisti che hanno partecipato alla manifestazione hanno versato una quota di 10euro di iscrizione che verranno in parte devoluti alla parrocchia, come ringraziamento per l’accoglienza e per contribuire alle attività dell’oratorio. Don Avanti è da sempre appassionato di motori, è vice presidente del Club Castellotti Lodi e presidente del Club Clay Regazzoni. Angelika Ratzinger