La solidarietà viaggia in supercar. Raccolti 4500 euro al raduno benefico

Testata: Il Cittadino.

Il rombo dei possenti propulsori ad otto cilindri risuonava nella quiete di una domenica pomeriggio a Cadilana: anche quest’anno, un tripudio di colori accesi, di linee sportive, pelle e cromature per il raduno di supercar organizzato dall’associazione “Aiutiamo la paraplegia- Club Clay Regazzoni Onlus”. La 19esima edizione dell’evento si è tenuta, come sempre, nel cortile dell’oratorio di Cadilana, dove il parroco ogni anno accoglie i bolidi per l’iniziativa di beneficenza. Il raduno, infatti, parte da uno scopo benefico: tutti i proventi ricavati vengono donati alla ricerca sulla frattura della colonna vertebrale, dando supporto all’ospedale Niguarda di Milano, al Mozzo di Bergamo e al Montecatone di Imola. Anche Giancarlo Minardi, fondatore della scuderia di Formula 1, e la famiglia di Clay Regazzoni hanno partecipato alla manifestazione, iniziata al mattino con una Messa di suffragio celebrata dal parroco don Luigi Avanti, presidente dell’Associazione Clay Regazzoni, durante la quale sono stati ricordati tutti i piloti scomparsi, i soci del club, gli amici e i sostenitori. La liturgia è stata ripresa in streaming anche da una televisione svizzera, che ha seguito tutta la giornata. Alcune Ferrari, infatti, provenivano dalla Svizzera, una quattroporte è stata portata direttamente dalla Maserati, ma c’è stato spazio anche per autovetture più umili che, nel loro piccolo, hanno fatto la storia, come la Fiat 600 Multipla, o la 124 Spider, la Clio Williams o l’Alfa Romeo 2000. Tutte schierate nel cortile, dove i presenti hanno potuto osservarle e fare un giro insieme ai proprietari.Possiamo già dare alcuni numeri, ha spiegato donAvanti: «Ci sono almeno una quarantina di macchine di tutti i tipi: le Ferrari più moderne e le auto d’epoca, le Maserati e anche una Moto Guzzi. Alcuni, purtroppo, hanno deciso di non venire perché il tempo era un po’ incerto. In tutto, abbiamo già raggiunto la quota di 4500 euro, che devolveremo in beneficenza alla ricerca scientifica».

Federico Gaudenzi

 

 

Pubblicato in Rassegna stampa.