Testata: Il Cittadino.
Vita da parroco-56 Come le comunità del nostro territorio affrontano i mille problemi di un mondo che cambia
A Cadilana è di casa la solidarietà. Lo abbiamo intuito dopo l’intervista che abbiamo fatto a don Luigi Avanti, 61 anni, parroco di Cadilana dal 1994, in prima linea per sostenere la ricerca e la prevenzione in campo scientifico al fine di curare la papaplegia. Quanti sono gli abitanti della comunità parrocchiale? “La comunità, dal punto di vista civico frazione del comune di Corte Palasio, ha oltre 800 abitanti a cui si devono aggiungere circa 300 abitanti del quartiere di Fontana. Quest’ultimo dal punto di vista ecclesiale è parte della parrocchia di Cadilana. Due le chiese: la parrocchiale di Cadilana e a Fontana”. C’è stato in questi anni un incremento della popolazione? “L’incremento c’è stato per via delle nuove abitazioni. Di fatto le famiglie nuove non sempre si sono integrate con quelle già residenti da anni”. Che cosa si può fare per aiutare una maggiore integrazione? “Una delle possibilità è quella di incentivare l’aggregarsi all’interno dell’oratorio. Per questo volentieri stiamo cercando di migliorare la struttura oratoriana. Siamo in attesa delle reti per le attività sportive ed altri interventi di completamento sono previsti a breve. Probabilmente sarà l’estate il momento più opportuno per intensificare le iniziative”. L’oratorio è già oggi un punto di riferimento per l’intera comunità? “L’oratorio è senz’altro un punto di riferimento per gli abitanti della nostra comunità di Cadilana. L’attività oratoriana è già da diversi anni abbastanza strutturata. Perché abbiamo attività di animazione e le feste anche laiche (per esempio in occasione della festa del carnevale) sono preparate ed organizzate dalla parrocchia”. Quindi l’oratorio svolge una sua azione sociale? “Nella frazione purtroppo non ci sono negozi di alcun tipo. In sostanza l’oratorio è l’unico luogo di aggregazione ed è per questo che cerchiamo di stimolare occasioni di incontro, di amicizia e di condivisione”. I ragazzi e i giovani partecipano alla vita della parrocchia? “I bambini e i ragazzi delle medie sono presenti ogni domenica per la catechesi e per la celebrazione eucaristica. Per gli adolescenti c’è un’interessante esperienza di collaborazione con la parrocchia vicina di Corte Palasio; giovani e adolescenti mi aiutano moltissimo nel grest estivo che organizzo a luglio”. Lei è un esperto di “relazione” con i giovani, dal momento che li incontra a scuola nell’Istituto Einaudi di Lodi, dove insegna religione. Come riuscire a stabilire dei contatti positivi con loro? “È importante l’ascolto, il dialogo, l’impegno per la trasmissione dei grandi valori umani e spirituali. Noi dobbiamo tenere sempre aperta la porta a tutti ed essere dei testimoni”. Don Luigi, lei viene ricordato spesso come “il prete delle Ferrari”: perché questo collegamento con il celebre cavallino rampante? “Sono un appassionato ma soprattutto attraverso la mostra di macchine sportive allestita proprio a Cadilana io realizzo un sogno”. Quale è questo sogno? “A Cadilana, come ricordavo, c’è un evento che si celebra ogni anno con l’adesione di centinaia di appassionati. Si tratta di un’iniziativa promozionale per il sostegno alla ricerca ed alla prevenzione della terribile malattia della paraplegia”. Don Luigi quando è iniziato il suo impegno a favore della paraplegia? “Dalla costituzione del club dedicato al celebre e compianto pilota Clay Regazzoni, i principi e gli scopi di tale Club erano molto chiari, il principale era quello di legare lo sport alla beneficenza e di conseguenza l’organizzare varie manifestazioni per soddisfare tali scopi”. Che cosa ha fatto il club in questi anni? “Dal primo anno 1994, si sono organizzate varie occasioni, con l’unico scopo di raccogliere fondi da destinare alla ricerca e allo sviluppo di nuove soluzioni per i paraplegici. Il nostro Club conta 10 membri attivi nel Consiglio direttivo e 900 iscritti sostenitori”. I fondi a chi sono destinati? “Ad un Centro di uroparaplegia “Alberto Zanollo”, presso l’ospedale Niguarda di Milano, reparto diretto dal dottor Michele Spinelli; al Centro di riabilitazione di Mozzo e ad altre piccole collaborazioni di necessità immediata”. Dopo la morte del pilota Regazzoni quale sviluppo avrà la vostra attività? “Il responsabile del club Giacomo Tansini insieme alla vedova di Clay Regazzoni, signora Maria Pia, i figli Alessia e Gian Maria, hanno deciso d continuare a i sostenere con convinzione l’intensa attività che si è sviluppata in questi anni. In un recente incontro che abbiamo avuto come direttivo è stato proposto una rivisitazione dello statuto del Club”. Che cosa succederà? “L’impegno sarà ancora più evidenziato nel ricordo dell’indimenticabile Clay. L’obiettivo è già quest’anno superare la quota 50mila euro raccolti l’anno. Anzi, da parte della famiglia Regazzoni c’è stata la disponibilità ad allargare l’attività anche in territorio svizzero: moglie e figli di Clay sono entrati di diritto nel consiglio del club, insieme allo stesso ex patron di scuderia Giacomo Minardi”. Ci sono appuntamenti imminenti in parrocchia? “Come ogni anno ci sarà il momento annuale (29 aprile) che coinvolge l’intero paese con la mostra delle macchine sportive. Poi in parrocchia stiamo già preparando il programma delle serate estive con la partecipazioni di importanti complessi musicali. Sarà ancora una volta un bel momento comunitario”. (Giacinto Bosoni)