Cadilana, il Club Regazzoni va avanti: moglie e figli del pilota diventano soci

Testata: Il Cittadino.

Corte Palasio Pausa di riflessione in casa del Club Clay Regazzoni dopo la tragica e prematura scomparsa dell’ex pilota ticinese. Il popolare sodalizio diretto da Giacomo Tansini ha chiamato a raccolta il consiglio invitando per l’eccezionale occasione la famiglia Regazzoni al gran completo (la consorte Maria Pia e i figli Alessia e Gian Maria), oltre al grande amico e sostenitore Giancarlo Minardi, il coraggioso costruttore romagnolo di Formula Uno che fu tra i più ferventi sostenitori di Clay Regazzoni e che ha sempre dato una mano al sodalizio che porta il suo nome e che da anni è impegnato nella raccolta di fondi per combattere la paraplegia.Il “summit” si è svolto nella abitazione di don Gigi Avanti, parroco di Cadilana e vice presidente del “Regazzoni”, oltre che grande appassionato di automobilismo solidale. Una riunione decisamente positiva: Tansini ha proposto una attenta rivisitazione dello statuto del Club, dalla quale è poi emersa la assoluta volontà di continuare nell’ attività che ha contraddistinto l’impegno della associazione in tutti questi anni, uno sforzo che ha portato ad elargire a scienziati e ricercatori quasi 490mila euro di contributi per la ricerca sulla paraplegia in tutti questi anni di impegno e di cene di solidarietà. La famiglia Regazzoni, in ricordo del caro congiunto, ha garantito il massimo supporto, così come lo stesso Giancarlo Minardi. Anzi, da parte della famiglia Regazzoni c’è stata la disponibilità ad allargare l’attività anche in territorio svizzero: moglie e figli di Clay entrano di diritto nel consiglio del “Regazzoni” insieme allo stesso ex pilota e patron di scuderia Minardi.Pienamente soddisfatti della riunione sia il presidente Tansini sia il suo vice don Gigi Avanti: “Siamo rimasti molto contenti della piena e totale disponibilità dei familiari di Clay Regazzoni: si continua con rinnovato spirito di dedizione e sempre in favore della battaglia per combattere la paraplegia attraverso la ricerca e la prevenzione”. (Gian Rubitielli)

 

 

 

 

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