La scomparsa di Clay Regazzoni: le parole di don Luigi Avanti.

Tutto per aiutare il prossimo. Certamente non per aiutare se stesso: Clay aveva accettato benissimo la sua situazione, andando avanti a guidare senza preclusioni, adattando le sue auto, come con il camion con il quale si lanciò, già paraplegico, nella Parigi-Dakar.

C’è da dire che c’è stato chi si è approfittato di lui. Per poi non ringraziarlo nemmeno. Ma lui sceglieva sempre di andare avanti. E non conosceva cosa fosse il rancore. Aveva un carattere schietto: quello che pensava lo diceva. Ma poi finiva tutto lì. L’amore che aveva per la persona che gli stava di fronte gli faceva dimenticare tutto in un attimo”. “Amava l’America del Sud con la sua vita tranquilla e il suo clima. Era sincero e altruista e, poi, lottava per tutti“.

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