Testata: Il Giorno.
LA SCOMPARSA DEL CAMPIONE
Siamo stati tra i primi a sapere dell’incidente: una vera tragedia. Giacomo Tansini, leader del «Club Clay Regazzoni» e grande amico dell’ex pilota ticinese della Ferrari, è commosso, letteralmente distrutto: «Per tutti noi è una tragedia, Clay era l’anima pulsante di uno sport, l’automobilismo, che è tra i più popolari del mondo, in più da quando nel 1980 ha subito quel terribile incidente che lo ha costretto a vivere sulla sedia a rotelle non ha mal smesso di battersi per sollecitare la ricerca sulla paraplegia». E difatti il sodalizio di Paullo, che raggruppa diverse centinaia di appassionati di mezza Lombardia, si è sempre adoperato nelle sue iniziative promozionali di raccogliere fondi da assegnare una volta all’anno, a fine novembre, durante il celebre «Grand Prix della Solidarietà». E proprio nemmeno un mese fa era stata celebrata la tredicesima edizione nelle sale del «Canadi» di Spino d’Adda, per la prima volta senza a capotavola Clay Regazzoni a causa di alcuni disguidi di volo dall’Argentina, dove era stato invitato alla inaugurazione del nuovo museo dedicato a Juan Manuel Fango. In quella occasione, però, fece sentire la sua voce per telefono: non poteva mancare ad una festa dove venivano assegnati fior di contributi al ricercatori impegnati nella lotta contro la paraplegia. Per la cronaca, Tansini in quella circostanza, e di comune accordo con Regazzoni, consegnò a dei luminari qualcosa come 50 mila euro. In tredici anni, ed era questo il grande vanto dello stesso Regazzoni, il sodalizio che porta il suo nome ha devoluto quasi 500 mila euro nella ricerca: davvero un bel contributo, frutto della passione degli sportivi delle quattro ruote. Giacomo Tansini ci fa una confidenza: «venerdì, il giorno dell’incidente mortale, lo avevo sentito per telefono appena un paio di ore prima, ma la linea del cellulare era particolarmente disturbata e quindi avevamo inserito entrambi la segreteria telefonica». Lo stesso presidente effettivo del club avrebbe voglia di elencare una miriade di aneddoti che lo coinvolgono con Regazzoni: «Ci siamo sempre trovati perfettamente in sintonia, amavamo propagandare la passione per l’automobilismo mirando a fini di solidarietà ed abbiamo sempre incontrato la massima disponibilità dappertutto, grazie alla speciale cordialità ed alla freschezza d’animo di Clay: un personaggio, inimitabile, uno sportivo come pochi che sentiva particolarmente la causa per la paraplegia e combatteva a tale riguardo una sua battaglia personale». Naturalmente, il sodalizio osserverà rigorosamente il lutto e parteciperà alle esequie dove e quando i familiari del pilota scomparso lo vorranno stabilire.