Testata: La Repubblica.
Di lui Enzo Ferrari diceva: “Rispettato dagli avversari perché audace”
Clay Regazzoni, l’indimenticato pilota di F1, è morto in un incidente d’auto sull’autostrada A1 allo svincolo con la A15 Parma La Spezia. La sua macchina – una Chrysler Voyager con targa svizzera con l’insegna ‘Clay Regazzoni Swatch’ e con lo stemma della manifestazione Coppa Città d’oro di Bergamo – si è scontrata frontalmente con un camion finendoci praticamente sotto. Ore 16 passate da qualche minuto, da solo, a bordo del suo Voyager Clay stava viaggiando sull’A1 diretto a sud, verso Bologna, quando è arrivato al Ponte sul fiume Taro, in comune di Fontevivo, nel parmense, nei pressi dello svincolo per la A15 Parma-La Spezia. Tempo buono, visibilità ottima, asfalto asciutto. E, soprattutto, velocità del tutto normale, non certo follie stile Formula 1. Non si sa cosa possa essere successo, ma secondo una prima ricostruzione della polizia stradale il monovolume a comandi di guida al volante sarebbe andato a tamponare un mezzo pesante industriale, un Tir insomma, e poi avrebbe proseguito la sua corsa andando a sbattere più volte contro il guardrail. E’ l’unica vittima di questo incidente per ora inspiegabile: del tutto in via di accertamento, si dice in gergo. L’autotrasportatore coinvolto è infatti rimasto illeso, pur sconvolto. Sono intervenuti gli uomini della Polstrada di Parma e del Pronto soccorso, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Clay Regazzoni era nato a Lugano, Svizzera, il 5 settembre del 1939 e – come spiegava lui stesso “su 60 anni di vita, gli ultimi 40, più o meno, li ho trascorsi a bordo di vetture di ogni tipo, su circuiti e strade di tutto il mondo. La gente si ricorda soprattutto della Formula 1, in particolare degli anni passati alla Ferrari, ma quegli anni, forse i più entusiasmanti, sono solo una parte della mia lunga carriera”. Regazzoni infatti disputò 250 corse dal 1963 al 1980 (concludendone 177), conquistando 25 primi posti assoluti, 25 secondi posti e 21 terzi posti. In Formula 1 ha corso 132 Gran Premi (sei volte primo, tredici volte secondo, dieci volte terzo), con 5 pole position, 15 giri più veloci, 212 punti mondiali e 361 giri in testa, pari a 1.856 chilometri. In seguito a un grave incidente in F1, sul circuito di Long Beach, nel 1980, Clay rimase bloccato su una sedia a rotelle, ma continuò a correre in auto in competizioni come la Parigi-Dakar e ha anche fondato una scuola di guida veloce per disabili e il Club “Clay Regazzoni Onlus” – Aiutiamo La Paraplegia. Di lui Enzo Ferrari scrisse: “E’ uno dei piloti più rispettati e temuti dagli avversari perché il suo temperamento in gara era fra i più audaci”. Per questo piaceva tanto al Commendatore. Ma Clay riusciva puntalmente a farlo uscire di senno per colpa del suo stile di vita mondano: era perennemente circondato da belle donne e dedito alla vita notturna. “Un personaggio straordinario”, questo il commento di Petrucci, presidente del Coni. Montezemolo: “Un uomo coraggioso”.