Clay presenta una nuova linea di orologi

Lo staff dirigenziale del club era presente in una rassegna fieristica di Milano, nello stand della Global Time Italia Srl, dove Clay Regazzoni ha presentato una linea di orologi dedicati alle sue imprese in Formula Uno.

Un bagno di popolarità per l’ex pilota, che ha festeggiato così il suo 65° compleanno.

Ricerca sulla paraplegia «Ciay Regazzoni» si prepara alla festa

Testata: Il Giorno.

PAULLO — Nella raccolta di fondi per finanziare la ricerca sulla paraplegia da parecchi anni è in prima fila il «Club Clay Regazzoni», di cui è promotore lo stesso pilota ticinese costretto a vivere su una carrozzella dopo un pauroso incidente automobilistico. Diretto da Giacomo Tansini, vi aderiscono centinaia di appassionati di motorismo. Ogni anno il «Clay Regazzoni» raccoglie significative somme destinate a istituti specializzati nelle cure della paraplegia. La festa per l’assegnazione dei fondi raccolti nel corso dell’anno, l’ormai famoso «Grand Prix della Solidarietà», si terrà nel Paullese il 27 novembre, come sempre alla presenza di Regazzoni. Il presidente Tansini punta a battere tutti i record circa la somma da destinare alla lotta contro la paraplegia. Recentemente lo staff dirigenziale del club paullese era presente, in una rassegna fieristica di Milano, in uno stand in cui Regazzoni ha presentato una linea di orologi dedicati alle sue imprese in Formula Uno. Un bagno di popolarità per l’ex pilota, che ha festeggiato il suo 65° compleanno. L.A.

 

Bargano, un torneo per il Club Regazzoni

Testata: Il Cittadino.

Bargano. Pieno successo a Bargano del torneo notturno di calcio denominato Sillaro Cup, organizzato a sfondo benefico per sostenere il Club Clay Regazzoni di Paullo contro la paraplegia. L’appuntamento, che si è concretizzato grazie all’impegno di Franco Germani e dello Sporting club Bargano, ha visto la partecipazione di sei formazioni. Si è trattato di una sorta di palio rionale fra i bar di Bargano e Villanova e il successo finale, e dunque il trofeo che era stato messo in palio, è andato alla squadra dell’Oratorio Villanova, che ha superato per 6 a 1 gli avversari dell’Osteria della Pace, con quattro reti messe a segno da Luca Bertoni e un gol ciascuno di Simone Beretta e Paolo Campion. Il gol della bandiera dell’Osteria della Pace porta la firma di Lorenzo Crotti. Dietro ai primi due, si sono classificati la Trattoria Tiramisù, il Bar San Pietro, il Bar Donne e Motori e l’Oratorio Bargano.Grande la festa al momento delle premiazioni, che hanno visto la distribuzione di coppe e trofei, con il ringraziamento del presidente del Regazzoni Club, Franco Germani, nato e vissuto a Villanova Sillaro.

 

 

 

 

 

 

 

La Sillaro Cup, manifestazione sportiva e di solidarietà

Il 25 luglio si è svolta la Sillaro Cup, torneo notturno di calcio disputatosi a Bargano e con lo scopo di raccogliere fondi per le iniziative del club.

Sono stati raccolti 230 euro. Grazie a tutti.

E complimenti alla squadra vincitrice, l’Oratorio Villanova che in finale ha battuto l’Osteria della Pace per 6 reti a 1. Questa la classifica finale: 1) Oratorio Villanova; 2) Osteria della Pace; 3) Trattoria Tiramisù; 4) Bar San Pietro; 5) Bar Donne e Motori; 6) Oratorio Bargano.

Seppellito con la tuta da corsa

Testata: Il Cittadino.

Paullo – Aveva un male incurabile, grazie ai lodigiani aveva conosciuto Villeneuve e Schumacher.

PAULLO Non ce l’ha fatta Marco Andreani, quattordicenne che l’estate scorsa da La Spezia aveva voluto arrivare, già malato, fino a Cadilana, per vedere il museo delle Formula Uno aperto da don Luigi Avanti, parroco del paese ma anche vice presidente del club Clay Regazzoni di Paullo, che raccoglie fondi a sostegno della ricerca contro la paraplegia. A Cadilana in tanti ricordano questo arrivo. Quel sabato di luglio erano appena passate le sedici quando l’auto targata La Spezia era arrivata sul piazzale della chiesetta della frazione. Marco, condannato da un male incurabile, era arrivato con i genitori e la sorella Silvia. Il suo sogno era quello di vedere personalmente questo museo, con tute da corsa caschi e anche un’auto di Formula Uno. Glie ne aveva parlato suo padre, camionista, che aveva scoperto tutto questo nel corso di un viaggio, leggendo la stampa locale. E don Luigi Avanti lo aveva fatto entrare nell’auto di Formula Uno. Per Marco era stato un sogno realizzato. E mentre girava per scoprire gli angoli del museo era seguito da Giacomo Tansini, presidente del club Clay Regazzoni, che spiegava particolari e segreti di quello che stava vedendo. Poi, il momento dell’addio ma il club non lo aveva lasciato più. I contatti erano stati continui e don Avanti continuava, nel tempo, ad aggiornare i lodigiani sullo stato di salute di Marco. Qualche mese fa lo stesso club lo aveva anche accompagnato a Monza. Marco aveva passato più ore insieme a Jaques Villeneuve che gli aveva regalato anche una maglietta e un orologio sportivi. Grazie allo stesso club, poi, aveva conosciuto anche Michael Schumacher. E recentemente, lo stesso pilota gli aveva inviato anche una cartolina di auguri personale. Ma Marco non ce l’ha fatta. Il suo funerale è stato celebrato l’altro ieri. E a piangere per lui sono arrivati anche i suoi amici lodigiani. Giacomo Tansini è partito alla volta di Castelnuovo Magra, il suo paese, insieme a don Luigi Avanti, che ha concelebrato la messa d’addio. E la famiglia ha voluto che Marco indossasse, nella bara, la tuta che gli stessi amici lodigiani gli avevano regalato ma che in vita, per l’aggravarsi improvviso delle sue condizioni di salute, non aveva mai potuto indossare: la tuta azzurra che gli era stata regalata dalla Momo.

 

 

 

 

 

 

 

Ricordiamo Marco, con molto affetto

Marco Andreani aveva quattordici anni ed una malattia ce l’ha portato via.

Il nostro piccolo grande amico aveva visitato il museo del Club e gli avevamo regalato qualche ora di serenità.

Don Luigi lo aveva fatto sedere sull’auto di Formula Uno, gli aveva fatto vedere le tute ed i caschi da corsa qui ospitati.

Il Club ha voluto presenziare al suo estremo saluto, avvenuto a Castelnuovo Magra (La Spezia), dove don Luigi Avanti ha concelebrato la messa. Addio piccolo grande Marco, non ti dimenticheremo mai.

Clay Regazzoni, un campione e i suoi segreti. Un volume per aiutare la lotta alla paraplegia.

Testata: Il Cittadino.

PAULLO – A volte, per fare beneficenza, può bastare sfogliare le pagine di un libro. “Alfiere rosso crociato”: è questo il titolo di un nuovo libro dedicato al pilota ticinese Clay Regazzoni, il cui ricavato andrà in beneficenza al Club Clay Regazzoni, con sede a Paullo, per finanziare, ancora una volta, la ricerca contro la paraplegia. Il libro è frutto del lavoro di Giuseppe Annese e Marco Serena, del Ferrari Club “Lorenzo Bandini” di Brisighella. L’idea è, in 120 pagine, quella di celebrare, ancora una volta, il pilota che dai motori ha avuto una trasformazione radicale della sua vita ma che negli stessi motori continua a trovare soddisfazione ed impegno professionale. Un uomo che, come quando correva in Formula 1 con la Ferrari, vive oggi ancora intensamente in giro per il mondo e come in tempi migliori, ed è prima di tutto un uomo capace, pieno di caparbietà, amante di una vita che rimane dinamica, gratificante e ricca di passione. Nonostante sia costretto a vivere su una sedia a rotelle a causa della paraplegia, malattia di cui è diventato il simbolo. Di queste 120 pagine, edite da Faenza 2004, ben 40 sono dedicate al racconto di momenti belli e brutti in pista, con particolari anche mai riportati dalla stampa. Ottanta pagine, invece, sono colme di immagini. «Si tratta di fotografie, molte delle quali mai pubblicate – spiega Giacomo Tansini, presidente del club Clay Regazzoni -. Documenti rari. Non per nulla, infatti, il libro è stato realizzato in edizione limitata in 500 copie. E non è prevista nessuna ristampa. In passato erano stati pubblicati altri due libri sulla vita di Clay. “Questione di cuore”, premiato nel 1982 come miglior libro Bancarella, e “La corsa continua”, altro grande successo. Per questo volume si prevede altrettanto». Il costo del libro è stato fissato in 15 euro. Lo si può richiedere al Club Clay Regazzoni di Paullo (anche telefonicamente al numero 02/90630113). (Flavia Mazza)

 

 

 

 

 

 

 

 

Formula Uno: un “motore” chiamato solidarietà

Testata: La Provincia di Lecco.

Nel locale di Cibrone dove abbondano trofei e cimeli nascono le iniziative per aiutare i paraplegici

NIBIONNO – Il volante della Ferrari guidata da Niki Lauda dal 1975 al 1977, la gom ma usata da Prost nelle prove di Monza quando il francese era pilota della rossa, i guanti di Ralf Schumacher, le scarpe di Alesi, la tuta di Alboreto, il casco di Regazzoni ed Irvine. Oggetti da collezione che non si trovano in un museo o in una cantina di un appassionato, bensì in un bar di Cibrone. Che poteva chiamarsi soltanto Formula Uno. Il proprietario è Edoardo Barlusconi, un passato con scarsi risultati nelle autocross e tanta passione per i motori. E per i vip. Edo si definisce «uno che non si fa problemi a rompere le scatole». Così ogni occasione è buona per farsi immortalare col personaggio di turno. E si sa che gli incontri casuali possono avere conseguenze piacevoli. «Il bar” – spiega Barlusconi – “è spesso frequentato da gente nota. Per fare un esempio, Cappellini, dopo avere vinto il mondiale di offshore, è passato qui con tutto lo staff per un caffè di mezzanotte». Edo potrebbe passare le giornate a pavoneggiare delle sue conoscenze con i clienti. Invece sfrutta le sue amicizie ed i suoi contatti per fare beneficenza. Tanto che al Formula Uno è stato fondato un club che si è posto come unico obiettivo quello di organizzare manifestazioni ed eventi per raccogliere soldi e devolverli alla ricerca per vincere la paraplegia. Col tempo è nata una collaborazione, meglio sarebbe definirla amicizia, col Cse la Rosa, di Nibionno, nelle cui casse sono confluiti i ricavi delle ultime tre iniziative dell’associazione di Barlusconi: una sfilata di Ferrari a marzo, un triangolare di calcio a maggio e di recente una camminata agonistica nel parco di Montevecchia. Ma è dal 2000 che il Formula Uno Club è attivo sul territorio, «da quando” – spiega lo stesso Barlusconi – “ho conosciuto Angelo Colombo, un ragazzo disabile di Bulciago. Io, allora, ero già inserito nell’ambiente dei motori. Ho contattato il club di Clay Regazzoni ed abbiamo organizzato una prima sfilata di Ferrari in paese. A quel punto abbiamo deciso di mettere in piedi l’associazione. Eravamo in quindici, oggi siamo in duecentoventi». Scorrendo l’elenco dei soci si scoprono un paio di chicche: «La tessera numero zero è del Papa. La numero uno del cardinale Tettamanzi. Ciampi, invece, ci ha risposto che non poteva accettare per il ruolo che ricopre». Iscriversi costa dieci euro all’anno ed è una cifra che non dà certo grandi diritti: «I soldi li preserviamo per le iniziative benefiche. Quest’anno riusciremo a girare circa ottomila euro alla ricerca. E il nostro segreto è molto semplice: ci divertiamo un sacco ad organizzare feste ed eventi. Così non ci stancheremo mai di fare beneficenza». (Ricky Buscaglia)

 

 

 

 

 

 

 

 

La solidarietà corre in Ferrari.

Testata: Il Cittadino.

Dopo la festa, il club Clay Regazzoni ha stilato il bilancio della giornata di domenica scorsa per capire quanta solidarietà potrà ancora regalare. Il club domenica era presente su due piazze: quella di Tavazzano e quella di Cadilana. A Tavazzano è arrivata un’auto di formula Uno e tanti sono stati i giri richiesti con altrettante offerte per beneficenza. In tutto, qui, sono stati raccolti 1.400 euro, 1.200 dei quali sono stati offerti dal comune. L’auto che ha inviato il club è stata fatta anche arrivare fino a Modignano, presso il campetto intitolato ad Enzo Ferrari, dove sono stati deposti fiori in occasione dell’anniversario della morte del pilota Michele Alboreto, deceduto il 25 Aprile 2001 in un tragico incidente avvenuto nella pista tedesca di Lausitzring. A Cadilana, invece, quella di domenica è stata la giornata del Gran Premio della Solidarietà. Qui sono stati raccolti 3.100 euro e per l’occasione, sul posto sono arrivate 30 Ferrari, tra le quali anche un prototipo, la 275 P guidata da un ex meccanico della Ferrari. Oltre duemila persone hanno partecipato alla maratona della solidarietà. E qui è arrivato anche il provicario generale di Milano don Mario Spezzi Bottiani. E con lui c’era anche il coordinatore giovanile don Massimiliano Sabbadini. A fare gli onori di casa, ancora una volta, il vice presidente del club Clay Regazzoni, don Luigi Avanti (nella foto seduto sopra una Ferrari, che però non è sua).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Club Regazzoni tra gli sponsor degli interventi sul midollo.

Testata: Il Cittadino.

Corte Palasio – Era diventata paraplegica a 27 anni, a seguito delle ferite riportate in un incidente stradale. Ora una donna bergamasca è tornata ad alzarsi. Ebbene: il merito è del professor Giorgio Brunelli, la cui ricerca è finanziata, da anni, anche dal club Clay Regazzoni, di cui è vicepresidente il parroco di Cadilana, don Luigi Avanti. L’intervento effettuato dallo stesso professore, 78 enne, viene definito dagli addetti ai lavori come eccezionale.«Da tre anni sosteniamo la ricerca di questo professore, che riteniamo un luminare in materia – spiega don Avanti -. E considerando quanto riusciamo a introitare per la solidarietà ogni anno, si può dire che a lui viene dedicato circa un quarto del totale. Siamo partiti tre anni fa con circa 20 milioni per arrivare ora a un cifra che si aggira intorno ai 25.000 euro».Del resto il chirurgo parmense è noto nell’ambiente medico fin dal 1973, quando siglò, nel nostro Paese, il primo reimpianto d’arto amputato su un ragazzo tredicenne. Ora ha operato G.C., una 31 enne che 4 anni fa aveva avuto un brutto incidente. Ma ecco come ha agito il professore, forte delle sue ricerche sostenute anche dal nostro club. L’operazione è consistita nel connettere il midollo situato sopra la lesione (che risulta essere vivo e vitale perché continua a essere collegato al cervello) direttamente con alcuni nervi sottostanti, che innervano gruppi muscolari fondamentali per la mobilità dell’anca. Tutto con l’aiuto di un “nervo-ponte”. Il luminare aveva previsto un’attesa minima di 20 mesi prima di poter vedere i primi risultati. Invece dopo 13 mesi la sorpresa: arrivano i movimenti volontari e la contrazione della muscolatura reinnervata. Insomma: le fibre nervose che dal cervello corrono, tramite il midollo spinale, fino al punto del trauma, hanno imboccato la deviazione realizzata dal professore raggiungendo i muscoli della coscia, rianimandoli. Ora, così la ragazza bergamasca può già fare cyclette e ginnastica. Chissà nei prossimi mesi. Don Luigi Avanti commenta: «Nel nostro paese si calcola che vivano almeno 70.000 persone con danni midollari e ogni anno si verificano 1.600 nuovi casi. Donare a favore della ricerca è fondamentale». (Flavia Mazza)