Benedizione a Cadilana per i “bolidi” del Club Clay

Testata: Il Cittadino.

Il tradizionale appuntamento per gli amanti delle auto sportive avrà d’ora in poi una nuova protagonista. Donata recentemente all’Associazione Aiutiamo la Paraplegia – Club Clay Regazzoni Onlus, la Maserati 424 Biturbo del 1991 ha fatto il suo ingresso domenica mattina nel cortile dell’oratorio San Luigi di Cadilana, dove per il 18esimo anno consecutivo è stato organizzato il raduno dedicato al pilota svizzero,vincitore di 5 Gran Premi iridati in Formula 1. «Insieme a Clay ho fondato questa associazione nel 1994 – ha dichiarato il presidente onorario Giacomo Tansini- e da allora raccogliamo fondi per combattere la paraplegia». Su concessione della casa automobilistica di Modena, è arrivata a Cadilana anche la Maserati GranTurismo quattroporte, che ha partecipato al raduno prestandosi a delle brevi escursioni in città. «Sono macchine – ha spiegato Tansini – che possono arrivare a oltre 320 chilometri orari, ma che noi guidiamo in tutta sicurezza rispettando il codice stradale». Parcheggiate nel cortile dell’oratorio c’erano anche diverse Ferrari, come la California nera del 2010, ricostruzione dello storico modello anni ‘50. Presenti anche le rosse Ferrari 430 e 458Italia, la Maserati M138 Trofeo e l’Alfa Romeo 147 Gta di proprietà del parroco di Cadilana, don Luigi Avanti. In prima linea nell’organizzazione e grande appassionato di motori, il parroco ha celebrato la Santa Messa in suffragio deipiloti che, insieme a Regazzoni, hanno fatto la storia dell’automobilismo e del motociclismo italiano: Eugenio Castellotti, Gabriele Rumi, Michele Alboreto, Umberto Masetti e Guido Daccò. A seguire, gli amanti delle auto sportive hanno potuto non soltanto ammirare, ma anche fare un giro sulle vetture in mostra, offrendo così il proprio contributo all’associazione. «Il ricavato della giornata – ha dichiarato don Luigi, presidente del club – sarà devoluto alla ricerca sulla frattura della colonna spinale. Da anni collaboriamo con il reparto unità spinale dell’Ospedale Niguarda di Milano e con i centri di riabilitazione di Mozzo e Montecatone».

Pubblicato in Rassegna stampa.