Testata: Il Cittadino.
Se gli chiedete com’è nata in lui la passione per i motori vi risponde che il primo l’ha acceso in campagna («sono nato in cascina, usavo il trattore»). Se poi gli domanderete come il pallino per le auto da corsa si possa conciliare alla vita sacerdotale, la risposta sarà pronta e inoppugnabile («così prendo le anime al volo »). Se infine lo interpellerete come esperto di Formula 1 e frequentatore degli autodromi, nelle sue parole ci sarà un po’ di nostalgia del passato («oggi è un mondo inavvicinabile, i piloti sono cambiati, a Monza non ci vado più da tre anni»).
È su don Luigi Avanti, parroco di Cadilana e grande appassionato della Ferrari, che ieri mattina al Teatrino di via Gorini si sono accesi i riflettori dell’Unitre. La sua storia è ormai nota ai lodigiani, raccontata anche in ampi servizi dal mensile Quattroruote e dal Tg3 Lombardia. E racchiusa in canonica, trasformata in un piccolo museo con caschi autografati, guanti, tute e una riproduzione in grandezza naturale di una Ferrari da corsa.
Non solo di motori si è però parlato ieri. L’attenzione è stata puntata anche sulle finalità benefiche del Club Clay Regazzoni, l’associazione di volontariato costituita nel ‘94 e impegnata nella raccolta di fondi per la ricerca scientifica sulla paraplegia. A presiederla è proprio don Luigi: «In tutti questi anni abbiamo raccolto tra gli 800 e i 900mila euro. Nel 2016 abbiamo raccolto circa 40mila euro, e quest’anno siamo più o meno sulla stessa cifra. Come sempre i nostri fondi andranno a sostenere le attività del Centro Uro paraplegico del Niguarda, del Centro di riabilitazione dell’Ospedale di Mozzo e dell’Istituto Montecatone di Imola».
Andrea Soffiantini