Clay Regazzoni, un club da premio Nobel

Testata:  Il Giorno

SOLIDARIETÀ. Rita Levi Montalcini ha ringraziato l’associazione per la sua «meritevole attività di beneficenza»

PAULLO. Il «Club Clay Regazzoni» continua nella sua «missione»: raccogliere fondi per la ricerca sulla lesione alla colonna vertebrale, più comunemente sulla paraplegia: materia che interessa quanti sono costretti a vivere su una carrozzella (come il campione automobilistico che dà il nome al sodalizio). Nel corso dell’anno il presidente Giacomo Tansini, con la disponibilità dei suoi collaboratori promuove iniziative in varie località sia del Lodigiano che in tutta Italia nel corso delle quali si mettono a disposizione dei bolidi da strada per emozionanti giri, previa offerta libera, da parte di coloro che non hanno mai provato l’ebbrezza di una scorribanda e si cedono, sempre ad offerta, degli oggetti messi a disposizione delle più note scuderie di Formula Uno. A fine anno, il «Regazzoni» chiama a raccolta il popoìo degli appassionai per il «Grand Prix della Solidarietà» Presenti: Clay Regazzoni e tanti campioni dell’automobilismo internazionale. In quella sede le somme raccolte durante anno vengono assegnate ai ricercatori he si occupano di paraplegia. L’ultima uscita in ordine di tempo il «Regazzoni» l’ha fatta nei giorni scorsi addirittura a Verona. Coordinatore della trasferta è stato Carlo Tedeschi, meccanico della scuderia di Maranello quando il pilota era Regazzoni, e tra gli ospiti d’onore era Mauro Forghieri, ingegnere della Ferrari per 22 anni. Ma tutte le attenzioni erano rivolte a Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la fisica. La novantaseienne «star» ha tenuto un discorso di chiarificazione sulle ricerche. Al termine, ha voluto fare una dedica al «Regazzoni» per la sua meritoria attività di raccolta fondi per la paraplegia. La delegazione del club paullese era rappresentata dal presidente Giacomo Tansini, dal vice don Gigi Avanti, dai consiglieri Luciano Codazzi, Giorgio Identici e Fabrizio Bellani. Grazie al materiale ricevuto dalla Ferrari tramite Filippo Petruni e dall’Omp di Genova (indumenti per piloti), al sodalizio è stato possibile raccogliere 6.500 euro che vanno ad assommarsi per il famoso «Grand Prix» finale. Nell’occasione,a Giorgio Brunelli, uno dei luminari della paraplegia presente all’ evento, i veronesi hanno consegnato un assegno di 40 mila euro. (Luigi Albertni).

 

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